Il racconto che segue è la libera traduzione di un racconto in lingua inglese (che potete leggere cliccando qui) che parla di come una ragazza e il suo fratellone arrivano all'incesto a causa della distruzione di un'opera d'arte della sorellina da parte del fratellone goffo.
N.B. I protagonisti del racconto si intendono maggiorenni e consenzienti
Lori aveva appena terminato l'opera che avrebbe dovuto presentare al progetto d'arte: una riproduzione del pensatore fatta a partire da alcune foto della statua originale.
Aveva impiegato ben sei mesi a farlo. L'aveva guardato attentamente per l'ennesima volta, convinta di aver fatto un buon lavoro:
sebbene i muscoli fossero più marcati rispetto all'originale, chiunque avrebbe guardato la sua scultura di argilla avrebbe pensato subito all'opera originale.
Avrebbe dovuto portarla il giorno dopo a scuola, per farla vedere a Miss Haskins che sicuramente le avrebbe dato una A.
Si sentiva orgogliosa di quanto aveva fatto. Dopo averla posata sullo scaffale accanto alla porta della sua stanza, in un impeto di vanità
si era andata a sedere di fronte allo specchio per dare alcuni colpi di spazzola ai suoi lunghi capelli biondi.
Si era guardata allo specchio con la stessa aria critica che aveva usato per la sua creazione: aveva l'aspetto più giovane dell'età che aveva,
un seno modesto gonfiava l'ampia T-shirt che normalmente indossava per andare a letto. Arricciò il naso, convinta che fosse troppo curvo.
Si avvicinò allo specchio per guardarlo meglio.
Proprio in quel momento suo fratello Rod spalancò la porta urlandole "Hey scricciola, hai per caso visto il mio libro di Algebra?"
Chiuse la porta dietro di sè facendola sbattere con violenza. Il pensatore che si trovava sullo scaffale accanto alla porta cominciò ad oscillare e cadde a terra.
Entrambi rimasero a guardare impotenti la statua che volava a terra e si rompeva in mille pezzi.
"Oh...scusa" - disse Rod, tornando a chiedere nuovamente del libro di algebra.
In quel momento Lori sarebbe stata capace di commettere un omicidio a sangue freddo:
la sua bocca era aperta, stava prendendo un profondo respiro per emettere un urlo così forte da svegliare anche i morti.
"Cos'era?" - chiese nel frattempo Rod avvicinandosi a quello che restava dell'opera di Lori.
Rod era un bel fusto, alto, spalle grosse. Aveva un fisico invidiabile, una potente muscolatura frutto di quattro anni di football e lotta libera.
Chiunque avrebbe avuto paura di affrontarlo. A scuola era finito in mezzo a due risse e ne era uscito vittorioso in pochi secondi. Era un duro.
Adesso però, di fronte alla sua sorellina minuta e bassina, stava indietreggiando. Lori aveva la faccia rossa, le mani serrate e si stava
avvicinando a lui con lo stesso coraggio e la stessa aria minacciosa di un serpente di fronte a una preda più grossa.
"QUELLO!" - ringhiò - "ERA IL MIO PROGETTO D'ARTE. CI AVEVO MESSO SEI MESI PER FARLO, AVREI DOVUTO CONSEGNARLO DOMANI E TU,
CON IL TUO INGRESSO TRIONFALE L'HAI DISTRUTTO! SEI UN CAZZONE!"
Rod tentò di fermarla sorella mettendo le mani avanti: "Calmati Lori! Ti ho già detto che mi dispiace. Ti darò una delle mie opere,
gli darai qualche ritocco e la userai per il progetto"
Lori non ci pensò nemmeno un secondo: le opere d'arte di suo fratello erano delle schifezze fatte con stecchi di ghiaccioli incollati male.
"NON POSSO usare nessuno dei tuoi stupidi progetti CAZZONE! Il tema del progetto è l'ANATOMIA umana, una parola che probabilmente non sai nemmeno pronunciare.
SEI UN CAZZONE! Uno stupido omone con un cazzo ma senza cervello."
Iniziò a piangere.
A Rod dava meno fastidio essere insultato da sua sorella che vederla piangere.
Le si era avvicinato e aveva provato a stringerla tra le sue braccia, ma Lori lo aveva respinto prendendolo a pugni sul petto.
Improvvisamente si fermò, guardò il suo petto a bocca aperta: "Ci sono!" - esclamò
"SEI un cazzone, voglio dire: ne hai uno." - lo guardò negli occhi e gli ordinò - "Tirati giù le mutande."
"Cosa?" - le chiese Rod confuso. Al suo posto molti altri avrebbero eseguito senza fiatare.
"Ho detto TIRATI GIU' LE MUTANDE, CAZZONE" - gli rispose ridacchiando.
Rod rimase bloccato: "Lori, qual è il problema?" - chiese cercando di capire quella improvvisa follia della sorella.
"Ascolta. Hai rovinato il mio progetto, giusto?" - usò un tono che normalmente si userebbe con un bimbo di cinque anni.
"Uh huh" - rispose annuendo.
"E io devo cercare di inventarmi qualcosa entro domani, giusto?" - disse sorridendo e annuendo con il capo.
"Uh huh" - annuì lui nuovamente
"E l'opera che ho intenzione di presentare sarà il TUO cazzo. Cioè...un pene." - arrossì
In preda alla rabbia non ci aveva pensato. Adesso, dopo aver associato la parola cazzo ad una erezione piuttosto che all'immagine di suo fratello
aveva tutto chiaro: quale miglior modello per il suo progetto se non quell'idiota che le aveva rovinato la sua opera?
Spiegò lui i dettagli.
"Ma Lori, sono tuo fratello" - cercò di protestare.
"E quindi?" - chiese seccata, portando le mani ai fianchi.
"Se mi tiro giù le mutande, mi vedrai il..." - disse in un tono più convincente possibile.
"Certo che vedrò il tuo CAZZO!" - urlò - "E' questo il punto, IDIOTA!"
"Ma..." - arretrò vedendo il suo avanzare minaccioso - "Ok, ok, basta che ti calmi"
Alzò le mani in segno di resa, poi si tolse la canotta, i pantaloncini e le mutande.
Incrociò i piedi, chiaro segno di imbarazzo nello stare nudo di fronte a sua sorella.
Pensò fosse una fortuna che in quel momento mamma e papà fossero a casa di zio Bob e zia Vicky. Non avrebbero mai capito.
Lori lo stava fissando. L'aveva già visto nudo prima, ma mai come allora: lo stava osservando con attenzione, con l'occhio dell'artista.
Si rese conto di avere davanti un bel ragazzo. I suoi occhi seguirono con attenzione le curve dei suoi muscoli lungo il petto e le braccia per arrivare all'inguine.
Il suo pene, sebbene non in erezione, era di dimensioni non indifferenti. Era circonciso, un problema in meno nel riprodurlo.
