Due persone tradite e ferite dai rispettivi coniugi condividono il proprio dolore scoprendo di avere in comune molto di più di una matrimonio fallito.
N.B. I protagonisti del racconto si intendono maggiorenni e consenzienti
Ero riuscita a contattarla grazie alle ricerche dell'investigatore privato che avevo assoldato per seguire mia moglie.
"Ho delle foto di tuo marito che ti interessano" - le avevo scritto, dandole appuntamento in un bar di periferia.
Daniela, come concordato, era venuta da sola; aveva parcheggiato la propria auto davanti al bar e, dopo essersi seduta ad uno dei tavolini, mi stava aspettando. Era una bella donna: capelli castani ondulati, una silhouette snella avvolta in un vestito nero aderente, dei sandali con un piccolo tacco mettevano in mostra dei piedi molto curati con dello smalto ocra sulle unghie. Indossava degli occhiali scuri, aveva usato le sue mani ingioiellate e curatissime per tirare fuori dalla borsetta una sigaretta. Se l'era portata alla bocca, l'aveva accesa e aveva iniziato a fumarla nervosamente. Mi avvicinai lentamente al suo tavolo.
"Daniela?" - le avevo chiesto, per sincerarmi che fosse lei.
"Sono io." - mi aveva risposto spegnendo la sigaretta non ancora completamente consumata nel portacenere.
Buttai sul tavolino le dodici foto che l'investigatore privato mi aveva mandato due giorni prima.
"Cosa vuoi da me?" - mi aveva chiesto senza mostrare alcun interesse per quello che avevo posato sul tavolinetto.
"Posso sedere?" - le chiesi senza mostrare alcuna emozione.
Mi indicò la sedia accanto a lei. Dopo aver preso posto di fianco a lei mi presentai.
"Mi chiamo Giulio. Alcuni mesi fa ho assoldato un investigatore privato per seguire mia moglie perchè sospettavo che mi tradisse.
Due giorni fa l'ha incastrata, fotografandola a letto con un uomo in un motel fuori città." - avevo detto
"Ma io che c'entro?" - mi chiese, facendo finta di non capire.
Rimasi in silenzio a guardarla. Lei, dopo essersi tolta gli occhiali scuri, decise di prendere in mano le foto. Nella prima si vedeva chiaramente la faccia di mia moglie che si dedicava a succhiare la verga di suo marito. La seconda ritraeva mia moglie a quattro zampe mentre veniva presa da dietro dal marito di Daniela. Nella terza mia moglie messa a smorzacandela su suo marito aveva una espressione tale da poter chiaramente immaginare i gemiti di piacere che stava emettendo. Seguivano poi altre foto da cui si evinceva inequivocabilmente che i due stessero facendo sesso.
"Figlio di puttana!" - urlò dopo aver terminato di guardare le foto tirandole con rabbia sul tavolinetto
"Non è possibile...brutto farabutto...che stronzo!" - aveva continuato ad imprecare mentre le lacrime cominciavano a rigarle le guance.
Tirai fuori un fazzolettino di carta e glielo porsi.
"Ho deciso di chiedere all'investigatore di cercare il tuo numero. Avevo bisogno di fartele vedere..." - avevo iniziato a spiegarle.
"Perchè...? ...perchè? ...perchè?" - mi aveva interrotto singhiozzando.
"...perchè da solo non ero capace da solo a decidere cosa fare" - avevo continuato
"Perchè? Perchè mi ha fatto questo!? Lurido porco che non è altro" - Daniela continuava a singhiozzare, i suoi perchè non erano rivolte a me.
Lasciai che si sfogasse, passandole di volta in volta altri fazzolettini per asciugarsi le lacrime e soffiarsi il naso. Ci volle un intero quarto d'ora prima che potesse riuscire a tornare lucida.
"Perdonami per lo spettacolo indecente che ti ho appena dato." - mi aveva detto asciugandosi le ultime lacrime dalle guance
Mi fissò per un istante. I suoi occhi castani erano di una bellezza disarmante.
