La verginità...via col vento!

Libera traduzione di un racconto in lingua inglese (la versione originale la potete leggere cliccando qui) che tratta della prima esperienza sessuale di due giovani ragazzi, un po' imbranati, impegnati nel recitare delle parti abbastanza impegnative.

N.B. I protagonisti del racconto si intendono maggiorenni e consenzienti

"Jan e Bobby, siete sicuri di voler interpretare questi personaggi?" - la professoressa Swanson stava fissando i due ragazzi seduti in prima fila nella platea dell'auditorium - "E' un pezzo forte, per adulti e i ruoli sono molto impegnativi" - continuò

Spiegò loro che il copione prevedeva un bacio e che ci sarebbe stata una scena in cui doveva sembrare che stessero facendo l'amore.

Jan guardò Bobby, quello che sarebbe stato il suo partner in quella rappresentazione teatrale.
Non l'aveva mai notato a scuola. Di lui sapeva che suonava nella banda della scuola, ma nulla di più.
Aveva un bel viso, non altrettanto si poteva dire dei vestiti che indossava. Nel complesso le sembrava comunque un bel ragazzo.
Sapere cosa avrebbe dovuto fare con lui la innervosiva un po'.

Bobby dal canto suo era letteralmente pietrificato: Jan era una cheerleader, una delle ragazze più carine e popolari della scuola.
Si era candidato per quella parte quasi per gioco, sicuro che mai l'avrebbero scelto e convinto che si trattasse di un ruolo semplice, qualcosa del tipo un soldato che torna al villaggio e incontra la sua ragazza.
Rimase sorpreso nel sentire chiamare il suo nome dalla professoressa, restò terrorizzato nell'apprendere della scena d'amore e del bacio con Jan.

La prof chiese nuovamente loro se se la sentissero di interpretare quelle parti.
Entrambi gli studenti dissero di sì.
La professoressa Swanson sospirò. I ragazzi pensano sempre di essere capaci di riuscire a fare qualsiasi cosa.
Disse loro che avrebbero dovuto recitare alla perfezione: era la prima volta che la scuola le dava il permesso per quel tipo di rappresentazione con inequivocabili riferimenti sessuali. La scena d'amore si sarebbe svolta sotto una coperta, ma doveva essere realistica, appassionata, qualcosa che i ragazzi in vita loro non avevano mai fatto.

"Ok, allora...si presuppone che siate una giovane coppia segretamente innamorata da anni. Jan, tuo padre è un ricco proprietario di terre e Bobby, la tua famiglia ha origini umili. Insomma si suppone che non vi dovreste mai incontrare e tantomeno innamorarvi, ma, ed è quello che dovete fare capire
al pubblico, per anni siete riusciti a vedervi di nascosto. Dovete convincere tutti che vi conoscete in modo profondo...intimo."

Jan colse il gioco di parole e arrossì.

"E' chiaro cosa intendo dire? Dunque...avrete bisogno di passare parecchio tempo insieme: fate una conoscenza più approfondita, comunicate, scambiatevi segreti, provate insomma ad essere il soldato e la sua amata nella vita reale"

Jan guardò incerta Bobby.

La professoressa sospirò nuovamente.
"Ascoltate, è solo per finta, ok? Passate più tempo possibile insieme e dite agli amici che è per il corso di teatro. Se non sarete capaci di entrare in sintonia dovrò cercare un'altra coppia per questi ruoli".

Poi la prof si girò a parlare con altri ragazzi coinvolti nella medesima recita.

Bobby si girò verso Jan e disse: "Salute, donzella! Il mio nome è Bobby McIntyre."

Si guadagnò immediatamente qualche punto nei confronti di Jan: con lei molti ragazzi ci provavano quasi subito e in modo spudorato.
Lui invece era stato gentile: piuttosto che vederla come una pupa da conquistare, le si era presentato in modo gentile, senza mostrare alcun pregiudizio.

"E io sono Jan Thomas. Piacere di conoscerti...dolcezza".

Risero entrambi.

"Non ho mai fatto nulla del genere" - confessò lui
"Oh, non è una cosa impossibile, ho interpretato molti personaggi prima di questo. E' più facile di quel che pensi, ce la farai!" - lo incoraggiò lei
"Ho un po' paura del palcoscenico" - disse con preoccupazione
"Beh, abbiamo tempo sufficiente per imparare le battute, le proveremo così tante volte da avere gli incubi la notte. E faremo i movimenti previsti dal copione così tante volte che alla fine agiremo in modo inconscio. Il trucco è dimenticarsi del pubblico e vivere la parte come se fosse una cosa reale".

Decisero di rivedersi la stessa sera per iniziare subito a conoscersi e studiare il copione.
Bobby, in cuor suo, si chiese se quello poteva valere come primo appuntamento.
Quella sera infatti si sentì come ad un primo appuntamento, aveva lo stomaco in subbuglio quando bussò alla porta della casa di Jan.