Non era così impressionante, almeno non come se l'era immaginato. Provò a immaginarselo fatto in argilla...sarebbe stata dura riuscire a riprodurlo
Dura... "CI SONO!" - urlò, lasciando sorpreso Rod che aveva cercato di capire quali fossero le sue intenzioni dopo che era rimasta a fissargli il pene per così tanto tempo.
La fissò mentre lei si avvicinava allo scaffale e prendeva un sacco di plastica con dentro una massa di argilla marroncina e poi si sedeva a terra per impastarla.
"Vieni qui." - ordinò.
Le si avvicinò lentamente.
"Ok, adesso...fattelo venire duro." - disse lui come se fosse la cosa più naturale del mondo
Rod fece fatica a capire cosa aveva appena chiesto. Non era stupido, semplicemente non capiva cosa stesse progettando sua sorella: "Ma di cosa stai parlando?"
"Non posso scolpire...questo coso" - disse indicando il suo pene con un dito - "Deve essere duro...eretto, altrimenti non sarò capace di riprodurlo"
Dopo le sue spiegazioni la cosa sembrava molto più ragionevole.
"Ma non posso farmelo venire duro!" - disse con la paura di non riuscire mai più ad avere un'erezione - "...non funziona così"
Lori lo guardò con aria severa: "Ok, se ti viene voglia di masturbarti e te lo devi fare venire duro, cosa fai?"
Rod diventò rosso in volto: "Eddai Lori. Non sono domande che una sorella dovrebbe fare al proprio fratello"
"E invece lo sono!" - rispose con tono frustrato - "Ne stiamo parlando proprio adesso."
"Sì, ma..." - Rod era incapace di rispondere.
Lori allora cercò di prendere in mano la situazione. Ebbe un'idea e, sebbene se ne vergognasse un po', decise di metterla in atto.
Si mise in piedi e si tolse la felpa che usava solitamente per dormire, restando in reggiseno e mutande.
Provò poi ad abbassarsi un po' il reggiseno, mostrando al fratello i capezzoli e sperando che funzionasse.
Rimase a fissare il pene di Rod: stava funzionando. Si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo:
se non avesse reagito allo spettacolo che aveva dato lui, non avrebbe più avuto il coraggio di guardarsi allo specchio per anni.
Rod era rimasto folgorato da tanta bellezza, erano anni che tentava di spiare di nascosto sua sorella sperando di vederla nuda.
Adesso era lì, davanti a se, a pochi passi da lei, mezza nuda.
I suoi occhi affamati percorsero ogni centimetro della sua pelle, si fermarono a fissare il suo seno e i suoi capezzoli rosa.
Si leccò le labbra. Poi in modo inconscio portò una mano sul suo pene e iniziò a massaggiarlo facendolo diventare ancora più duro.
"Bene," - disse Lori sorridendo - "adesso si ragiona."
Rod la guardò storto. Ci era riuscito ma solo perchè l'aveva vista seminuda: "Ok, ma devi rimanere così" - le disse
Lori lo osservò con attenzione mentre contemporaneamente modellava con le mani l'argilla. In poco tempo riuscì a ottenere la forma desiderata.
Rod rimase a fissarla: vedere quelle sue manine giocare con qualcosa di molto simile al suo pene l'aveva fatto eccitare ancora di più.
La situazione con il passare del tempo divenne meno interessante per Rod e la sua erezione cominciò a perdere consistenza.
"Rod!" - esclamò - "Si sta ammosciando. Fa qualcosa!"
"Non posso! Mi hai detto che non dovevo toccarlo...non può stare dritto per sempre, non capisci?"
"No, non capisco. Non ne avevo mai visto uno vero prima d'ora. Ok, adesso che facciamo?"
Rod finalmente si sentiva preso in considerazione: "che facciamo" aveva detto, presupponendo un "noi".
Decise di provare il tutto per tutto: "Beh...di solito resta duro se qualcuno lo tocca o...lo prende in bocca..."
Due cose accaddero a Lori in quel momento.
La prima fu sentirsi offesa da quello che suo fratello le stava suggerendo: toccarlo o anche peggio!
La seconda, molto più piacevole, fu una sorta di scarica elettrica che dal cervello corse giù al seno a drizzarle i capezzoli.
Si trattenne dall'insultare suo fratello: il progetto era quasi pronto ed era una sua priorità prendere una A.
Il volto di suo fratello sembrava quello di un cucciolo bastonato. Si trattenne dal ridere.
"Vieni qui" - gli disse infine.
Rod si avvicinò a sua sorella, tenendo le mani sui fianchi e portando il suo membro semi eretto a pochi centimetri dal suo volto.
Lori scrutò meglio il suo pene. Visto da vicino era molto differente: la pelle non era liscia come pensava, c'erano delle vene in rilievo
delle piccole increspature e dei bozzi. Pensò che non sarebbe stato molto difficile riuscire a riprodurre tutto quanto.
Continuò a osservarlo per capire meglio come fosse attaccato allo scroto.
Rimase sorpresa nel vedere che, nel frattempo, aveva recuperato consistenza.
Adesso poteva vedere meglio la forma del glande e di come era attaccato al resto dell'asta.
Ebbe l'impressione che se fosse finito in qualcosa di stretto sarebbe potuta rimanere incastrata.
Resasi conto di cosa sarebbe potuto essere quel "qualcosa stretto" arrossì, mentre tra le sue gambe si faceva strada una strana sensazione
che la portava a sentire le mutandine troppo strette, ingombranti e bagnate.
Con lo scopo di mantenere alta la tensione, Lori iniziò a parlare al suo pisello: "Bene, bravo...sei davvero un bel tipetto"
Iniziò a rifinire meglio l'argilla cercando di riprodurre tutti i particolari che era riuscita a scorgere.
Appena lo vide perdere consistenza lo prese in mano, massaggiandolo lentamente dalla base alla punta, esattamente come aveva sentito dire alle sue amiche.
Rod sospirò. Il suo pisello tornò in posizione eretta.
"Bravo bimbo..." - sussurrò al suo modello.
Ci giocò altre due volte prima di fare una pausa.
Aveva parlato con lui, gli aveva detto quanto fosse bello e quanto contenta fosse che "lui" le desse la dovuta attenzione.
Alcune gocce chiare uscirono dalla "sua boccuccia" mentre ci giocava. Nel frattempo le sue mutandine erano diventate fradice.
Posata la sua opera sulla scrivania prese un'importante decisione: il suo modello era stato bravo e si meritava una ricompensa.
Tornò ad inginocchiarsi davanti al fratello e con le labbra raggiunse la punta del suo pisello.
Lo baciò, facendo scorrere le labbra su tutto il glande. Rod non riuscì a trattenersi dal gemere.
Lori si ritrasse un istante e guardando suo fratello negli occhi chiese:
"Se...se vieni...sarai capace a fartelo tornare di nuovo duro in modo che io possa terminare il lavoro?"
A sentire quelle parole Rod rischiò di venire. Lo aveva torturato per quindici lunghissimi minuti e adesso gli aveva proposto...
