Continuazione della fantasia che vede coinvolti un giovane ragazzo, la cugina e la zia...
Tornato alla vita universitaria, avevo ripreso la mia solita routine tra la stanza che i miei avevano affittato e le aule della facoltà. Un pomeriggio, tornato a casa, uno dei ragazzi con cui condividevo l'appartamento mi disse che c'erano degli ospiti che mi attendevano nella mia stanza.
Aperta la porta vidi con stupore che si trattava di Chiara. Era seduta sul letto, nell'attesa del mio rientro si era messa a giocare con il suo telefonino. Accanto a lei, poggiato sul letto, un sacchetto di carta.
Quando mi vide posò il telefonino, si alzò in piedi e iniziò a fissarmi.
"Chiara! Che fai qui?" - le chiesi sorpreso.
"Avevo bisogno di parlarti...ho preso un giorno libero a lavoro e sono venuta con il pullman fin qui...avevamo lasciato un discorso in sospeso...ricordi?"
A differenza dell'ultima volta in soffitta non riuscivo a intuire dai suoi gesti quali fossero le sue reali intenzioni. Mi avvicinai a lei con l'intento di salutarla con il solito bacio sulla guancia. Lei abbassò lo sguardo e, con entrambe le mani raggiunse una delle mie. La prese, la sollevò lentamente fino alla bocca seguendola con lo sguardo. Poi tornò a fissarmi. Poggiò le sue labbra sulle mie dita e iniziò a baciarle. Lo fece chiudendo gli occhi, come se il semplice tocco le desse piacere.
Il suo fare calmo mi aveva lasciato spiazzato; mi sentivo ipnotizzato da quanto stava facendo.
Non ci fu bisogno di chiederle spiegazioni: dopo aver riaperto gli occhi mi disse che quella mano aveva cambiato la sua vita. Quella sera, in soffitta, quando la afferrai per il collo si rese conto improvvisamente di aver commesso molti errori nella sua vita, specialmente con me. Sentiva di dover rimediare a anni di mancato rispetto e indifferenza. Si girò verso il sacchetto poggiato sul letto, lo prese e ne estrasse il contenuto: un elegante collare elastico, che tempo prima le avevo visto addosso su un vestito da sera molto scollato e un guinzaglio. Dopo aver indossato il collare ed aver agganciato ad esso il guinzaglio mi porse il manico. Lo presi senza capire bene cosa sarebbe successo dopo.
Chiara si inginocchiò lentamente ai miei piedi e appena il suo viso fu all'altezza dei miei pantaloni poggiò dolcemente una guancia sulla patta e iniziò a strofinarsi delicatamente. Inutile dire che la mia reazione fu una improvvisa erezione. Dopo qualche minuto portò le mani sulla zip e, armeggiando con i pantaloni, tirò fuori il mio pisello semieretto. Iniziò a baciarlo delicatamente come se avesse davanti un oggetto fragilissimo. Lo percorse con le labbra per tutta la sua lunghezza, continuando a baciare la pelle con delicatezza. Dopo un po' ai baci sostituì la lingua e, aiutandosi con le mani scoprì il glande diventato gonfio all'inverosimile.
Leccò con attenzione la punta, fermandosi a gustare alcune goccioline che nel frattempo erano fuoriuscite. Alzò lo sguardo nella mia direzione prima di aprire la bocca e far scorrere dentro la mia asta. Sentì venir meno le gambe. Le sensazioni piacevoli del suo tocco delicato erano state sostituite da scariche di autentica e potente libidine. Raggiunto il bordo del letto mi lasciai cadere come un peso morto mentre Chiara seguì i miei movimenti senza mai lasciare la presa.
"Se continui così finirò per venire subito" - gemetti mentre lei faceva su e giù con la testa facendo sparire e ricomparire la mia mazza tra le sue fauci.
Si fermò. Lasciò andare la mia mazza per rimettersi in piedi: "...il mio padrone vuole fottere la sua troietta?" - chiese con voce carica di lussuria.
Non risposi. Senza aggiungere altro si liberò del guinzaglio e di tutti i vestiti. Nuda come mamma l'aveva fatta salì sul letto e si mise a cavalcioni su di me. Guidò con una mano il mio sesso dentro di lei impalandosi lentamente. La sua vagina continuava a essere stretta come l'ultima volta.
"Sono tua..." - mi sussurrò eccitata iniziando a muoversi lentamente su di me. Ad ogni affondo la mia mazza spariva sempre di più dentro di lei, finché non sentì i suoi peli pubici sfiorare i miei. Sentivo i muscoli della sua vagina aderire perfettamente alla mia asta, stimolando al massimo tutti miei punti sensibili. Pronunciai il suo nome gemendo.
"...tutta tua..." - mi rispose sussurrando
Persi il controllo. Mi lasciai travolgere dall'orgasmo iniziando a schizzarle dentro godendo come poche volte mi era accaduto. "Sì...sì..." - cominciò a ripetere mentre il suo sesso veniva invaso da fiotti di sperma. Sapevo che aveva iniziato a prendere la pillola, ma la sensazione di star facendo qualcosa di proibito, di estremo, di incestuoso, moltiplicò all'inverosimile il mio godimento.
Dopo averle scaricato tutto dentro, si sdraiò lentamente accanto a me. Cominciò a carezzarmi i capelli mentre prendevo fiato.
