Luciano, Max e Sofia, storia cuckold

Un racconto a metà tra la fantasia e situazioni vissute, la storia di Luciano, Sofia che spingono Max ad un lento corteggiamento per la conquista della donna. Quella che segue è la prima parte.

N.B. I protagonisti si intendono maggiorenni e consenzienti

E' arrivato il gran giorno, il mio appuntamento galante con Sofia, una splendida cinquantenne, bionda mozzafiato, dagli occhi belli come il mare e dal sorriso caldo come una giornata di sole.
Tutto è iniziato grazie al contatto con suo marito Luciano e alla sua confessione di vederla tra le braccia di un'altro uomo.
Desiderava che la seducessi, con la sua complicità, che le facessi girare la testa, la ricoprissi di attenzioni e complimenti, che la trattassi insomma come una dea e la conquistassi non solo fisicamente ma anche e soprattutto mentalmente.

Inizia così la storia di Luciano e Sofia, con una chiacchiera al bar, un semplice aperitivo, una scusa per incontrare lui, un pretesto per incontrare lei, che ci avrebbe raggiunti dopo aver fatto il suo giro di shopping.
Sin da subito noto la raffinatezza e l'alto livello di cultura di Luciano e, successivamente, della moglie: l'impresa della conquista non sarebbe stata semplice e rapida, ma lenta, elegante, cerebrale.
Approfitto dell'assenza di Sofia per ripassare con Luciano le strategie da adottare per mantenere sotto controllo in ogni momento la situazione, ma soprattutto i modi per consentire a lui di assistere al corteggiamento.

Finalmente arriva Sofia, che dopo essersi presentata si siede con noi.
Rimango folgorato sin da subito dalla sua bellezza e dalla cura nel vestire: un ombretto azzurro mette in risalto il suo sguardo, il pantalone nero aderente che evidenzia le curve perfette del suo sedere, una maglia viola a maniche larghe lascia trasparire con eleganza la sua terza abbondante di seno. E poi ancora i colori vivaci dello smalto alle unghie, le mani curate, la sua voce suadente e vellutata, delle adorabili fossette ai lati della bocca quando sorrideva: e tanti piccoli affascinanti particolari che rendono l'impresa di conquista ancora più complicata. La sua bellezza mi fa girare la testa, riuscire a mantenere una calma razionale per poterla colpire non sarebbe stato facile.

Quel giorno al bar ci limitiamo a ridere e scherzare sugli argomenti. Cerco di comportarmi con naturalezza, constatando che Sofia, oltre ad essere una bella donna, è anche una donna di spirito.
Ci congediamo dopo aver terminato l'aperitivo con la promessa di rivederci.

Dopo qualche minuto ricevo sul telefono il messaggio soddisfatto di Luciano che mi conferma di aver fatto colpo su di lei, e di aver agito con l'eleganza che si aspettava. Mi promette infine che presto, molto presto, ci saremmo rivisti.

Passati alcuni giorni arriva l'invito: una cenetta a casa loro e la possibilità per me di fare nuove mosse sulla scacchiera della seduzione. Mi presento a casa loro con un paio di bottiglie di vino, uno di quelli leggeri al palato ma che, dopo qualche bicchiere, ti fanno girare la testa. Mi apre la porta Luciano, ci salutiamo cordialmente e ci accomodiamo in salotto.
Sofia, sta armeggiando in cucina: "arrivo subito!" - cinguetta, mentre io e Luciano iniziamo a parlare di lei, dei suoi hobby, dei suoi gusti.
Mi racconta della sua passione profonda per la letteratura: è una grande divoratrice di libri che, finiti di leggere, tiene in bella mostra in una libreria.

"Eccomi qua!" - Sofia si presenta a noi in tutto il suo splendore: il top che indossa le scopre la pancia piatta e mette in risalto un altro bellissimo particolare, un pearcing all'ombelico con un elegante pendaglio.
Si avvicina per salutarmi. Con la scusa di un fugace e innocente bacio sulla guancia riesco a sfiorare con il viso i suoi capelli e a sentire l'inebriante profumo di vaniglia che ha addosso. Nel baciarla poggio le mani sui suoi fianchi.
Di colpo la mia mente viene assalita dall'immagine delle mie mani sui suoi fianchi nudi che guidano il suo corpo su di me. Faccio fatica a riprendermi.
Lei nel frattempo si è allontanata da me. Nel suo sguardo noto una strana luce...forse quel mio tocco sui suoi fianchi le ha causato qualche brivido, o forse sono io che non ho avuto mai modo di ammirare i suoi occhi da così vicino.