"Sì" - esclamò senza pensarci sù e portando la mano sul cazzo per menarselo.
Rimase senza fiato quando Lori gli spostò la mano e la sostituì con la sua.
Iniziò con un piccolo bacio sulla punta, mentre con la mano aveva iniziato a menarglielo lentamente.
Poi aprì la bocca e lo se lo fece scorrere dentro, in una sorta di bacio molto, molto bagnato.
"Non so cos'è questo strano sapore che ha ma è buono" - disse guardando suo fratello
Tornò ad aprire la bocca riuscendo questa volta a far sparire completamente la cappella.
Fece scorrere la lingua sulla pelle sul glande e provò a succhiare leggermente.
Improvvisamente si sentì invadere la bocca da un nuovo strano sapore, molto più salato e intenso di quello che aveva sentito poco prima.
Rod gemette: "Merda...merda...merda!!"
Cominciò institivamente a spingere il suo palo di carne dentro la bocca della sorella spruzzandole in gola caldi schizzi della sua sborra.
Lei continuò a massaggiarlo tenendolo in bocca e decidendo che era meglio ingoiare tutto. Non c'era altra soluzione.
Era piacevole. La tentazione di prendere l'abitudine di fare quel che aveva appena fatto la eccitava da morire.
Sentì il desiderio impellente di portare una mano tra le sue gambe: qualcosa nelle sue mutandine reclamava attenzione.
Fece scivolare una mano sotto la stoffa, tra le gambe e iniziò a massaggiare furiosamente il clitoride.
Prima che Rob potesse finire di spruzzarle in gola quel sul "regalo speciale" lei era già venuta in un silenzioso quanto piacevole orgasmo.
Si convinse che avere qualcosa in bocca durante la masturbazione l'avrebbe fatta venire molto più facilmente.
Tolse infine la bocca dal cazzo ancora eretto, fece schioccare le labbra, infine tolse la mano dalle mutandine e si sedette.
Rod indietreggiò lentamente finchè non trovò il muro a fermarlo. Poi scivolò lentamente a terra respirando affannosamente.
"Accidenti..." - disse fissandola con sguardo di adorazione - "...è stato spettacolare"
Lei gli rispose con un sorriso: "Non ringraziarmi, fratellone. Mi sono divertita anche io"
Andarono in cucina a mettere qualcosa sotto i denti per poi tornare nella stanza di Lory a finire la scultura.
Rod tornò a giocare con il suo pisello che cominciò ad indurirsi senza però recuperare la consistenza di prima.
"Sembra sia soddisfatto delle attenzioni che gli hai dato prima" - disse sconsolato
Lori ne approfittò per modellare lo scroto, i testicoli. Adesso veniva la fase finale in cui doveva rifinire la parte inferiore del pene e
attaccare i testicoli al resto dell'opera. Per fare questo, il pisello di Rod doveva tornare duro come prima.
A quel punto Lori ebbe un'idea: si alzò in piedi, si tolse le mutandine e tornò a sedersi, poi allargò le gambe mettendo in bella mostra la sua passerina.
Sentirsi addosso lo sguardo del fratello la fece eccitare ancora di più. Fece scorrere le sue dita tra i peli biondi del pube
fino alle grandi labbra che divaricò delicatamente.
Con gli occhi fissi alla sua passerina aperta in quel modo il pisello di Rod tornò ad essere duro e dritto in un istante.
Lori sorrise: "Non ci vorrà molto, ho quasi finito. Devo solo rifinire qualche dettaglio."
Si avvicinò al pisello di Rod per cercare di scorgere gli ultimi dettagli.
La sola vicinanza la faceva eccitare ancora di più, sentiva chiaramente piccole gocce del suo miele scorrerle giù fino al sedere.
Usò degli arnesi per rifinire tutto e scolpire tra le varie cose l'apertura in cima al glande.
Terminò di attaccare i testicoli e, dopo un'ultima occhiata, decise che l'opera era pronta.
Sebbene non avesse riprodotto i peli era una scultura molto realistica e ricca di particolari.
Si sentiva soddisfatta. Per un attimo pensò a cosa avrebbe potuto pensare Miss Haskins: le avrebbe potuto dare una A oppure sospenderla.
"OK. Finito. Puoi tornare in camera tua e dare le giuste attenzioni al tuo amichetto."
Un'espressione di delusione si dipinse sul volto di Rod: "Vuoi dire che tu non...?"
Lori rise: "Non essere avido, CAZZONE"
Continuò a ridere, trascinando anche Rod in quelle che sembravano essere risate liberatorie.
"Grazie Lori. Davvero. Voglio dire...non avrei mai pensato che...insomma, hai capito. Grazie".
Si alzò e uscì dalla sua stanza.
Non passarono nemmeno dieci secondi che Lori era già con due dita ficcate dentro la sua passerina a darsi piacere.
Venne, fissando la sua opera d'arte, l'erezione di suo fratello. Fu un orgasmo lungo e intenso.
Il giorno dopo Lory mise il suo progetto in una scatola di scarpe e lo portò a scuola.
Prese anche quel che restava della sua precedente opera mettendolo in un sacchetto nel caso in cui Miss Haskins lo volesse vedere.
Andò a cercare la professoressa. Le si avvicinò nervosamente: "Miss Haskins?"
Rachel Haskins, 25 anni, insegnante d'arte, capelli scuri, girò la sua testa in direzione della sua studentessa favorita.
Era sempre stata soddisfatta del duro lavoro di Lori, valeva la pena insegnare solo per il piacere di avere studentesse come lei in classe.
"Dimmi, Lori" - disse.
Lori era rossa in faccia: "...si ricorda che dovevo scolpire il pensatore? Purtroppo mio fratello entrando in camera mia ieri notte
l'ha fatto cadere a terra distruggendolo"
Lo sguardo di Rachel si incupì: era questa la scusa dell'ennesimo studente che cercava di togliersi di mezzo la sua materia?
Lori tirò fuori il sacco, lo aprì e mostrò i pezzi della scultura.
Rachel riconobbe sin da subito la rappresentazione della famosa statua, ma non poteva però permettere a Lori di andare contro le regole
"Lori, sono profondamente dispiaciuta per il tuo progetto, ma le regole sono le regole. Non potrò darti un buon voto" - disse guardando la pila di cocci
"Oh!" - urlò Lori - "Ma io HO un progetto. Voglio dire: ho fatto qualcos'altro dopo che si è rotta quella scultura. Ma...è qualcosa di molto personale"
Mostrò la scatola.
Rachel si sentì meglio. Lori moriva dalla voglia di impressionarla.
"Ok, va bene. Di che si tratta?"
Lori impaurita allungò la scatola all'insegnante: "La prego, non mi uccida Miss Haskins...era l'unica cosa che sono riuscita a fare in una notte."
Rachel era intrigata. Apri con delicatezza il coperchio con l'irrazionale paura che potesse uscir fuori dalla qualcosa che le potesse saltare addosso.