"Wow!" - esclamai
"Ed è solo l'inizio" - mi disse sorridendo
Ci baciammo. Fu un bacio intenso, carico di passione. Tornai ad eccitarmi. Lei se ne accorse e mi fece capire che questa volta voleva stare sotto. Iniziai a penetrarla lentamentente. Chiara iniziò ad ansimare eccitata. Con le mani iniziai a carezzarle il seno e a torturare i suoi capezzoli. Poi, ad un certo punto, prese una delle mie mani e se la portò sul collo, facendomi capire che voleva che l'afferrassi con forza.
L'accontentai aumentando il ritmo degli affondi. Il suo viso divenne paonazzo e il suo ansimare si trasformò in una sequenza di "sì".
Venne in pochi istanti lasciandomi stupito: Chiara voleva davvero essere posseduta in modo selvaggio sottomettendosi ai miei voleri.
Continuammo a farlo per tutto il pomeriggio, godendo a più riprese. Arrivata la sera Chiara dovette chiamare casa per dire ai suoi che avrebbe passato la notte fuori. Non passarono 10 minuti che zia Rita mi chiamò preoccupata: "lo so che con tua cugina non vi parlate molto ma...oggi non è andata a lavoro e poco fa ha chiamato per dire che passava la notte fuori..."
Aggiunse che Chiara era ormai abbastanza grande da poter badare a se stessa ma i suoi cambiamenti negli ultimi tempi l'avevano messa in allarme. Mi imploró di chiamarla: "inventati qualcosa e prova a scoprire dove è finita...se lo faccio io sono sicura che diventerà una belva furiosa accusandomi di voler controllare la sua vita".
Nel frattempo Chiara al mio fianco ascoltava la conversazione e sghignazzava. Assicurai a zia di farle avere notizie su Chiara prima possibile. Dopo aver chiuso la conversazione con zia chiesi a Chiara cosa avrei dovuto inventarmi. Finì che raccontai a zia che Chiara aveva conosciuto uno dei miei coinquilini e si trovava da me. Dopo cena misi alla prova mia cugina proponendole un rapporto anale. Mi rispose che aveva previsto una cosa del genere tirando fuori dalla borsetta un gel lubrificante che aveva comprato nell'eventualità che glielo avessi chiesto. Mi lasciò stupito ma al tempo stesso con il dubbio su fino a che punto sarei potuto spingermi con lei. Il rapporto anale non fu eccezionale...ma mi confermò che difficilmente mi avrebbe detto di no a qualsiasi cosa le avrei proposto.
La notizia di un viaggio di piacere dei miei e della possibilità di avere casa libera per qualche giorno mi permise di realizzare una fantasia che avevo da tempo. Proposi a zia di vederci per fare qualcosa di estremo: era parecchio che non finivamo a letto per cui accettò senza obiettare. Trovò una scusa per venire a trovarmi. La feci accomodare in soffitta, il luogo dove ne avevamo combinate di tutti i colori. Dopo averla fatta spogliare la bendai e la feci accomodare sul divano. Qualche istante dopo andai a prendere Chiara al piano di sotto, anche lei nuda e bendata.
Imposi ad entrambe di rimanere in silenzio e di esaudire i miei desideri.
Messe una di fronte all'altra dissi loro ordinai loro di baciarsi. Sebbene con un po' di ritrosia iniziarono a giocare con le loro bocche trasformando pian pianino quello che era un timido bacio frutto di una forzatura in qualcosa di terribilmente lussurioso.
Mi spogliai e iniziai a masturbarmi lasciando che proseguissero guidate dall'istinto. Chiara fu la prima ad osare, chinandosi in avanti e iniziando a succhiare i capezzoli di zia.
Eccitata dalla situazione zia decise dopo un po' di ricambiare il favore. Iniziò a leccarle il seno con la stessa passione di Chiara ma facendo scorrere la lingua anche sul collo, sulle spalle, dietro le orecchie. Tale provocazione spinse Chiara a fare di più: cominciò a leccare il ventre di zia spingendosi fino al pube e infine al sesso. Che goduria quando zia fece la stessa cosa dando vita ad un fantastico 69.
Decisi di prendere parte alla festa posizionandomi tra le gambe di zia e strusciando il glande sulla faccia di Chiara. A questo punto Chiara puntò la mia mazza sul sesso di zia permettendomi di penetrarla. Iniziai a scopare zia mentre Chiara, tiratasi su, mi ficcò la lingua in gola mentre zia continuava a leccarle il sesso.
Un meraviglioso triangolo: il sapore degli umori di zia nella bocca, la mia mazza tra le gambe di zia, i gemiti di due donne eccitate che riecheggiavano nella stanza.
Decisi che era il turno di possedere Chiara. Dopo averla nuovamente guidata tra le gambe di zia mi andai a posizionare dietro di lei.
Sentendo la vicinanza del mio sesso zia smise di leccare Chiara per dedicarsi alla mia asta. Dopo qualche istante fu lei a prenderla tra le mani e spingerla dentro il sesso di Chiara.
Affondai più volte dentro la mia scatenatissima cuginetta che malgrado i colpi decisi e profondi non smetteva di leccare zia. Nuovamente i gemiti delle due donne iniziarono a riecheggare nella stanza.
Le bende agli occhi ben presto caddero: sia zia che Chiara erano così vogliose ed eccitate che non si fecero problemi a continuare quel rapporto. Le sentìi venire una infinità di volte e infine anche io godetti con loro spruzzando il mio seme su entrambe.
Da quel giorno il rapporto con zia e Chiara ha preso una nuova ed inaspettata piega: entrambe fanno a gara a trovare il tempo necessario per stare con me e godere del mio corpo. Per il momento avere due amanti non mi pesa molto...spero di riuscire a continuare con questo ritmo per parecchio tempo.