Provo a tirarmi d'impaccio dicedole: "Un uccellino mi ha raccontato della tua perversa passione per la lettura"
Sofia arrossisce un po': parlare di lei la mette un po' a disagio. Riesce comunque a dissimulare rispondendo: "Beh, sì...leggo molto...ultimamente ho per le mani un libro di Alexi Zentner, non so se conosci".
"Parli del libro uscito in italia nel 2020?" - chiedo prontamente
"Sì, esatto.." - Sofia è entusiasta nell'apprendere un degli argomenti della serata sarà il suo preferito.

Anche il viso di Luciano è sorridente, soddisfatto nel vedere la moglie interessata a me. La serata procede serena, i manicaretti sono deliziosi e la compagnia di Luciano e Sofia eccellente. Arrivati al momento del dessert, Sofia si alza per iniziare a sparecchiare. Scorgo Luciano improvvisamente distratto dallo schermo del telefonino. So che non è casuale.

"Ti aiuto." - le faccio, alzandomi
"Ma no, dài, faccio da sola" - mi risponde
"Insisto." - le dico sorridendo e prendendo parte delle stoviglie sporche.

La seguo in cucina; la strategia che abbiamo concordato con Luciano sembra funzionare.
Struscio pesantemente sul mio addome sul suo sedere mentre mi accingo a passarle accanto per riporre le stoviglie nel lavandino. Sofia probabilmente crede che il mio gesto sia casuale. Fa finta di nulla. Nell'impiattare il dessert cerco altre scuse per sfiorarla: aprire uno stipetto sfiorandole i capelli, scivolarle accanto sfiorandole una mano...

"Mi piace molto il tuo profumo di vaniglia, sai?" - le dico infine, mettendomi dietro di lei e tornando a sfregare pesantemente il mio pube sul suo sedere e infilandole una mano tra i capelli.

Sofia si blocca improvvisamente: ha realizzato che tutti i miei gesti sono delle mere provocazioni.
Avvicino il viso ai suoi capelli e annusando a pieni polmoni il suo odore. Forse è l'ultima volta che potrò sentirlo, forse Sofia respingerà queste mie attenzioni troppo ardite. Con mio stupore vedo che si gira e rimane con il viso a pochi centimetri dal mio e i suoi occhi fissi sui miei. Resto con il fiato sospeso e la paura di aver osato troppo, di essermi spinto troppo in là con il gioco.

"Piace anche a me...lo preferisco ai classici profumi che aggrediscono e rovinano la pelle" - mi sussurra

Rimane a fissarmi in silenzio: non mi sta respingendo, sta aspettando che io faccia la mossa successiva.
Sono incapace di muovermi, ho smesso di connettere, ubriaco della sua bellezza. Un provvidenziale colpo di tosse di Luciano proveniente dalla sala rompe improvvisamente l'incanto. Sofia mi spinge via con una mano e si defila per prendere il dolce in frigo. Torniamo entrambi di là, facendo finta di nulla.

La serata si conclude con discorsi ameni su un quadro appeso al muro che ha attirato la mia attenzione: la ragazza con l'orecchino di perla. L'atmosfera che respiro è quella rilassata di amici di vecchia data: Luciano e Sofia sono stati bravi nel cercare di farmi sentire sempre a mio agio. L'incontro volge al termine e ci congediamo soddisfatti, promettendoci di rivederci ancora una volta.

Mentre torno a casa ricevo diversi messaggi da Luciano: aveva sbirciato in cucina, rimanendo soddisfatto del mio comportamento, del mio aver osato ma anche del mio aver temporeggiato quando la situazione si era fatta rovente. Mi fa notare poi un particolare che io avevo trascurato: lo sguardo entusiasta di Sofia durante la cena divenuto serio e insistente su di me dopo l'incidente in cucina. Luciano adesso è più che sicuro che non sia indifferente alla moglie; la cosa lo eccita molto e non lesina frasi di incoraggiamento nei miei confronti.