Diede un'occhiata dentro. Restò sbalordita. Aprì completamente la scatola e iniziò a esaminare il progetto. Sentì la fica bagnarsi e i capezzoli indurirsi.
Era splendida: una scultura di un pene eretto. Era stata fatta con cura, ricca di particolari.
Iniziò ad avere dubbi: avrebbe acconsentito Lori a darle quell'opera e a farla passare per sua?
Continuò ad esaminare il pezzo girandolo. Lo scroto era meno preciso del pene, si vedeva chiaramente che era stato fatto di fretta e con meno cura ai dettagli.
"Sembra esserci un sacco di sperma in quelle palle" - disse tra sè e sè. Ancora una volta la sua fica si contrasse bagnandosi.
Tornò ad esaminare il pene, cercando di controllare l'istinto animale.
Era un pene molto grosso, forse anche troppo per essere reale. Sebbene le proporzioni tra le varie parti fossero realistiche,
le dimensioni sembravano essere esagerate. Senza dubbio poteva essere considerata un'opera d'arte.
"E' bello," - ammise - "Ma mi sembra un po' fuori scala..."
"Non capisco" - disse Lori un po' delusa.
"Voglio dire...sembra essere troppo grosso per essere reale. Era quello che stavi cercando di ottenere, giusto?"
"Ma..." - disse Lori in modo innocente - "Ha le stesse dimensioni del mio modello. L'ho fatto tenendolo accanto."
Nel dire questo si rese conto di aver detto una cosa compromettente. La sua faccia si infiammò. Abassò la testa.
Si sentiva tremendamente imbarazzata.
Rachel spalancò la bocca per la meraviglia. Quella dolce e innocente ragazzina aveva realmente visto un mostro del genere?
Attaccato a un corpo umano reale?
Sentiva di dover correre in bagno. Aveva bisogno di calmarsi. Aveva bisogno...beh, aveva bisogno di qualcosa simile a quello che aveva tra le mani.
Sorrise al pensiero di quanto felice sarebbe stato il suo ragazzo quando quella sera sarebbe rincasata.
"Beh, in questo caso," - disse, cercando di non far trasparire troppa emozione nel tono della voce - "devo ammettere che sfiora la perfezione."
Il viso di Lori tornò ad illuminarsi.
"Dunque," - Rachel continuò - "Tenuto conto che questo è un lavoro 'classico' dobbiamo preservarlo. Penso che dovresti usare una vernice bianca o nera.
In questo modo, quando lo metteremo in forno, ammorbidiremo alcuni dettagli rendendolo liscio e piacevole al tatto"
Arrossì in po' nel realizzare quanto le aveva appena suggerito: aveva pensato al pezzo come qualcosa da toccare piuttosto che guardare.
"Vedo che deve ancora asciugare un po'. Non posso metterlo in forno così com'è o si rovinerà. Spero inoltre che capirai che non potremo
esporlo con il resto delle opere; è un lavoro impressionante ma al povero vecchio professore Peterson potrebbe provocare un infarto" - concluse.
Risero entrambe.
Due giorni dopo Ms Haskins restituì alla ragazza la scatola, insieme ad una bottiglia di vernice nera:
"Ho cercato di accelerare l'asciugatura, credo sia andata bene. Vernicialo stanotte e domani lo rimetteremo in forno per la cottura finale".
Quella notte Lori verniciò accuratamente la scultura e il giorno dopo la riportò a Miss Haskins.
Rachel lo tornò ad esaminare: "Perfetto. Vieni a trovarmi alla fine della scuola. Dovrebbe essere pronto entro allora."
Lori ritornò nell'aula d'arte dopo le lezioni: Miss Haskins l'aspettava alla cattedra con un gran sorriso.
"E' venuto benissimo" disse aprendo un casseto e tirando fuori il progetto di Lori.
Era bellissimo. Il colore nero lucente gli aveva dato un aspetto...feroce. Era l'espressione della mascolinità.
Lori provò eccitazione tra le gambe nel vederlo. Portò istintivamente una mano sull'addome ma la ritrasse subito dopo
rendendosi conto che stava per perdere il controllo delle sue azioni.
"Non preoccuparti, mi ha fatto lo stesso identico effetto" - disse Miss Haskins arrossendo, con un sorriso complice
"Vorrei confessarti una cosa, ma solo se mi dirai chi hai usato come modello" - aggiunse
"Oh, non posso..." - arrossì Lori - "...sarebbe troppo imbarazzante"
"Capisco..." - disse Rachel un po' delusa - "Beh, ti dirò comunque il mio segreto: ho fatto fatica a controllarmi quando
l'ho tirato fuori dal forno. Mi piacerebbe tenere quest'opera tutta per me. Hai fatto un lavoro eccellente.
Sappi che se decidi di regalarmelo sarò felice di possederlo"
Lori era basita. La sua giovane professoressa aveva appena ammesso che avrebbe voluto "usare" il suo progetto...e Lori
aveva capito ESATTAMENTE cosa Miss Haskins intendeva per "possedere". Lori prese la scultura e la mise nella sua borsa.
Rimase ferma per un istante a guardare la professoressa.
"E' mio fratello" - sussurrò un attimo prima di fuggire.
Nel tornare a casa continuò a pensare cosa Miss Haskins le aveva detto.
Si fiondò in camera sua. Aveva il fiato grosso al solo pensiero di quello che stava per fare.
Si spogliò. Le sue mutandine erano già fradice del miele che la sua passerina aveva prodotto nel frattempo.
Si tuffò nel letto e aperte le gambe cominciò a spingere nella sua passerina il suo progetto d'arte.
Era una sensazione piacevolmente deliziosa. Così duro e liscio, scivolava dentro quasi senza incontrare resistenza.
In breve se l'era infilato quasi tutto dentro. Poi l'aveva girato in modo tale che le palle premessero sul suo clitoride.
Ebbe uno dei più potenti orgasmi della sua vita quando suo fratello irruppe nella sua stanza.
"Che succede Lori?" - chiese preoccupato. Era tornato da scuola e l'aveva sentita gemere e gridare come se qualcuno stesse tentando di ucciderla.
Gli si gelò il sangue quando la vide sdraiata con quella cosa scura infilata tra le gambe. Rimase a fissarla. Poi riuscì a capire cosa fosse.
"Hai comprato un vibratore?!" - esclamò.
Lori girò la testa in direzione del fratello. Poco le importava di essere stata scoperta. Stava troppo bene con quella cosa tra le gambe.
"Noooo tu...tu...CAZZONE!" - scoppiò a ridere e a singhiozzare gioiosamente - "Non è un vibratore...sei...TU!"
Si avvicinò al bordo del letto ansimando, incapace di tirare fuori dalla sua passera soddisfatta il progetto.
Rod le si avvicinò per guardare meglio quella cosa infilata nella fichetta della sorella. Adesso la riconosceva.
