Il divano

Sebbene quest'anno non pubblicherò con continuità e regolarità vi faccio partecipi di un nuovo racconto scritto di recente spinto dall'idea di usare frasi e locuzioni che non facessero capire al lettore chi sta di fronte al divano, ossia un uomo, una donna o un entità fluida. Buona lettura.

La penombra delle tapparelle, il fruscio del mare in lontananza, le tende mosse di tanto in tanto dalla corrente d'aria che entra nella stanza,
un bel bicchiere di negroni tra le mani che di tanto in tanto sorseggio.

Sto fissando un punto indefinito sul soffitto, mentre bevo un altro sorso dal bicchiere penso che non sono abituato all'alcol;
per fortuna sono seduto, la testa appoggiata sui cuscini e non c'è il rischio di finire a terra.

Abbasso lentamente lo sguardo fino alle mie gambe; davanti a me c'è la tua testa che si muove lentamente su e giù,
il mio cazzo in piena erezione che sparisce quasi completamente nella tua bocca per poi uscirne lucido e insalivato.

Ti muovi bene, ci sai fare con la bocca e con la lingua, lo fai con cura e dedizione, senza dover usare le mani. I tuoi occhi sono chiusi, chiaro segno che non è solo un piacere per me, che lo stai facendo con passione. Di tanto in tanto ti fermi, lo tiri completamente fuori dalla bocca e chiudi le labbra, tenendole poggiate sulla mia cappella gonfia e pulsante. Attendi qualche istante, non capisco se lo stai facendo per far montare in me il desiderio di vedere nuovamente il mio bastone di carne sparire tra le tue fauci,
se lo stai facendo per riprendere fiato o se ancora è una strategia per non farmi venire.

Poco importa, in questo momento il gioco lo stai guidando tu e qualsiasi cosa tu faccia del mio randello mi va bene. Ecco allora che schiudi le labbra e di nuovo cominci a farlo sparire dentro di te.

Le tue labbra scorrono sulla mia pelle lentamente, centimetro dopo centimetro.
La punta del mio bastone sarà ormai arrivata in fondo, in gola.
Spingi la testa verso il basso, sento la punta del tuo naso premere contro il mio pube.

E' tutto dentro, completamente.

Se venissi in questo istante i fiotti della mia sborra finirebbero direttamente in gola, non avresti il tempo di assaporare con la lingua il piacere che mi hai provocato.

Tiri indietro di colpo la testa, liberandoti del mio randello, ansimi con forza come farebbe chi, dopo essere andato sott'acqua, riemerge improvvisamente perchè ha finito l'aria.

Mi guardi soddisfatto. Ti fisso sorridendo.
Sebbene il mio silenzio prendi il mio sorriso come un complimento.

Porto il bicchiere alla bocca e bevo un'altro sorso senza staccare lo sguardo dal tuo.
Soffoco la tentazione di avvicinarmi a te e farmi prendere dall'idea malsana di incollare le mie labbra alle tue e passarti con la lingua l'alcol che ho ancora in bocca.

No, non voglio prendere alcuna iniziativa, voglio che continui a giocare con il mio amichetto.
Nei messaggi che ho ricevuto mi hai promesso di tutto, incensando la maestria della tua bocca e adesso voglio scoprire se erano solo chiacchiere.

Hai ripreso fiato e adesso ti avvicini nuovamente alla mia erezione senza distogliere lo sguardo dal mio volto.
Vuoi cogliere qualsiasi segno di eccitazione dal mio viso o forse vuoi dirmi con gli occhi "guarda adesso che ti faccio"?

Tiri fuori la lingua, la appoggi sulla punta del mio bastone e cominci a rotearla lentamente.
Lecchi con avidità, come se davanti avessi un cono gelato con il tuo gusto favorito.

Dopo aver indugiato per un po' sulla punta, fai scorrere la lingua per tutta la lunghezza della mia asta fino a raggiungere le palle.
Le lecchi, mentre con una mano le soppesi e le tocchi delicatamente.

Dentro c'è il premio a cui ambisci, quel caldo liquido che desideri finisca prima sul tuo palato e poi sulla lingua.
Lo desideri, tanto.

Desideri sentire i miei gemiti di piacere che accompagneranno i fiotti della mia sborra, desideri vedere il mio corpo contrarsi ritmicamente,
desideri vedermi vinto dal piacere.

E allora ritorni in cima al mio bastone, apri la bocca e ricominci ad andare su e giù con passione e forza.
La mia carne sparisce ritmicamente tra le tue labbra, mentre la tua testa è tornata a fare su e giù,
la lingua nella tua bocca guizza impazzita alla ricerca dei punti più sensibili da toccare,
le tue mani carezzano i miei coglioni: tutto è pronto per la festa finale.

Un turbine di piacere mi travolge, anche se lo volessi mi sarebbe impossibile resisterti.
Poggio come posso il bicchiere sul divano e con entrambe le mani afferro e stringo il cuscino che ho sotto di me.
Divarico le gambe, il mio bacino comincia a seguire il ritmo della tua testa mentre il piacere diventa sempre più intenso.
Comincio ad ansimare sempre più forte, ancora pochi istanti e la tua bocca riceverà il meritato premio.

Chiudo gli occhi e infine mi abbandono alla travolgente e sconquassante ondata di piagere e con gemiti di piacere comincio a venire.
Riesco a percepire ogni singola contrazione del mio cazzo mentre comincio a schizzarti fiotti di sborra in bocca.

Hai vinto e la meritata ricompensa ha raggiunto la tua lingua.  
Mi godo gli ultimi scampoli di piacere ad occhi chiusi mentre ti gusti le ultime gocce del mio seme pulendo e leccando con cura il mio randello che
ha già iniziato a perdere consistenza.

Fra qualche istante tornerò nuovamente con i piedi per terra; non so ancora se accompagnato da altri pensieri lussuriosi,
dalla sensazione di aver fatto una cosa sbagliata o dall'imbarazzo di avere davanti una persona che poco conosco.

Ma questa è un'altra storia che non merita la pena di essere raccontata.

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