Sebbene il trucco le fosse colato sul viso, aveva un volto meraviglioso: il nasino minuto, le labbra sottili. Daniela era davvero una bella donna.
"Vuoi qualcosa da bere?" - le chiesi
"Un bicchiere d'acqua..." - disse con la voce tremolante
Chiamai il cameriere ordinando acqua per lei e un aperitivo con drink per me.
"Ho avuto la tua stessa reazione dopo aver visto le foto. Sono arrabbiato, frustrato, confuso, incapace di capire cosa abbia portato mia moglie a farmi una cosa del genere. Non ha mai dato segni di insoddisfazione, raramente litighiamo, la nostra vita sembrava perfetta. Tre mesi fa ricevette un messaggio sul telefono e piuttosto che leggerlo davanti a me se ne scappò in bagno. Mi insospettito e ho deciso di parlare con un investigatore privato che in pochi giorni l'ha scoperta. Un paio di giorni fa mi ha mandato le foto più compromettenti. Non riesco ancora a capacitarmi del perchè mi abbia mentito. Ci siamo sempre detti tutto..." - mi sfogai.
"Sembra che tu stia parlando di me e mio marito. E' la stessa identica cosa. Non sono mai stata gelosa di lui, lo lascio uscire ed andare dove vuole senza fargli troppe domande...mai una discussione...insomma, non capisco dove ho sbagliato" - continuò Daniela come raccontandomi la stessa identica storia.
"Non ce la faccio...ho bisogno di qualcosa di forte." - disse di colpo alzando la mano e chiamando il cameriere.
Ordinò una grappa. Le feci segno di prendere le patatine e le olive sul piattino per accompagnarla.
Le bastarono un paio di sorsi per sciogliere definitivamente la lingua e tirare fuori tutto quello che aveva dentro. Parlare con lei, condividere quel dolore riuscì a sollevare entrambi. Restammo seduti a quel tavolino per alcune ore.
Uno squillo del telefono di Daniela interruppe la nostra conversazione.
"E' lo stronzo." - disse Daniela con un mezzo sorriso parlando di suo marito.
Decise di disattivare la suoneria del telefono, poi, come se nulla fosse tornò a fissarmi negli occhi e sorridendo mi disse: "...dicevamo?"
Era la prima volta che Daniela mi sorrideva. Il viso, già bello di suo, sembrò illuminarsi, diventando ancora più affascinante.
"Dicevamo che..." - esitai un attimo - "...sia davvero così assurdo come un uomo possa tradire una donna così bella come te"
"Stessa cosa direi di te" - rispose ricambiando il complimento e ridacchiando
Continuammo a parlare per un'altra mezz'ora entrando sempre più in confidenza.
Ebbi la sensazione di conoscere Daniela da una vita; la naturalezza con cui parlavamo e ci confidavamo sembrava quella di due amici di vecchia data.
"Hai fame? Conosco una trattoria qua vicino che..." - le dissi improvvisamente
"Che fai, ci provi con me?" - mi rispose con espressione seria.
Due secondi dopo scoppiò a ridere come una matta trascinandomi senza pietà in quella che fu per entrambi una risata liberatoria. Pagai il conto del bar mentre Daniela, rimasta ad attendermi fuori, aveva raccolto le foto dal tavolino e si era rimessa un po' a posto il trucco rovinato dalle lacrime. Appena uscito, dopo averle indicato la direzione della trattoria, iniziammo ad incamminarci. Con mia grande sorpresa Daniela mi prese a braccietto. La guardai stupito. Lei si girò a guardarmi e mi sorrise. Sembrava avesse ritrovato improvvisamente oltre al sorriso qualcuno su cui poter contare.
Eravamo due compagni di sventura, della medesima sventura, che camminavano a braccetto.
Continuammo a parlare delle nostre vite anche a tavola. Parlammo del nostro passato, scoprendo di avere entrambi tante passioni in comune: la musica, la barca a vela, il buon vino.