Passa qualche giorno e ricevo una chiamata da Luciano. Lo sento allegro ed eccitato, ha buone notizie per me. La sera prima, a letto con Sofia, le ha chiesto cosa ne pensasse di me. Sofia dapprima ha cercato di rispondere con un banale "è simpatico" cercando di sviare il discorso, ma Luciano ha insistito e alla fine Sofia ha capitolato con una mezza confessione:
"E' un tipo interessante, colto, mi affascina" - ha ammesso inizialmente
"Con le doti che ha riuscirebbe a far girare la testa a qualsiasi donna" - ha poi aggiunto, facendo capire a Luciano che non era rimasta indifferente ai miei modi di fare.
"Dobbiamo rivederci" - è stata la conclusione della telefonata di Luciano, a cui ho proposto di ricambiare la cena venendo da me.

Arriva finalmente la sera in cui Luciano e Sofia vengono a cenare da me. Li accolgo alla porta con un gran sorriso. Sofia, in abito da sera, sembra essere tesa, mentre Luciano ricambia il mio sorriso con uno sguardo complice. Li invito a fare come se fossero a casa loro, il cibo in cottura in cucina non può aspettare, per cui li devo lasciare soli in salotto. Li sento chiacchierare per un po'. Poi vedo Sofia comparire in cucina.
"Tutto bene?" - chiede un po' preoccupata
"Fortunatamente sì" - le rispondo sorridendo
Si avvicina lentamente a me, intento ad amalgamare gli ultimi ingredienti dello Tzatziki.
Da dietro poggia il suo corpo al mio. Sento il suo viso a pochi centimetri dal mio, i suoi capelli carezzano il mio collo.
"Oggi mi porti in Grecia? ...interessante!" - mi sussurra all'orecchio
Faccio fatica a mantenere la calma.

Nel frattempo sentiamo squillare il telefono di Luciano, lo sentiamo rispondere. Il tono della voce è parecchio preoccupato. Compare anche lui in cucina e ci annuncia che per un imprevisto lavorativo ci dovrà lasciare soli. Sofia gli chiede se sia il caso di annullare la serata, ma Luciano, sicuro di se, le dice che è solo un contrattempo che lo costringerà a correre a lavoro e che si assenterà per poco. Prima di avviarsi verso la porta, non visto da Sofia, scambia con me un'occhiata complice. Sofia lo accompagna alla porta, li sento chiacchierare, sento la porta aprirsi e poi chiudersi.
"Torno di là..." - mi dice Sofia con tono preoccupato passando dalla cucina

Lascio la cucina per qualche istante e vado ad aprire la porta cercando di fare meno rumore possibile. Sul pianerottolo Luciano con sorriso sornione sta aspettando di rientrare in casa di nascosto e di andarsi a piazzare in un angolo della sala da dove riuscirà a vederci. Sofia, si è seduta sul divano con il telefonino tra le mani, crede di essere rimasta da sola con me, ma la sua preoccupazione più grossa è il contrattempo di Luciano. Porto le pietanze in sala, le dispongo sul tavolo e infine volgo la mia attenzione a Sofia. Lo sguardo di Sofia è basso, il volto è teso.

"Sofia, tutto bene?" - le chiedo, sebbene sappia già la risposta
"Non so, Max...sono molto preoccupata" - mi risponde
Mi avvicino a lei da dietro il divano, poggio le mani sulle sue spalle nude.
"Max io..." - so già che sta per dirmi di voler andar via.
"Sofia, stai tranquilla, sono sicuro che Luciano tornerà presto" - cerco di essere rassicurante
Sofia raggiunge con una mano la mia sulla spalla, gira la testa nella mia direzione e mi guarda: "...sei così caro".

Provo a distrarla con qualcosa di inaspettato: "Hai visto il libro sul tavolinetto?"
"Sì...ne parlavo prima con Luciano, è Copperhead, la versione originale inglese del libro che sto leggendo" - mi risponde senza esitare tornando a fissare il libro.
"E hai anche provato a sbiriciare?" - le chiedo.
"Non mi sarei mai permessa...non sono il tipo da fare queste cose in casa altrui" - mi risponde alterata.
"Avresti dovuto." - le rispondo.
Sofia torna a fissarmi con una espressione interrogativa.
"E se ti dicessi che l'ho messo lì di proposito? Che si tratta di un regalo per te?" - aggiungo sorridendo.
"No, dài...sul serio?" - il suo viso è improvvisamente illuminato da un caldo sorriso.
Poi allunga le mani verso il libro, lo apre e nota subito una scritta a penna sulla prima pagina.
"Alla mia dolce Sofia, felice di avere una lettrice così carina. Alexis Zentner." - traduce ad alta voce

Mi guarda stupita: "Io...io non capisco!"
Continuo a sorriderle: "Diciamo che ho diversi amici a Ithaca, nello stato di New York..."
"Noooo..." - risponde incredula.
"...e che il mio amico Alexis era curioso di scoprire quanto fosse carina questa sua lettrice" - termino la frase.

