Scritto quasi per caso, il presente racconto parla di un regalo di anniversario particolare, un oggetto di piacere e un gioco perverso di una coppia.
N.B. I protagonisti del racconto si intendono maggiorenni e consenzienti
Aveva raggiunto la mia mano con la sua, poggiandola su quel tavolino del bar.
"Ti prego..." - mi aveva sussurrato con volto implorante
"Ti prego basta? O ti prego continua?" - le avevo chiesto con un sorriso divertito.
Nicole, la mia compagna, aveva accettato di buon grado piccolo regalo di anniversario che le avevo fatto quella mattina e aveva acconsentito a provarlo immediatamente assecondando i miei desideri e le mie voglie. Si trattava di un minuscolo vibratore a forma di U, in grado di stimolare contemporaneamente sia la parte interna del suo sesso che il clitoride. Era un giocattolino munito di telecomando tramite cui si poteva accendere e regolare l'intensità e la velocità della vibrazione, un regalo piccante che serviva a realizzare una mia fantasia, un gioco erotico spinto a cui la mia Nicole non si era voluta sottrarre.
Dopo aver scartato il pacchetto, alla vista di quella cosa dalla forma singolare Nicole era rimasta interdetta per qualche istante: "Cos'è?".
Le spiegai di che si trattava ma soprattutto del gioco che avevo in mente. Cercai di farle capire quanto ci saremmo divertiti lei cercare di trattenere il godimento e io a deliziarmi dei suoi orgasmi proibiti. Nicole accettò sebbene fosse dubbiosa sin da subito della reale efficacia dell'oggetto su di lei.
"Lo sai, se non ti sento dentro non riesco a venire..." - mi aveva detto - "Non ho idea di come funzioni questo aggeggio ma mi sembra troppo piccolo rispetto al tuo..."
Nicole arrossì senza riuscire a pronunciare quel nome. Era fatta così, timida e pudica in pubblico, focosa e assatanata a letto.
Usai il telecomando in dotazione al giocattolino per accenderlo e farle capire come funzionava. Il giocattolino cominciò a vibrare di colpo. Nicole che lo teneva tra le mani rimase spaventata: urlò di paura lasciandolo cadere tra le gambe e facendo una smorfia di ribrezzo. Quella sua reazione mi fece scoppiare a ridere. Anche Nicole superati i primi attimi di paura riprese in mano il giocattolino vibrante e accompagnò la mia risata con la sua.
"Sei un matto, lo sai? Ma come ti vengono in testa queste strane idee?" - mi disse ridendo.
Spensi il giocattolino usando il bottone del telecomando e le chiesi di indossarlo sotto le mutandine, infilandolo per metà nella vagina e facendolo aderire per l'altra metà al pube.
Lei, sebbene ancora molto perplessa mi accontentò: dopo essersi abbassata le mutandine inumidì le proprie dita e le portò sul sesso iniziando ad accarezzare il clitoride per lubrificarsi un po'. Poi, aiutandosi con l'altra mano, lo infilò nel sesso proprio come le avevo spiegato e infine rimise al proprio posto le mutandine.
Mi guardò con l'espressione 'Beh? Adesso cosa si fa?'.
Le proposi di andare a prendere un aperitivo in un bar non molto lontano: il mio perverso obiettivo era quello di farla godere e farla venire in un luogo pubblico. Dopo esserci seduti ad uno dei tavolini, chiamammo il cameriere per farci portare da bere e da mangiare. Nicole continuava a guardarmi con l'espressione incuriosita: bramava dalla voglia di capire che effetto avrebbe fatto il giocattolino su di lei. Dopo che il cameriere ci portò quanto avevamo ordinato chiesi a Nicole se fosse pronta ad un 'assaggio'.
"Sono pronta da quando me l'hai fatto indossare...dài, stupiscimi!" - mi disse sorridendo
Premetti il tasto di accenzione sul telecomando mettendo la vibrazione al livello minimo. Nicole fece un balzo sulla sedia, sorpresa per l'improvvisa sensazione. Scoppiò immediatamente a ridere cercando di esorcizzare la sorpresa iniziale. Decisi di aumentare la velocità della vibrazione. Di colpo Nicole smise di ridere. Sgranò gli occhi come se avesse visto un mostro davanti a se.