Era di un nero lucido. Aveva fatto qualche cosa per renderla così lucida e liscia. E sua sorella la stava usando per...
Il suo cazzo si rizzò all'istante.
Lori lo guardò con aria eccitata, estrasse dalla sua passera il progetto e tornò a fissare il bozzo che suo fratello aveva tra le gambe.
Allungò una mano e lo toccò: "Fammelo vedere" - gli sussurrò
In men che non si dica Rob si era tolto tutto ed era tornato nuovamente al bordo del letto con il suo pisello che puntava minaccioso la sorella.
"Pensi che forse...potresti baciarlo di nuovo? Come hai fatto ieri notte?" - chiese timidamente alla sorella
Lei, tenendo in mano il progetto e con la voce rotta dall'eccitazione rispose: "Ho provato questo, adesso voglio provare quello vero"
Tirò a se il fratello afferrandolo per il cazzo. Rod stentava a credere a quello che stava per succedere:
in pochi istanti si era ritrovato tra le gambe della sorella con il glande a pochi millimetri dall'entrata della sua passerina bagnata.
Spinse in avanti, affondando lentamente dentro la carne della sua sorellina, il suo cazzo venne avvolto da un piacevole e umido tepore.
Quella fantastica passerina iniziò quasi subito a contrarsi attorno al suo pisello, mungendolo in modo così intenso
da spingerlo in breve tempo all'orgasmo. Venne, cominciando a schizzare dentro la sua dolce sorellina potenti getti di sperma.
Per un istante pensò al fatto che avrebbe potuto ingravidarla e che probabilmente sua sorella l'avrebbe ucciso per questo,
ma ormai non era più capace di fermarsi.
Scoprì qualche istante dopo con grande sorpresa che si stava sbagliando: sua sorella le aveva chiesto di nuovo di possederla
e di venirle dentro ancora una volta. E poi ancora un'altra volta, fino a perdere le forze.
Il giorno dopo, terminate delle lezioni, Rod corse a casa fiondandosi in camera di sua sorella.
Lei lo stava aspettando nuda sul letto. Stava leggendo una rivista.
"Ti stavo aspettando" - disse lui con un tono tremendamente sexy posando la rivisita.
"Ho fatto prima che potessi" - le rispose - "...pensavo stessi giocando con il tuo...progetto"
Lori aprì le gambe e allungò le braccia nella sua direzione: "Oh, quello? L'ho messo via. Adesso vieni qui, ti voglio"
Scoparono come conigli fino all'arrivo dei genitori. Poi, sebbene fosse più difficile rimanere da soli, trovarono il modo di avere altri
piacevoli momenti di intimità. Non era inusuale che sgattaiolassero durante la notte uno nella stanza dell'altra.
Il giorno prima della consegna del diploma Lori e Rod erano seduti a tavola per consumare la cena.
Lori stava pensando ad un modo per dire ai genitori che era incinta, quando Rod prese la parola per fare un annuncio.
"Indovinate? Ho trovato un lavoro per questa estate!"
Tutti lo guardarono con interesse.
"Sì, Miss Haskins, l'insegnante di arte...mi ha chiesto se potevo essere il suo aiutante durante il periodo delle lezioni estive di scultura" -
Rod si sentiva fiero di se - "Mi ha chiesto se posso fargli da modello"
In quell'esatto istante Lori sputò sul tavolo quanto stava masticando.
Versione originale inglese
Lori scraped one last sliver of clay away from her artproject. It was finished. She looked at it critically.
It was a recreation of the statue "The Thinker" that
she had done from photographs of the famous piece. It
had taken her six months. But it looked good. She was
sure anyone would recognize it. The muscles in the
naked man's body had been much harder to form than she
had thought they would be. But now it was done. She'd
turn it in tomorrow. Ms Haskins would fire it in the
big kiln in the school and she'd get an 'A' for sure.
She was really quite proud of her work. She set the
statue carefully on the shelf behind the door, where no
one would see it and be tempted to bother it. Then she
went over to her vanity and sat down to begin the
hundred strokes she gave her long blond hair every
single night.
She looked at herself in the mirror just as critically
as she had examined her art work. She saw a nice
looking girl of sixteen, with a modest bosom under the
oversized T shirt she usually wore to bed each night.
She frowned at her nose. She'd always thought it was
slightly bent. She leaned forward and peered more
closely at it.
It was then that her brother Rod came barging into her
room. He slammed open the door, yelling "Hey squirt!
Have you seen my Algebra book?"
The door swung back against the wall forcefully. It hit
the shelf. "The Thinker" teetered... and fell. Both
occupants in the room turned at the sound of it hitting
the floor and shattering into a thousand pieces.
"Oh... sorry." Rod said and started to ask his question
again. Then he stopped. The look on his little sister's
face was that of cold blooded murder, about to happen.
Her mouth was open and she was taking in a breath that
he thought would be used to scream loud enough to wake
the dead. He looked back at the brown pieces of clay
scattered across the carpet. "What was that?" he said.
It has to be said here that Rod was a man's man. He was
tall, thick in the neck, broad shouldered, and powerful
in all ways. Four years of football and wrestling had
done that for him. He was afraid of no man in a face to
face confrontation. He'd been in two fights during his
High School years, and had won both within seconds. He
was a tough guy.
But right now he was backing away from his 5' 6"
sister. Her face was beet red, her hands were in fists
and she was STALKING toward him like she was going to
eat him for a snack. "THAT!" she growled "WAS MY ART
PROJECT. I SPENT SIX MONTHS ON IT, IT'S DUE TOMORROW,
AND YOU JUST RUINED IT BY BARGING IN HERE, YOU PRICK!"
Rod put his hands up between them, palms facing his
sister. "Calm down Lori. I said I was sorry. Hey, no
problem, I'll just give you one of my old ones. You can
turn that in. It's cool."
Lori thought for about a tenth of a second about that.
Her brother's art projects were usually made of
popsickle sticks or something like that. "I CAN'T use
one of YOUR stupid projects, you PRICK! It has to be
something from human ANATOMY and that's something YOU
wouldn't even know how TO SPELL. YOU'RE A PRICK! A
STUPID BIG MALE PENIS WITH NO BRAIN." She started to
cry.
Being called names by his sister didn't really bother
Rod. Her crying because of him did. He tried to take
her in his arms and hug her, but Lori was having none
of it. She pushed him away, batting at his arms and
hands. Then she suddenly stopped. She stared straight
at his chest, her mouth open. "THAT'S IT!" she
squealed. "You ARE a prick. I mean you HAVE one."
She looked upward, into his eyes. "Take your pants
off." she ordered.
Rod was confused. Most men would have been, had their
sister been ranting at them one minute and telling them
to take their pants off the next. "What?" he asked.
"I said TAKE YOUR PANTS OFF YOU PRICK." Then she
giggled.
Rod just stood there. "Lori, what's wrong?" He was
trying to understand. But his sister was acting crazy.
"Look. You ruined my project, right?" she said in a
tone most people would use on a five year old.