Terminammo il pranzo continuando a scherzare e a ridere anche dopo essere usciti dal locale, quasi dimenticando il motivo per cui ci eravamo incontrati. La riaccompagnai all'auto: sembrava fosse arrivato il momento di salutarci quando lei, guardandomi negli occhi mi chiese se avessi impegni per il pomeriggio. Le dissi che mi ero preso il giorno libero da lavoro proprio perchè avevo intenzione di parlare con lei con calma, senza l'ansia di dover guardare l'orologio.
"Ci vieni con me?" - mi disse con un sorriso sornione.
"Cos'hai in mente?" - le chiesi scrutandola con curiosità.
"C'è solo un modo per scoprirlo." - mi rispose salendo in macchina, senza aggiungere altro se non un meraviglioso sorriso.
Decisi di seguirla. Salito nella sua auto non ho potuto fare altro che apprezzare la playlist di canzoni che stava ascoltando. Aveva un gusto eccellente a proposito di musica. Ne approfittai per parlare di musica con lei e ancora una volta, come se fossimo amici da una vita, iniziammo a discutere con passione. Daniela si diresse fuori città, verso il mare. Arrivammo ad una piccola casetta situata a pochi metri dalla spiaggia. Sebbene il mare fosse in tempesta il luogo dove mi aveva portato era tremendamente romantico.
"E' di una mia carissima amica...mi occupo di vendite immobiliari, mi aveva dato le chiavi per chiedermi un parere su come migliorarla per aumentarne il valore" - mi disse giocherellando con le chiavi e sorridendo.
La seguìi dentro. Non doveva essere la prima volta che Daniela entrava in quella casa perchè, appena entrati mi prese per mano e mi guidò nella penombra. Dopo essere saliti al piano superiore Daniela mi fece entrare dentro una stanza spingendomi fino ad una finestra chiusa da una persiana esterna. Aperta la finestra, spinse le persiane verso l'esterno. Il panorama che mi si stagliò davanti fu mozzafiato, si riusciva a vedere la spiaggia e il mare.
"Avrei voluto portarci quel coglione di mio marito e magari proporgli di acquistarla..." - disse con tono triste.
Non ebbi il tempo di chiedere a Daniela il perchè al posto di suo marito ci fossi io lì con lei.
"Credo di aver trovato un modo per punire quei due." - mi disse guardandomi dritta negli occhi - "Ma per farlo bene ho bisogno del tuo aiuto."
Uscimmo
dalla casa diverse ore dopo per ritornare ciascuno alla propria casa
con un piano ben congegnato. Durante il giorno successivo alcuni
messaggi di Daniela mi avevano confermato che tutto stava andando come
da programma.
Arrivata sera, dopo essere rientrato a casa dal
lavoro, aspettai l'arrivo di mia moglie e le proposi di cenare fuori.
Sebbene con un po' di ritrosia accettò la mia proposta. La portai nel
suo ristorante preferito, cercai di assumere con lei un atteggiamento
più naturale possibile per evitare di insospettirla.
Terminata la
cena e saliti in macchina le dissi: "Ho una bellissima sorpresa per te,
ma..." - avevo lasciato la frase in sospeso di proposito per
incuriosirla un po'
"Ma...?" - mi aveva chiesto sorridendomi
"Ti dovrò bendare finchè non saremo arrivati." - le avevo risposto
Conoscevo abbastanza mia moglie da essere sicuro che avrebbe accettato senza farsi pregare.
Dopo
averla bendata ed essermi assicurato che non vedesse, avevo acceso
l'auto. Guidai fino alla casa al mare dove il giorno prima Daniela mi
aveva portato. L'auto di Daniela era già davanti la casa, segno che il
piano stava procedendo nel migliore dei modi. Feci scendere mia moglie,
guidandola con cautela verso la porta di ingresso che, come da accordi
presi con Daniela, trovai socchiusa.