Il volto di Sofia è improvvisamente tornato raggiante e sorridente, senza alcun segno di ulteriore preoccupazione; le mie conoscenze nel campo dell'editoria hanno fatto il miracolo.
Il provvidenziale messaggio rassicurante di Luciano arriva un istante dopo sul telefono della moglie:
"E' Lu...cioè...mio marito...sembra sia tutto risolto, dice di iniziare senza di lui, che ci metterà un po' a tornare..."
"Allora meglio iniziare...non vorremo sprecare ore e ore di miei tentativi ai fornelli" - le sorrido.

Una sua sonora risata mi conferma che l'intento di esorcizzare tutta la sua preoccupazione è andato a buon fine. Ci mettiamo a tavola e iniziamo a mangiare. Durante la cena riempio Sofia di complimenti di attenzioni ma anche di battute piccanti, alle quali risponde con sguardi e sorrisi complici.

"Servo il dessert?" - le chiedo infine
"Ti aiuto!" - mi risponde con sguardo provocatorio

Ci guardiamo un attimo in silenzio. Subito dopo scoppiamo entrambi a ridere.

"No, lascia stare...torno subito" - le dico, dirigendomi in cucina

Nel tragitto incrocio lo sguardo soddisfatto di Luciano. Prendo i dessert e raggiungo rapidamente Sofia.

"Per il dolce ho deciso di portarti in Catalogna..." - le dico
"Wow...sul tuo jet personale?" - mi risponde canzonandomi
"Certamente." - le rispondo sorridendo - "Non sapevi che avessi un hangar tutto mio a Linate?"

Mi avvicino a lei e da dietro le servo il piatto.

"Ecco qui, la signora è servita..." - le faccio sorridente - "...si chiama Mel i Matò, è il risultato dell'accoppiamento tra il formaggio, le noci e il miele"

Prendo lo spargimiele dal piccolo contenitore sul tavolo e ne verso un po' nel suo piatto.

"Vedrai, è un piatto semplice ma molto gustoso" - le sussurro.

Nel riporre lo spargimiele a posto faccio cadere di proposito un paio di gocce di miele sulle spalle sue.

"Ops...scusa...rimedio subito" - le faccio a voce bassa.

Mi piego in direzione nelle gocce di miele che brillano sulle sue spalle senza dare tempo a Sofia di reagire poggio le mie labbra sulla sua pelle.

"Max..." - Sofia sospira.

Continuo a baciare quel lembo di pelle succhiando le gocce di miele.

"...mhhh...sei un piccolo mascalzone, sai?" - mi sussurra

Comincio a muovere la bocca spostandomi, bacio dopo bacio, sul collo. Lei raggiunge la mia testa con una mano, me la sorregge, infila le sue dita tra i miei capelli.

"...mascalzone..." - mi sussurra di nuovo

Mi stacco dal collo e mi butto sulla sua bocca. Le nostre labbra si uniscono per poi staccarsi nuovamente una...due...tre volte. Il bacio diventa immedatamente passionale, la sua lingua corre a cercare la mia, le sue mani mi carezzano i capelli con passione.
Sofia improvvisamente si stacca da me. Ha il fiato corto. Mi guarda negli occhi: "Max...noi...non dovremmo...mio marito...dovrebbe essere qui a momenti"

Resta in silenzio a fissarmi. Nei suoi occhi si legge chiaramente lo sforzo che sta tentando di fare per reprimere la voglia che ha di baciarmi. Cede di colpo. Torna a baciarmi, chiudendo gli occhi e muovendo le labbra con rinnovata passione. Il suono di un messaggio sul suo telefonino interrompe il bacio.

"E' mio marito...sta arrivando...dice di essere stanco...mi ha chiesto di farmi trovare pronta..."