"Uh huh" he nodded.
"And I have to have a project to turn in tomorrow,
right?" she smiled, nodding.
"Uh huh" he nodded again.
"And the project I'm going to turn in is going to be a
sculpture of YOUR prick. I mean penis." she blushed.
She hadn't quite thought this out when she'd first
thought about it. When she'd yelled "prick" at him all
those times, she had a sudden mental picture of an
erection. Who better to model for her than the idiot
who had ruined her project in the first place.
She explained it to him.
"But Lori, I'm your brother." he said in response.
"So?" she said, hands on hips.
"So, if I take my pants off you'll see my prick." he
said in his most reasonable voice.
"Of COURSE I'LL SEE YOUR PRICK!" she yelled. "THAT'S
THE WHOLE POINT YOU IDIOT."
"But..." he stepped back as she took a threatening step
forward. "OK, OK, don't get your panties in a wad." he
had his hands up again. Then they dropped to his gym
shorts and he slid them down to his knees. He let them
drop and stepped out of them. He shuffled his feet,
embarrassed to be standing completely naked in front of
his little sister. It was a good thing mom and dad were
off visiting Uncle Bob and Aunt Vicky. They'd never
understand this.
Lori was staring at her brother. She'd seen him naked
before, of course. But not like this. Now she was
actually LOOKING at him, examining him critically, with
the eye of an artist. She suddenly realized he was a
good looking guy! Her eye followed the curve of his
muscles as they rippled across his chest, along his
arms. Her eyes dropped to his groin.
Wow. His penis hung down a good six inches. It had a
pointy tip and she was glad he was circumcised, since
she thought it would be hard to sculpt that with a hood
on it. It didn't look very impressive though. Not like
the one in her imagination had looked, anyway. Looking
at it, trying to imagine making something like that in
clay, she began to have second thoughts. It would be
too hard.
Hmmmm... hard. "THAT'S IT" she yelled. She startled
Rod, who had been trying to figure out just what she
was doing, staring at him all over like that, and then
at his cock for so long. He watched as she went to the
shelf and got down a plastic bag that had a lump of
brown clay sealed inside. She reached in, pulled it out
and threw it down on her work table. She sat down,
began kneading the clay and looked up at her brother.
"OK, come over here." she ordered. He did and stood
about three feet from her. "OK" she said again.
And then, like it was the most normal thing in the
world to say, she said. "Now... make it hard."
Again Rod couldn't comprehend what she was saying. It
wasn't that he was stupid, he just wasn't on her plane
of thinking right then. "What are you talking about?"
he said.
"I can't sculpt... THAT" she pointed at his limp penis
with one long fingernail. "It needs to be hard...
erect. Then I can make one that looks like it." It
sounded so reasonable when she explained it.
"I can't just make it hard" he said. Right then he was
afraid it might never get hard again. "It doesn't work
that way."
Lori threw him a scathing glance. "OK, if you felt like
beating off, and you wanted to get it hard so you could
do that, what would you do?"
Rod got really red in the face. "Come ON, Lori. Sisters
just DON'T talk to their brothers about this kind of
stuff."
"Of course they do" she said in a frustrated voice.
"We're talking about it."
"Yeah, but..." Rod didn't know what to say. Lori took
matters into her own hands. She had an idea. She hoped
it would work, because if it didn't, she'd feel bad
about things for a long, long time. She stood up and
whipped off her nightshirt. Now she stood, clad only in
pale blue bikini panties, facing her brother. She tried
to stick her chest out, but felt so foolish doing so
that she immediately straightened her posture. She
glanced down at his cock and smiled. It was working.
She heaved a sigh of relief. If he hadn't responded to
her nudity, she'd have felt ugly for years.
Rod was thunderstruck. He had tried to sneak peeks at
Lori for years now, she being the most available nearly
naked girl in his life. And now, here she was, only a
few feet away. His eyes hungrily roamed over her soft
round breasts, with their strawberry nipples. He licked
his lips. Then, unconsciously, he reached for his cock
and stroked it. It hardened even more.
"Oh goody," smiled Lori. "Now we can get to work."
Rod scowled. He'd been had. But, she was almost naked,
after all, so things weren't all bad. "OK, but you have
to stay the way you are," he said.
His sister looked at him and arched an eyebrow. Then
she began molding the clay, making it longer, like a
big hot dog. She squeezed and pushed and molded and
pretty soon it actually began to start looking a little
like a penis. Rod stared at it. Now it looked like his
sister was playing around with a penis. That made him
even harder.
She kept glancing at his cock and then back at the one
in her hands. But she was all bent over and he couldn't
see her boobs any more. Then she made him take his hand
away from his cock, so she could see it better. Pretty
soon he started getting bored and his cock began to
flag right along with his attention span.
Lori noticed. "Rod!" she said "It's wilting. Do
something."
He looked at her. "I can't. You made me quit playing
with it. It doesn't stay hard forever, you know."
She looked startled. "No. I don't know. In fact, I
never even saw one of those before tonight. Not a real
one anyway. OK, what do we need to do?"
Rod's brain finally kicked in, zeroing in on her use of
the word "we". He decided to try his luck. "Well, it
stays hard a lot longer if a girl touches it or maybe
puts it... in her mouth or something."
Two things happened to Lori in that instant. The first
was that she was outraged at the idea that her brother
was suggesting that she touch him or even worse! But
the second was a flood of very peculiar and nice
feelings that stirred in her loins and zipped up to her
bare nipples. She started to yell at her brother, but
stopped. She had to get this project ready. It was the
majority of her grade and she needed that `A`. She
looked at her brother and saw the puppy dog hope in his
eyes. It almost made her laugh. He was such a goofball.
"Come here" she said.
Rod walked over to his sister, his half-hard cock
leading the way. He stood, his cock at her eye level,
with his hands on his hips. Lori peered at his penis.
It looked different close up. She could see a lot more
bumps and ridges and veins on it. She didn't think
they'd be too hard to duplicate. She reached out to
move it around, so she could see how it attached to the
balls.
To her surprise it got harder almost instantly. Now she
could see that the tip was actually sort of arrowhead
shaped. It flared backwards and then the diameter
shrank quite a bit. It looked like if you shoved it
into a tight place, it might get stuck. She realized
exactly what the "tight place" was that she was
thinking about and flushed red. Her panties suddenly
felt tight and confining.
And wet.
In an effort to lighten things up a little, Lori began
talking to her brother's cock. "Well, now, aren't you a
handsome fellow" she said, again moving it this way and
that, so she could see all the details. Now it was so
hard that it stood out from his bush at a 45 degree
angle all by itself.
She held her model up beside it and began to make the
clay look like the flesh. When she saw his penis begin
to fall from it's 45 degree angle, she reached out,
wrapped her hand around it, squeezed and then slid her
hand up and then back down the hard length. She'd heard
girls talk about doing that. Rod hissed. His cock
resumed its position of attention.
"Good boy" she said to her model.