Dentro Daniela ci stava
aspettando. Teneva una corda tra le mani. Me la passò lasciando che
legassi le mani di mia moglie. Ci dirigemmo poi in quello che era il
salotto. Sul divano, legato come un salame c'era già il marito di
Daniela in attesa della "sua" sorpresa. Dopo aver fatto sedere mia
moglie accanto a lui usai le corde che Daniela aveva preparato per
legare anche mia moglie al divano. La tv di fronte al divano era pronta,
accesa e collegata al telefonino di Daniela. Stava per iniziare il
grande spettacolo della vendetta mia e di Daniela. In perfetta sincronia
con Daniela togliemmo le bende agli occhi di entrambi urlando con gioia
"Sorpresa!".
Mia moglie inizialmente disorientata si girò dopo
qualche istante a guardare chi gli stava accanto. Quando vide il marito
di Daniela sbiancò. Stessa espressione sgomenta fece il marito di
Daniela appena si accorse della presenza di mia moglie. Dalle loro
espressioni era innegabile che i due si conoscessero già.
Lasciai
che parlasse Daniela: "Credo non siano necessarie le presentazioni.
Abbiamo deciso di farvi una sorpresa che sicuramente gradirete. Come
vedete, non potete esimervi dallo spettacolo che la tv sta per
proiettarvi. Siamo in mezzo al nulla, cui urlare o chiedere aiuto è solo
tempo perso. Pertanto vi consigliamo di rilassarvi e godere in silenzio
delle immagini esclusive che vi proporremo"
Spensi la luce
mentre Daniela faceva partire il video. Iniziava con il collage delle
foto che l'investigatore privato mi aveva mandato. Mentre scorrevano le
immagini io e Daniela ci eravamo sistemati dietro al divano, a dovuta
distanza dai traditori, su un paio di comode sedie.
Dopo la
carrellata di foto il video proseguiva con l'immagine della camera da
letto situata al piano di sopra della casa dove eravamo. Un istante dopo
apparivamo io e Daniela che, completamente nudi, dopo essere saliti ai
due capi del letto e ci avvicinavamo lentamente. I nostri corpi
iniziavano a sfiorarsi lentamente, dopodichè io e Daniela iniziavamo a
scambiarci dei baci delicati sulla bocca. Mentre proseguivamo con i baci
iniziavamo poi a carezzarci i capelli l'un l'altro. Dietro al divano,
nel frattempo, io e Daniela ci eravamo scambiati un'occhiata di intesa
sorridendo: la tortura ai nostri rispettivi consorti era appena
iniziata. Nelle immagini poi io e Daniela proseguivamo con baci sempre
più appassionati, mentre le mani di ciascuno cominciavano a scorrere
lungo i nostri corpi. Si evinceva chiaramente quanto fossimo eccitati: i
capezzoli di Daniela sullo schermo si vedevano irti e duri, il mio
sesso in piena erezione.
Cominciai a eccitarmi nel rivedere
quelle immagini e nel ricordare cosa avevamo combinato il giorno prima.
Daniela, accanto a me, aveva iniziato a fissarmi nella penombra. Mi
sorrideva soddisfatta. Si accorse quasi subito della mia eccitazione.
Senza perdere tempo allungò una mano tra le mie gambe andando a sfiorare
la patta dei miei pantaloni e tastando da sopra la stoffa la
consistenza della mia erezione. Chiusi per un istante gli occhi, aprendo
leggermente le gambe per permettere alla sua mano di scorrere senza
ostacoli. Nel frattempo il video proponeva le immagini di me e Daniela
distesi; io avevo iniziato a far scorrere la mia bocca sul suo collo e
poi via via sempre più giù, fino al suo seno. Nell'esatto istante in cui
la tv mostrava la mia bocca su un capezzolo di Daniela, la sua mano nel
buio liberava la mia erezione dai pantaloni e dalle mutande,
cominciandola a massaggiare. Così facendo, mentre la tv emetteva i
gemiti di piacere di Daniela, io gemevo dal piacere perverso che la sua
mano mi stava regalando. Dopo qualche istante realizzai che Daniela,
alzatasi dalla sua sedia, si era inginocchiata tra le mie gambe. Quasi
in contemporanea alle immagini che mostravano la mia bocca raggiungere
il sesso bagnato di Daniela, la bocca di Daniela circondò la mia verga
completamente eretta. Mescolai i gemiti di piacere con quelli di Daniela
nel video che, spingendo la mia testa sul suo sesso, si vedeva prossima
a venire. Faticai a tenere a freno la bocca di Daniela sul mio sesso:
la scena eccitate che stava proiettando la tv e le sensazioni che la sua
bocca procuravano al mio sesso mi stavano portando pericolosamente
sull'orlo dell'orgasmo. Bloccai la testa di Daniela impedendole di
proseguire, la tirai verso di me cercando la sua bocca con la mia per
scambiarci un bacio appassionato.