Cominciò ad aprire gradatamente la bocca, una 'o' sempre più grande. Era palese che il massaggio vaginale sincronizzato a quello sul suo clitoride stava funzionando con risultati incredibili. Usò le mani per afferrare i braccioli della sedia cominciando ad irrigidire il corpo. In quel momento ebbi come l'impressione di vedere Nicole come su delle montagne russe: sembrava si stesse preparando ad affrontare una terrificante discesa.
"Oddio..." - disse con un fil di voce iniziando a tremare
Serrò improvvisamente gli occhi e si morse le labbra: la terribile discesa sulle montagne russe era appena iniziata. Ci vollero pochi istanti perchè raggiungesse il primo orgasmo. Iniziò ad agitare freneticamente il bacino mentre dalla bocca si lasciò sfuggire un gemito strozzato. Godevo nel vederla trattenere il godimento, godevo nel vederla godere. Decisi di spegnere il giocattolino per permetterle un istante di riposo.
"Allora?" - le chiesi.
Non mi rispose, ma il suo volto la diceva lunga su quanto fosse terribilmente sconvolta da quello che le era appena successo. Decisi di accedendere nuovamente il giocattolino, ansioso di riportarla sulle vette del piacere.
"No..." - mi sussurro Nicole tornando a riafferrare i braccioli della sedia su cui stava.
Chiuse gli occhi: un nuovo giro sulle montagne russe era appena iniziato e Nicole, seppure titubante, non avrebbe potuto fare altro che accettarlo. Questa volta mise la bocca a U iniziando a respirare in modo sempre più rapido e convulso. Ero eccitato nel vederla in quello stato. Ansioso di vedere sul suo volto un nuovo orgasmo aumentai la velocità della vibrazione portandola quasi al massimo.
"Non ce la faccio...no...non ce la faccio..." - mi disse con un filo di voce staccando le mani dai braccioli e portandosele rapidamente sul pube.
Pochi istanti dopo Nicole emetteva un lungo 'ghhhh' nel disperato tentativo di soffocare l'impellente voglia di gemere e urlare senza freni. Ancora una volta il suo bacino prese a muoversi privo di controllo, seguendo il ritmo di una sorta di scopata virtuale. Con un movimento inconsulto colpì con le gambe un piede del tavolino, rischiando di far cadere a terra tutto quello che c'era sopra. Il rumore fu così forte che, per evitare di attrarre troppo l'attenzione di cameriere e clienti, decisi di spegnere il giocattolino consentendo alla mia Nicole di ritrovare la pace.
Allungai una mano sul tavolino per prendere qualche patatina da sgranocchiare. Mentre Nicole era sconvolta e spossata per il piacere provato io me la ridevo sotto i baffi: leggere sul viso di Nicole l'orgasmo mi dava una soddisfazione equivalente a dieci dei miei orgasmi.
"Un altro giro?" - le chiesi mentre allungavo la mano sul tavolino per prendere un'altra patatina.
Nicole raggiunse con la sua mano la mia: "Ti prego..." - mi aveva sussurrato con volto implorante.
"Ti prego basta? O ti prego continua?" - le avevo detto con un sorriso divertito.
"Basta...ho voglia di scopare...mi hai fatto infoiare come una maiala." - mi disse seria
Dopo essersi fermata un istante a prendere fiato continuò: "Giuro che se accendi di nuovo quel coso ti salto addosso, ti strappo quei vestiti di dosso e ti scopo qui davanti a tutti...lo spiegherai tu ai carabinieri che ci arresteranno cosa hai combinato".
"Cameriere! Il conto, per favore" - urlai sorridendo.
Già pregustavo quello che da lì a poco sarebbe accaduto a casa, sul letto, con Nicole scatenata su di me, intenta a farmi godere e a vendicarsi di tutto quello che le avevo appena fatto.