Una mano

Secondo episodio di una trilogia erotica (prossimo episodio la prossima settimana).

Le riflessioni circa cosa sia capace di provocare una mano.

Una mano, cinque dita.

Capaci di accarezzarti in modo soave la pelle o di segnare, con pressione decisa, lunghe scie sulla tua schiena.

È con una mano che asciugo le tue lacrime, strappandole via dalle tue guance.

E con una mano ti spingo verso la parete, facendo aderire la tua faccia al muro, abbassandoti i pantaloncini leggeri e strappandoti via le mutandine.

Con la medesima mano, infilata tra le tue gambe, sento quanto sei bagnata, pronta ad accogliermi dentro di te.

La stessa mano, che afferra uno dei tuoi fianchi per obbligarti a sottostare al ritmo dei miei colpi e che poi corre ad afferrare i tuoi capelli per strattonarli mentre aumento l'intensità dei miei affondi.

E con tale mano afferro il tuo collo, stringendolo, mentre raggiungi un orgasmo intenso e il tuo volto diventa paonazzo.

E infine, dopo aver scaricato tutto il mio piacere dentro di te, con la mano percorro le pieghe del tuo sesso per raccogliere il nostro piacere fuso e obbligarti a bere le gocce del tuo miele mescolate al mio bianco nettare.

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