Daniela si mise a cavalcioni su
di me, operazione che le fu abbastanza semplice visto che indossava una
gonna dalle dimensioni ridotte. Mentre ci baciavamo scesi con le mani
fino a lambire, sotto la gonna, il suo sedere, scoprendo con sorpresa
che non portava le mutandine. Il video intanto mostrava Daniela che
aveva recuperato la lucidità dopo l'orgasmo che la mia bocca le aveva
procurato.
"Scopami" - ripeteva più volte, aprendo le gambe e lasciando che mi accomodassi su di lei e la infilzassi lentamente.
Sembravamo
essere sincronizzati con il video: Daniela a cavalcioni su di me, dopo
aver sfreagato il suo sesso sul mio, si alzò leggermente e con una mano
guidò la mia erezione dentro di se, proprio nell'esatto momento in cui
il video mostrava me che la iniziavo a penetrare. Avevamo iniziato a
scopare in perfetta sincronia con le immagini del video. Immensa era la
soddisfazione di sapere che i nostri consorti stessero guardando il
video in cui ci stavamo accoppiando come animali e contemporaneamente,
alle loro spalle, avevamo iniziato a scopare con foga. I gemiti del
video cominciarono a mescolarsi con quelli nostri: la bocca di Daniela
non dava pace alla mia, il suo corpo si muoveva freneticamente sul mio e
il suo sesso continuava a massaggiare e lubrificare il mio.
"Vienimi dentro, porco!" - mi sussurrò - "dopo averli cornificati in differita, cornifichiamoli in diretta!"
Ancora
una volta una strana coincidenza: l'orgasmo del video venne a
coincidere con il nostro nella realtà. Daniela nel video mi stringeva
tra le sue braccia urlandomi che stava per venire, mentre io le iniziavo
a scaricare dentro il mio piacere. Nel medesimo istante Daniela nella
penombra mi chiedeva di tenerla stretta per evitare che, in preda
all'orgasmo, potesse perdere l'equilibrio. La sentìi vibrare esattamente
come aveva fatto il giorno prima sul letto: i muscoli della sua vagina
cominciarono a contrarsi e a regalarmi sensazioni sempre più intense che
in pochi istanti mi trascinarono all'orgasmo. Affondai il mio sesso
dentro di lei mentre sentivo il mio sperma invadere copioso le sue
viscere. Daniela cominciò a baciarmi forsennatamente mentre gli ultimi
schizzi del mio piacere le irroravano la vagina. Rimase immobile su di
me a prendere fiato.
In tv nel frattempo la sequenza si
interrompeva per ricominciare un istante dopo; ancora una volta eravamo
io e Daniela protagonisti sul letto. Daniela si era messa a quattro
zampe offrendomi le sue grazie. Io, dietro di lei, le lappavo avidamente
il sedere e il sesso facendola gemere sonoramente.
Gemeva e godeva,
incitandomi a continuare. Poi, ad un certo punto mi urlava: "Adesso
sverginami il culo! Non l'ho mai dato a quel frocio di mio marito!"
Venne da ridere sia a me che a Daniela nel vederci così infoiati in video.