She had to play with it two more times before she was
ready to take a break. She had been talking to it
nonstop for a while, commenting on how strong and
handsome "he" looked, and about how proud she was of
"him" to stand at attention for so long for her. "He"
had started leaking milky drops of stuff when she
played with "him" and these had also made her panties
get wetter and wetter.
When she lay her model down on the table she made her
decision. It had performed well for her, and it
deserved a reward. She leaned over and kissed the tip,
rubbing her loose lips all over the slippery wet head.
Rod groaned and swayed backwards, his arms lifting to
compensate.
Lori pulled her lips away and looked up at her panting
brother. "If it... if it... went off? ... would you be
able to make it hard again? So I could finish?"
Rod heard her words and almost came at the thought that
she might let him get some relief. She'd been killing
him for fifteen minutes now.
"Yes!" he barked and his hand shot to his cock to jerk
it off. He was stunned when Lori batted his hand away
from his aching cock and took it in her own. She
stroked it gently, several times, and then leaned in to
tease the tip with her lips and teeth again. She gave
the tip a big wet kiss and looked up at her brother
again. "I don't know what that stuff is, but it tastes
yummy."
Then she opened her mouth and took the whole head in.
She had time to roll her tongue all around the smooth
soft/hard glans and then suck experimentally, when her
mouth was filled with a slightly salty stronger version
of what she'd been tasting before.
Rod groaned again, louder this time and said "Oh shit
Oh shit Oh shit!"
His hips jerked, thrusting his spurting boner deeper
into her mouth and she unconsciously jacked him a
couple of times while her sucking mouth stayed clamped
on. She swallowed reflexively and decided that this was
no chore at all. She could get used to doing this! She
was going to have to put her hand in her panties pretty
soon, though. She itched BAD down there.
To heck with it. She slipped her hand inside her
panties, slipped a finger into her pussy and began to
rub her clit furiously. Before he had finished
depositing his gift in her mouth, she was thrilling
into a nice quiet orgasm. She decided that having
something in her mouth like this made it even easier to
get off.
Finally Lori pulled off of his shrinking cock, smacked
her lips, jerked her hand out of her panties, and sat
back. Rod staggered backwards until he came to a wall
and then slid down it slowly, gasping for air.
"Wow Lori" he gazed at her adoringly. "That was too
cool."
She just smiled at him. "Why thank you big brother. I
had a pretty good time too."
They got a snack, walking around mostly naked, and then
went back to her room so she could finish her project.
Rod automatically started playing with his dick. It got
thicker and longer, but not hard like before. Lori
tried, and things improved a little, but still no
really rampant boner. Rod looked at her helplessly. "It
still feels pretty satisfied, I guess." he said.
So Lori got more clay and made two lumps that she
fashioned into balls. They were difficult too, because
she had to make the smooth clay look wrinkled. When she
was satisfied with them, he still wasn't completely
hard again though.
Then Lori had yet another idea. She stood up, bent
over, and peeled her sticky panties down her legs,
stepping out of them daintily. She sat back down facing
her brother, and slowly let her knees swing apart to
the sides. She was feeling horny again, so she slid one
finger down over her sparse blond curls and used it to
split her pussy lips, which were all stuck together.
Her pussy gaped open, looking right at her brother's
wide eyes.
His prick jumped to it's maximum hardness. Lori just
smiled. "I won't need all that long now." she said.
"I'm almost done. I just need to finalize the details."
Now she compared her model to the real thing and made
tiny adjustments, scraping here, pushing there, using
tools now and not just her hands. She used a paper clip
to make the piss slit and the hole. Rod winced as she
did that, but she didn't notice.
Being this close to his cock again was making her even
more horny. She could feel her juices running down the
cheeks of her butt. Finally she was satisfied with the
penis. Then she picked up the testicles she had
finished a while before, and attached the two pieces.
She held them up next to her brother's and was
ecstatic. It was amazing how real the model looked. It
didn't have hair, but you couldn't have everything. Now
she really looked at her model closely. Could she
actually turn this in? Ms Haskins would either give her
an `A` or demand she be suspended, one or the other.
"OK. All done. You can go to your room and take care of
our friend there."
Rod's face fell. "You mean you're not going to... .?"
He actually pouted!
Lori laughed. "Don't get greedy you big... PRICK!" she
burst into gales of laughter.
Rod frowned, but couldn't keep it up. He laughed too.
"Really, Lori. Thanks. I mean I never thought... well,
you know. Thanks." He backed away.
He wasn't out of the door ten seconds before Lori had
two fingers pounding away in her pussy, her face inches
from the facsimile of her brother's erection. She came
hard and long, this time.
The next day Lori took her project into school in a
shoe box. She had brought the pieces of the broken
sculpture in a sack, in case Ms Haskins wanted to see
them. She went up to Ms Haskins nervously. "Ms
Haskins?"
Rachel Haskins, the 25 year old first year Art teacher
turned her brunet head toward one of her favorite
students. She was proud of Lori for working so hard in
the class this year. Lori had made all the
"unpleasantness" of teaching worth while.
"Yes Lori?" she said.
Lori was pink faced. "Um... I know I said I was going
to sculpt 'The Thinker', but my brother knocked it off
the shelf last night and broke it."
Rachel's joy dimmed. Was this just another student
trying to pawn off something quick and dirty to get a
grade? What a lame excuse.
Lori held out the sack, opened it and poured out the
broken man. Rachel could see that it really had been a
representation of the famous statue. She couldn't let
Lori get over on the system, however. "Lori, it's too
bad about your project, but rules are rules. I'm afraid
I won't be able to give you full credit for this." She
looked at the pile of broken clay.
"Oh!" yelped Lori. "I HAVE a project. I mean I did
something else. After it got broken I mean. But... it's
sort of... private." She clutched the box to her chest.
Rachel felt better. Lori had lived up to her
impression. "Well, that's OK, I guess. What is it?"
Lori fearfully extended the box in both hands. "Please
don't be mad Ms Haskins. It was the only thing I could
think of doing that I could get done in one night."
Rachel was intrigued. She carefully lifted one end of
the box top, irrationally worried that something might
jump out at her. She got a glimpse of the object
inside. Her jaw dropped. She lifted the lid completely
and examined Lori's project. She felt her pussy dampen
and her nipples tingled. It was exquisite. It was a
life-size sculpture of an erect penis. It had been done
with loving care. Rachel frowned. It was almost too
good.
She began to have doubts again. Could Lori be trying to
pawn off a professionally produced piece as her own
work? Rachel reached in and turned the penis over. Now
she saw the flaws in the work. The ball sack wasn't as
good as the penis itself. It had been done more
hurriedly, with less detail. Much less time had been
spent on it, though it too looked quite lifelike.
"There's a lot of sperm in that ball sack," thought
Rachel Haskins to herself. Again her pussy spritzed.
She went back to the penis. She tried to control her
animal desires. It was too big to be life-size. It had
to be nine inches long from the amazingly detailed tip
to the base. But that was about the only thing she
could see that made it anything less than a true work
of art.