Mi guarda negli occhi con espressione triste: "...devo andare"

Le sorrido. Luciano nel frattempo è uscito di casa senza far rumore, è andato giù a prendere la macchina e appena pronto ha inviato un messaggio alla moglie che nel frattempo ho accompagnato alla porta. Sofia, prima di imboccare la porta, si gira verso di me, con una mano mi sfiora una guancia, si avvicina e mi dà un bacio sulle labbra.

"Grazie per la meravigliosa serata e...per il regalo." - mi sussurra sorridente prima di andare via

Chiudo la porta di casa e provo a ripercorrere con la mente tutti gli istanti di quella indimenticabile serata. Il suono di alcuni messaggi sul telefono mi riporta sulla terra: è Luciano che si congratula con me per come abbia fatto girare la testa a Sofia.  Mi dirigo in sala da pranzo per sparecchiare. Dopo essere entrato mi accorgo che il libro con dedica che volevo regalare a Sofia è ancora lì, sul divano.

Ripenso al "grazie per il regalo" di Sofia e sorrido.

"Ho dimenticato il libro da te, puoi passare domani sera e portarmelo? Luciano sarà fuori" - è il messaggio che ricevo da Sofia qualche istante dopo.

E' arrivato il gran giorno, stasera ho il mio appuntamento galante con Sofia, una splendida cinquantenne, bionda mozzafiato, dagli occhi belli come il mare e dal sorriso caldo come una giornata di sole.

Sono davanti la porta di casa sua, ho appena bussato.
Con me ho portato una bottiglia di Dom Perignon del 76, il libro autografato e il desiderio di sedurla.

Sofia mi viene ad aprire. Mi dà un bacio sulla guancia e mi invita ad entrare.
Indossa un abito succinto, un vestito nero con una gonna molto corta. Un profondo spacco dietro mette in risalto la sua schiena sinuosa.
Mi è impossibile fare pensieri peccaminosi su di lei, mi sarà impossibile riuscire a resistere al suo fascino se sarà lei a decidere di condurre il gioco. Mi accomodo in salotto mentre lei è andata a mettere in fresco il vino. Noto in un angolo la cimice ambientale che Luciano ha collocato per spiarci: so che è nascosto fuori e che ci spia da una finestra.

Quando Sofia ritorna ho in mano il libro che aveva "dimenticato" da me. Lei lo guarda e sorride.
"Non è l'unica cosa che ho dimenticato quella sera" - mi dice con sguardo malizioso
"Davvero?" - le rispondo, cercando di capire dove vuole arrivare
"Ho dimenticato che ti dovevo questo..." - mi sussurra avvicinandosi pericolosamente a me

Tremo al pensiero di quello che potrebbe accadere adesso. I suoi occhi meravigliosi mi stanno fissando, il suo viso è sempre più vicino al mio, l'odore di vaniglia investe le mie narici. Le sue labbra sfiorano le mie, la sua mano è dietro la mia nuca. Mi spinge a sè, baciandomi delicatamente. Rispondo al suo tocco con la stessa delicatezza. Tra le gambe ho già una potente erezione, vorrei saltarle addosso e prenderla in modo animalesco, ma rovinerei il lento gioco di seduzione che ormai portiamo avanti da diversi giorni.

"Ti fermi a cena?" - mi sussurra con voce così sexy da non riuscire a risponderle se non con un mugolio.
"Ho preparato un antipasto a base di miele..." - aggiunge

Sono così eccitato che basterebbe una sola carezza sul mio pacco per venire. Sofia intuisce il mio stato e si allontana da me guardandomi con occhi da cerbiatta. Si alza e si dirige in cucina lasciandomi riprendere fiato.

Dopo qualche istante torna in salotto con un vassoietto su cui ci sono alcune tartine e un vasetto di miele. Lo poggia sul tavolino davanti al divano e inzia a fissarmi.
"Faccio gli onori di casa" - mi sussurra sorridendo e aprendo il vasetto di miele.
Vi infila dentro due dita poi, con estrema lentezza, le usa per sporcarsi le labbra, il collo e il décolleté.
"Vuoi?" - mi chiede con malizia.