"Lasciamoli
soli davanti alla tv e andiamo di sopra. Voglio scoparti per bene" - mi
sussurrò Daniela con una voce così sexy da farmelo venire duro
immediatamente.
Ci spostammo di soppiatto nella camera da letto al
piano di sopra. Daniela, buttatasi sul letto, mi disse con voce
eccitata: "leccami per bene il culo, voglio prenderlo di nuovo dietro"
L'accontentai
di buon grado: dopo averla lappata per bene davanti e dietro e aver
fatto in modo che parte dei suoi umori vaginali le colassero nel
buchetto del sedere, le alzai le gambe, facendo in modo che aderissero
al mio petto e successivamente, dopo aver lubrificato con un po' di
saliva il mio membro, cominciai lentamente a spingere il mio sesso nel
suo ano. Daniela chiuse gli occhi rilassando i muscoli del suo sedere
per accogliermi meglio. Al piano di sotto si udivano chiaramente le urla
di piacere di Daniela che nel video cominciava a godere come una matta
mentre le pistonavo il sedere con foga.
Durante la penetrazione
Daniela che cominciò a emettere piccoli mugolìi. Quando fui
completamente dentro di lei mi sussurrò: "Spaccami il culo, porco!"
Cominciai
dunque a muovermi dentro di lei aumentando gradatamente il ritmo e
l'intensità delle mie spinte. Daniela accompagnava i miei movimenti con
gemiti sempre più forti. Usò poi una mano per raggiungere il suo sesso e
titillare con le dita il clitoride mentre alternava gemiti a urla di
incitamento.
Ancora una volta assistetti allo spettacolo del suo
orgasmo: inarcata la schiena e spinta indietro la testa Daniela si
lasciò andare ad un urlo di piacere incontrollato. Sarebbe stato
impossibile resistere a quell'immagine così perversamente sexy. Mi
lasciai trascinare in un orgasmo che fu anche più devastante di quello
avuto la prima volta che presi Daniela da dietro. Scaricai nel suo retto
una quantità indescrivibile di sperma. Daniela aprì le gambe per
permettermi di distendermi su di lei. Mi accolse tra le sue braccia
tenendomi stretto mentre le ansimavo con forza sul petto.
Iniziò a carezzarmi la testa con dolcezza.
"Sai che non riesco più a fare a meno di te, brutto porco? E non parlo solo di questione di orgasmi..." - mi sussurrò.
Mi lasciai coccolare un po' prima di risponderle.
"Cosa ne facciamo dei due salami che abbiamo legato giù?" - le chiesi con un fil di voce.
"Ah, già! I due insaccati traditori." - disse sorridendo
Iniziammo a ridere. Era impossibile non farlo dopo tutto quello che eravamo stati capaci di fare.
Dopo
esserci fatti altre coccole ci ricomponemmo per scendere al piano di
sotto. Entrammo nel salotto mano nella mano. Il video era ormai
terminato. I due fedifraghi erano rimasti ad aspettarci in silenzio sul
divano. Accendemmo la luce. Il volto del marito di Daniela era
completamente sconvolto, quello di mia moglie era rigato dalle lacrime.
Questa
volta fui io a prendere la parola: "Oltre alle foto esplicite che avete
visto all'inizio del video, l'investigatore privato mi ha mandato anche
quelle meno esplicite da cui però si evince chiaramente dove e come vi
siete incontrati. Cerchiamo di risolvere le cose in modo civile e senza
troppe carte bollate."
Dopo averli liberati diedi loro le chiavi
della mia macchina con la promessa di raggiungere la città e per andare a
fare i bagagli e sparire definitivamente dalla vita mia e di Daniela.
Rimasti soli in casa, tornammo al piano di sopra a fare ancora una volta
l'amore.
Dopo aver chiesto e ottenuto il divorzio e aver venduto le rispettive case in città,
io e Daniela abbiamo la casa al mare dove abbiamo iniziato un nuovo bellissimo capitolo della nostra vita.