"It's beautiful," she admitted to Lori, who grinned
ecstatically. "It's a little out of scale, though."
"I don't understand," said Lori, her face falling.
"It's a little too big to be life-sized. That's what
you were trying for, right?"
"But..." Lori said innocently "It's exactly the same as
my model. I held them side by side!" She realized what
she had just said and her face flamed. She ducked her
head. She was SO embarrassed.
Rachel caught herself with her mouth hanging open. This
sweet innocent girl had actually SEEN a real monster
penis like this one? In the flesh? Now Rachel thought
about leaving the room. She needed to calm down. She
needed... well, she needed something like she was
holding in her hand! She smiled as she thought how very
happy she was going to make her boyfriend when she got
home tonight.
"Well then" she said, trying to keep her voice level.
"In that case, I'd say it's about perfect." Lori lit up
again. "Now," Rachel went on. "Since this is classic
work, we need to preserve it. I think you should use a
plain white or black bisque on it. That way, when it's
fired, it will soften the details just a little, and
make the whole thing smooth and nice to the touch."
She pinked up a little as she realized she had
suggested this piece should be handled, rather than
just displayed. "And it's going to have to dry for a
while. I can't put this in the kiln yet or it would
ruin it, and this is too good to ruin. "I hope you
understand, though, that we won't be able to display
this with the rest of the projects. I'd actually like
to - it's that good - but poor old Mr. Peterson would
have a heart attack." She smiled again.
They both giggled at that.
Two days later Ms Haskins gave her back the box, along
with a bottle of black bisque glaze.
"I pushed it a little, but the first firing went well.
Paint this tonight and I'll fire it again tomorrow.
That night she carefully painted the sculpture and then
took it back to Ms Haskins. Rachel examined it
carefully and said "Perfect. Come see me after school
today. It should be done by then."
Lori was back in the Art classroom right after school.
Ms Haskins was at her desk and smiled when she saw
Rachel. "It came out beautifully." she said. She opened
a drawer and pulled out Lori's project. It WAS
beautiful. It was shiny black and now it looked...
ferocious. It was the epitome of maleness. It made
Lori's knees weak and her pussy got wet immediately.
She reached out and caressed the smooth hard head, then
jerked her hand back, embarrassed that she had lost
control.
Ms Haskins smiled a wry smile. "Don't feel bad. I did
the same thing." She blushed a little. "In fact, I'll
tell you a secret about this if you'll tell me who your
model was."
"Oh, I couldn't," blushed Lori. "I'd be too
embarrassed."
"I understand," said Rachel a little sadly. "Well, I'll
tell you my secret anyway. It took every ounce of self
control I had to keep myself from trying this beauty
out when I took it out of the Kiln. You did a fabulous
job on this Lori. If you ever decide you don't want to
keep it, please remember me. I'd love to own this."
Lori was astonished. Her prim young teacher had just
admitted that she wanted to "use" her project, and Lori
knew EXACTLY what Ms Haskins meant when she said that
word! Lori took the project and stuffed it in her
purse.
She stood there for a second, looked at her teacher,
whispered, "It was my brother," and then fled.
But she thought about what Ms. Haskins had said all the
way home.
And when she got there she went straight to her room.
She was panting just thinking about what she was going
to do. She tore her clothing off. Her panties stuck to
her wet pussy again as she pulled them down. Then she
flung herself on the bed, spread her legs and plugged
her art project up into her pussy.
It was delicious. It was delightful. It felt so hard
and smooth and it went in soooo deep. She flipped it
upside down and the balls pressed against her clitty.
She was right in the middle of a nice hard loud cum
when her brother burst into the room.
"What's wrong Lori?" he asked, sounding worried. He'd
come into the house from school and heard her moaning
and groaning and then heard her yelling like she was
being killed. He stood frozen as he realized she was
fucking her pussy with something long and black and
hard. He stared. He realized what it looked like.
"You got a DILDO?!" he yelled.
Lori rolled her head to look at her brother. She didn't
care that he'd caught her. She felt too good. "Noooo
you... you... PRICK!" she burst out laughing and then
sobbed in joy. "It's not a dildo... it's... YOU!" She
flopped back on the bed limp, gasping. She was too weak
to even pull her project out of her satisfied pussy.
Rod walked over to the bed and looked at the thing
still stuck into his sister's pussy. Now he recognized
it. It was shiny and black now, while the last time
he'd seen it, it had been brown, with a flat finish.
She'd done something to it that made it smooth and
shiny.
And now she was fucking herself with it.
His dick sprang to attention. Lori rolled her head
wearily toward her brother and saw where he was
looking. She reached down and pulled her project out of
her pussy. It made a squelching wet sound as it came
out. She glanced at her brother's pants and saw the
bulge there.
She reached out and touched it. "Show me" she said
softly.
In a flash Rod stripped. His hard organ bobbed as he
took his socks off, hopping from one foot to the other.
He walked back to the edge of the bed, his boner waving
at his sister. "Do you think maybe you could... kiss it
again? Like last night?" he begged his sister.
She held up the project, holding it next to her
brother's live, warm cock.
"I tried this," she held up the sculpture. "Now I want
to try the real thing." She pulled on his cock and
spread her legs.
Rod wasn't quite sure how it happened, but he found
himself kneeling between his naked little sister's
thighs. His cock was sheathed in her hot slick pussy
and that pussy was thrusting up at him. He couldn't
quite believe it at first, but her pussy nibbled at
him, and sucked at him and milked him until, with a
grunt and a sigh he let his balls go and blasted her
full of his thick potent sticky cum. He had fleeting
thoughts of pregnancy, and how she was going to be mad
when he found out he'd spurted in her, but he couldn't
stop that copious seed from flowing into her womb.
He found out he was wrong later, when she demanded that
he squirt in her again.
And again later. He almost didn't have the energy to
get up and go to school, but she made him.
He hurried home after school, though. Youth springs
eternal, as they say. He went straight to her room and
opened the door. She was lying on the bed, stark naked,
reading a magazine.
She lowered the mag and said, "I've been waiting for
you." Man she sounded sexy.
"Oh, I hurried as fast as I could," he said. "I'm
surprised you aren't playing with your... project."
She spread her legs, holding her arms out to him. "Oh
that? I gave it away. Now come here. I need you."
Basically they fucked like rabbits until their parents
got back home. After that it was more difficult, but
they found ways to be together. It wasn't unusual for
one of them to sneak into the other's room in the
middle of the night.
On the day before graduation, Lori and Rod sat at the
dinner table with their parents, eating dinner. Lori
was trying to figure out a way to announce that she was
pregnant when her brother made his own announcement.
"Guess what? I got a summer job!"
Everyone looked interested. "Yeah, Ms. Haskins, the Art
Teacher? She hired me to be her intern for the summer
school sculpture class." He looked proud of himself.
"She said she might let me do some modeling."
Lori spit her mouthful of noodles all the way across the table.