Mi avvicino a lei, con una voglia famelica di sfiorare le sue labbra, ma lei mi blocca con le dita sporche di miele. Vuole che inizi da quelle. La accontento, facendo scorrere la lingua sui suoi polpastrelli e leccando delicatamente ogni centimetro della sua pelle. Leggo un fremito di eccitazione nei suoi occhi quando improvvisamente apro la bocca e inizio a succhiare le sue dita. Si morde le labbra, la sua bocca freme dalla voglia di assaggiare la mia.

Sfilo le dita dalla mia bocca e avvicino il mio volto a lei. Fermo le mie labbra a pochi millimetri dalle sue. Non oso baciarla, non ancora. Porto una mano su una sua spalla, inizio ad accarezzarle lentamente il collo, la nuca per poi arrivare ai capelli. Infilo le mani tra i suoi capelli. Rabbrividisce per le sensazioni piacevoli che le regalano i miei polpastrelli. Aggiungo al tocco della prima mano anche la seconda moltiplicando in lei le sensazioni piacevoli.
"Se continui così perderò il controllo..." - mi avverte con un fil di voce

Sofia adesso ha gli occhi chiusi, la testa reclinata leggermente all'indietro, le labbra socchiuse in trepidante attesa della mia mossa successiva. Il suo volto sembra dire "baciami", indugio ancora un po' con le mani prima di posare le mie labbra sulle sue. Al tocco delle mie labbra la sua bocca sembra dischiudersi come un bocciolo al mattino sotto ai caldi raggi del sole. Alla danza delle nostre labbra in breve tempo si aggiunge quella delle nostre lingue. Si inseguono, si sfiorano, esattamente come farebbero due pargoli innocenti che giocano a rimpiattino.

Controvoglia interrompo quel bacio, ma non il piacevole massaggio delle mie dita tra i suoi capelli. Uso la bocca per baciare un angolo della sua, poi le guance. Sofia ha capito che mi sono messo alla ricerca delle altre gocce di miele. Piega leggermente la testa di lato offrendomi il collo. Poggio le mie labbra sul suo collo, suggendo le gocce di miele che le sue dita avevano sparso. Inebriato dal suo odore perdo per un istante il controllo e uso i miei denti per darle un morso leggero e succhiare con forza la sua pelle.

Sofia si lascia sfuggire un gemito di piacere.
"Mascalzone..." - mi sussurra all'orecchio - "...mi stai facendo girare la testa e non ho bevuto ancora nemmeno un goccio di vino"
Muovo le mani lentamente verso le sue spalle, faccio scorrere le spalline del suo vestito sulle sue braccia mentre la mia bocca continua a torturare il suo collo. Abbasso il lembo superiore del suo vestito liberando il seno, poi porto nuovamente le mani tra i suoi capelli.
"Mascalzone..." - mi sussurra di nuovo

Stacco le mie labbra dalle sue giusto il tempo di adagiarla lentamente sul divano e posizionarmi su di lei. Riprendo immediatamente da dove avevo lasciato, facendo scorrere le labbra sempre più in basso in direzione del suo petto. Sofia ha ormai il fiato corto, mi mette le mani tra i capelli, vorrebbe guidarmi verso i suoi capezzoli, ansiosa di provare piaceri più intensi. Ma il gioco lo conduco io e decido di far scivolare la bocca sul suo seno lambendo appena le areole. Risalgo nuovamente verso il collo. Voglio essere imprevedibile. Mentre lei piega nuovamente la testa offrendomi la pelle nuda faccio piombare la mia bocca su uno dei suoi capezzoli, mentre con l'altra mano le afferro l'altro seno e lo stringo con forza.
Un lungo gemito esce dalla bocca di Sofia.

La mia mano abbandona il suo seno per scorrerle sui fianchi, sulla stoffa del vestito fino a toccare la pelle delle sue gambe. Mentre con la lingua continuo a torturarle un capezzolo faccio scivolare le mie dita nel suo interno coscia superando senza difficoltà la barriera del gonnellino e arrivando alla stoffa delle mutandine. Presa da un'improvvisa voglia di godere Sofia inizia ad agitare il bacino, spingendo il suo sesso contro le mie dita. Sebbene un semplice lembo di stoffa separi la mia mano dalle sue parti più sensibili sento Sofia ormai prossima all'orgasmo. Spingo le dita sulla stoffa delle sue mutandine, lasciando che il suo clitoride eccitato, seguendo i movimenti del bacino, strofini contro la stoffa. Ho la sensazione che sia venuta al sentire il suo corpo irrigidirsi per un istante che sembra infinito. Sento poi chiaramente Sofia soffocare con forza l'ennesimo gemito di piacere. Il suo corpo infine si rilassa. Smetto di leccarla e lascio che riprenda fiato. Con una mano Sofia riprende ad accarezzarmi i capelli.

