Zoe (aka Buon per te)

Vi propongo un miniracconto inspirato ad un videoclip di musica pop abbastanza recente della cantante Olivia Rodrigo, intitolato "good 4 you" (buon per te). Troverete, oltre al videoclip preso da youtube, le parole tradotte della canzone alternate al racconto.

N.B. I protagonisti del racconto si intendono maggiorenni e consenzienti

"Buon per te, vedo che hai voltato pagina con estrema facilità,
hai trovato una nuova ragazza, ti ci sono volute solo un paio di settimane...
...ricordi quando hai detto che volevi regalarmi il mondo?
Sono contenta che sei riuscito a lavorare su te stesso,
che quella psicologa che ti ho consigliato ti abbia aiutato,
adesso sei una persona migliore, pronto la tua nuova ragazza
Buon per te, che sembri felice e sereno, io no, se ti dovesse interessare.
Buon per te, che stai bene senza di me, vorrei fare altrettanto.
Ho passato tutta la notte a piangere in bagno...
...probabilmente a te non importa."


Mi chiamo Zoe, ho diciotto anni, il viso di una ragazzina, i capelli lunghi, scuri, occhi scuri, fisico atletico.
Sono una cheerleader nella scuola, una di quelle dietro cui i maschi sbavano.
Sono una Cogliona.
Mi sono innamorata di lui, di un mio coetaneo, di un deficiente complessato, insicuro, geloso.
All'inizio era tutto un idillio: mi trattava come una regina, mi prometteva la luna, mi diceva "ti amo" guardandomi negli occhi.
All'inizio ero così pazza di lui che mi sembrava di camminare a due metri dal terreno.
Le mie amiche mi dicevano di stare attenta, di aprire gli occhi e di cercare di guardare oltre la cotta momentanea.
Ma io sono una Cogliona.
E sono andata a letto con lui, mi sono illusa che donargli la mia prima volta avrebbe significato legarlo a me per sempre. Mi sono illusa che la mia prima volta fosse speciale.
Mi ha baciata, come mai nessun ragazzo aveva fatto.
Mi ha spogliata, ha ammirato il mio seno, lo ha leccato. Ha succhiato i miei capezzoli facendomi perdere la ragione.
Ha baciato la mia pancia, il mio ventre, il mio pube.
E poi ancora ha leccato la mia fichetta e tutto il miele che ha prodotto solo per lui.
Mi ha succhiato il clitoride portandomi sull'orlo dell'orgasmo.
Mi ha sbattuto il suo cazzo duro in faccia, mi ha ordinato di succhiarglielo.
L'ho fatto, nel migliore dei modi, anche se era la mia prima volta.
L'ho fatto, anche se mi faceva un po' schifo, illudendomi che l'avrei legato per sempre a me.
Mi ha scopata. Me l'ha messo nella fica senza tanti complimenti.
Me l'ha spinto dentro con forza lacerando la mia innocenza e tutto quello che c'era da lacerare tra le mie gambe.
Non si è fermato nemmeno quando gli ho detto che faceva male. "Tanto passa" - diceva.
Mi ha sbattuto, montata come una troia, come una sgualdrina qualsiasi che la sera batte la strada per pochi spiccioli.
Pensavo che io fossi importante per lui, e invece...

Invece dopo un paio di giorni, dopo essere stata la sua troia ogni notte,
ha cominciato a dirmi che stava male, che si sentiva infelice, che sentiva cambiare il mondo intorno a lui, che con me si sentiva insicuro, che ero troppo per lui.
E così, con una scena da psicodramma e lacrime agli occhi, mi ha mollata,
insistendo che non era colpa mia, ma che si trattava di lui che non stava bene.

"Adesso stai bene, stai ottenendo tutto quello che cercavi,
una macchina nuova e una carriera in ascesa,
come se io non fossi mai esistita...come cazzo è possibile?
E' come se non mi avessi mai incontrata,
mi giuravi su Dio che ero tutto per te...
Bene, fanculo tutto, fanculo te!
Non dovrai soffrire mai nel modo in cui, sai, sto soffrendo io"


Mi chiamo Zoe e sono una stupida.
Dopo appena quindici giorni senza di me gli era passato tutto.
Aveva trovato una nuova ragazza, una cheerleader come me, da amare, adorare e trattare come una regina.
Sono stata malissimo, ho pianto, ho provato a voltar pagina, ma non ci riuscivo.
Allora ho deciso di comportarmi da troia, di fargli vedere che porca aveva creato e le porcherie che senza di me si stava perdendo.
Mi sono buttata tra le braccia del suo migliore amico ed è stata forse la più grande cazzata che ho fatto,
dopo quella di andare a letto con lui e regalargli la mia innocenza.
Abbiamo cominciato a fare uscite a quattro, lui con la sua lei, io con il suo amico.
Abbiamo iniziato a lanciarci sguardi di sfida.
Abbiamo cominciato a fare a chi si spingeva più in là nelle porcherie.
Abbiamo iniziato un fottutissimo gioco che mi ha portata a scoparmi il suo migliore amico,
e a far con lui tutto quello avevo imparato.
Mi sono fatta scopare, immaginando che fosse lui a prendermi.
Ma dopo la follia dell'orgasmo, mi è crollata addosso la triste e amara verità: lui era con la sua ragazza, io con il suo migliore amico.

"Forse sono troppo emotiva, ma la tua apatia brucia come il sale su una ferita,
forse sono troppo emotiva, o forse non ti è mai importato nulla di me.
Buon per te, vedo che ti va tutto alla grande adesso, maledetto sociopatico!
Ho perso la ragione, ho passato la notte a piangere sul pavimento del mio bagno,
ma a te non importa nulla...non capisco...ma va bene così"


Mi chiamo Zoe, e sono una criminale.
Stanca di quell'incubo in cui mi aveva infilata, pentita di essermi trascinata così in basso con lui e con il suo migliore amico, ho meditato vendetta.
Alla stazione di servizio ho comprato un pacchetto di patatine e una tanica con venti litri di benzina.
Ho dato fuoco alla sua auto, al fiammante regalo che i suoi gli avevano fatto per celebrare l'arrivo della patente nuova.
Sono rimasta a guardare le fiamme, sgranocchiando le patatine, mentre il fuoco lambiva pericolosamente la sua casa e la sua stanza.
Pompieri e polizia sono arrivati troppo tardi, esattamente come la ragione in me dopo essermi innamorata di lui.
Adesso mi stanno portando in cella...

...ma va bene così.

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