Torno a posare la mia bocca sulla sua che prontamente risponde al mio tocco. La lingua di Sofia, schiuse le labbra, si mette immediatamente alla ricerca della mia. La sento nuovamente eccitata: ha mosso le sue gambe per cingere il mio corpo e contemporaneamente ha stretto le sue braccia intorno a me. Il suo bacino è tornato a muoversi sotto al mio corpo, si agita in modo sempre più frenetico, vorrebbe essere posseduta. Rispondo con il mio bacino ai suoi movimenti, mimando una penetrazione strusciandomi su di lei, so che non le basterà.

Faccio scorrere le mie mani sui suoi fianchi, torno a lambire le sue gambe e infine raggiungo la stoffa delle sue mutandine. Sofia sembra intuire le mie intenzioni e mi agevola il movimento della mia mano che riesce a spostare di lato le mutandine e a toccare il suo sesso nudo. Voglio sentire il suo piacere scorrere nella mia bocca. Mi alzo e in men che non si dica posiziono la mia bocca tra le sue gambe. Il contatto della mia lingua con le sue grandi labbra prima e con il clitoride duro e eccitato causa in Sofia ripetuti gemiti. Accelero il ritmo delle mie leccate, usando le dita della mano per solleticare le piccole labbra. In breve tempo Sofia raggiunge un nuovo orgasmo.

Infilo due dita nella sua vagina amplificando quelle scosse di piacere che stanno scuotendo il suo corpo. Lascio che il suo corpo si rilassi e che Sofia possa riprendere ancora una volta fiato.

"Credo sia meglio mettere qualcosa sotto i denti" - mi dice con un fil di voce.
"Ok, vado un attimo in bagno" - le rispondo

Mentre lei si alza e si dirige barcollando verso la cucina, mi dirigo in bagno per mettere in atto l'ultima parte del piano che ho concordato con suo marito Luciano: preparo la vasca da bagno dentro cui possiederò Sofia fino in fondo. Mi spoglio e, con fare risoluto, esco dal bagno e la vado a cercare in cucina.

"Cosa ci fai tutto nudo?" - esclama Sofia meravigliata.

Non le rispondo, mi avvicino a lei e la prendo in braccio. Lei mi butta le braccia al collo e con la bocca comincia nuovamente a cercare la mia. La posizione scomoda mi impedisce di rispondere al suo bacio.
"Sei matto..." - mi sussurra.

Mi muovo lentamente in direzione del bagno. Appena entrati vedo che Sofia mi guarda stranita: non ha ancora capito le mie intenzioni. La adagio a terra, la spoglio e infine la prendo per una mano e l'accompagno nella vasca. Mi accomodo sotto di lei. Sofia mi si mette a cavalcioni guidando la mia erezione dentro di lei.

"...mascalzone..." - continua a sussurrarmi con sorriso sornione.

Godo del tepore accogliente della sua carne. Le bacio il petto, comincio a succhiarle un capezzolo mentre con i polpastrelli della mano mi dedico all'altro. Sofia nel frattempo ha iniziato a muoversi su di me, vuole finalmente godere della penetrazione. Impiega pochissimo tempo a raggiungere il suo ennesimo orgasmo. Un istante dopo essere venuta Sofia mi prende il viso tra le mani e cerca con la sua famelica bocca le mie labbra, ansiosa di baciarmi con passione.

Ricomincia a muoversi su di me: "Vienimi dentro...ti voglio sentire fino in fondo!" - mi sussurra staccando per un istante la sua bocca dalla mia

Chiudo gli occhi e mi concentro sui massaggi della sua vagina al mio membro per accontentarla. Non passa molto che l'orgasmo mi travolga. Gemo sotto il suo corpo, liberando dentro di lei potenti fiotti del mio seme, irrorando la sua vagina vogliosa. Sento Sofia godere ancora una volta su di me. Ci abbandoniamo al tepore dell'acqua nella vasca, riprendendo fiato lentamente.

Ho finalmente realizzato il sogno proibito di Luciano e la fantasia di Sofia.

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