Le venne ad aprire Jan. Riuscì a calmarsi un po' nel vederla rilassata e tranquilla. Cominciarono a leggere tutto il copione, a sottolineare le loro battute e a capire come si incastrassero tra di loro e con tutto il resto. Arrivati alla scena d'amore entrambi mostrarono un po' a disagio: il copione spiegava come il ragazzo si sarebbe dovuto posizionare tra le gambe della ragazza e di come, sotto le coperte, avrebbe dovuto muoversi su e giù per dare l'impressione che stessero facendo l'amore.

L'idea di finire tra le gambe di Jan fece tremare le gambe a Bobby.
Fino a quel momento aveva avuto le classiche fantasie sulle ragazze e le cheerleader che normalmente fanno tutti i ragazzi. Più volte si era masturbato furiosamente pensando a Jan, la bella della scuola. Ma adesso, il pensiero di strusciare il suo attrezzo su lei durante la scena e di fare una epocale figuraccia a causa di un'imbarazzante erezione lo terrorizzava.

Jan, essendo popolare a scuola, aveva avuto molte storie. Con i ragazzi che aveva avuto non si era mai spinta oltre certi limiti. Chiusa e sola nella sua cameretta, si masturbava spesso come una dannata al pensiero di quello che le avrebbero potuto fare i ragazzi. In una di quelle occasioni, alcuni anni prima, presa dalla foga era arrivata a lacerarsi l'imene con il manico di una spazzola. In realtà nessun ragazzo era mai riuscito a vederla nuda dalla cintola in giù e a nessuno Jan aveva mai permesso di toccarla là sotto. Altro discorso erano invece le sue tette: amava farsele toccare dal ragazzo di turno e qualche fortunato era addirittura riuscito a succhiarle i capezzoli. Andava fiera delle sue tette: da piccole e insignificanti, con il tempo si erano ingrossate e avevano assunto una forma perfetta, completata da due capezzoli rosa super sensibili. L'idea di avere un ragazzo tra le gambe che si muovesse su le provocò una leggera eccitazione.

Continuarono a leggere il copione fino alla fine.

"Wow!" - disse Bobby finito di leggere - "Ci sono un sacco di battute da imparare"
"Non preoccuparti, ci eserciteremo così tanto da non poterne più. Proveremo tante di quelle volte fino a farlo sembrare reale".
"Non so come fare con la scena d'amore..." - disse preoccupato e imbarazzato - "...credo sia la parte più dura di tutte"

Con quella frase Bobby aveva guadagnato tantissimi punti con Jan: molti ragazzi al suo posto non avrebbero perso tempo e le avrebbero proposto immediatamente di concentrarsi proprio su quella parte.

"Beh, meglio non preoccuparcene per adesso, lasciamola per dopo, ok?" - propose, cercando di metterlo a proprio agio

Durante le due settimane successive si incontrarono quasi ogni sera. Cenarono l'una a casa dell'altro e si esercitarono con le battute in posti sempre differenti per evitare di cadere nella noia. Una notte stavano provando in camera di Jan, Bobby era seduto a terra e Jan sul bordo del letto. Improvvisamente lo sguardo di Bobby venne catturato da qualcosa che si trovava sotto al letto di Jan: un paio di mutandine spiegazzate. Il suo sguardo fisso su un punto non era passato inosservato a Jan che si chinò per capire cosa stesse guardando. Una espressione di terrore le si dipinse sul volto quando si accorse delle sue mutandine tra la polvere sotto al letto. Si fiondò su di esse e provò a nasconderle stringendole nella propria mano.

"Scu...scusa...mi son cadute quando me le sono tolte" - balbettò

Scese un'imbarazzante silenzio tra i due.

Bobby provò ad alleggerire la tensione: "Per qual motivo, oh mia dolce amore? Sa' bene che io t'amo e che tu a me. Nulla di tutto ciò sarebbe capace di deludermi" - si sforzò di imitare un arcaico accento di un soldato del sud
Jan ridacchiò divertita. Decisa a rispondere con il medesimo tono disse: "Oh mio caro, siete così gentile. Voglia il cielo che questa orribile guerra finisca e che possiamo tornare insieme"
Bobby provò a provocarla: "Oh cara, sai bene che dovrò tornare al fronte. Mi farai dono di qualcosa che possa ricordarti mentre sarò in battaglia?"
Jan decise di stare al gioco: “Oh amore, desideri portare i miei colori al fronte? Come potrei rifiutare a una tal richiesta.”
 
Detto questo, allungò la mano che stringeva le sue mutandine e gliele piazzò davanti alla faccia. Bobby acchiappò instintivamente le mutandine sfiorando le mani di Jan.
Dopo essersi reso conto di cosa si aveva ottenuto deglutì per l'emozione: "Ahhhh… uhhhh…ummmm"

Jan ridacchiò. Bobby stava tenendo in mano qualcosa per cui altri ragazzi sarebbero stati capaci di uccidere. Lui invece, era tutto rosso e faticava a parlare: era così tremendamente dolce e impacciato da meritarsi davvero quella ricompensa.

"E quando tornerai, vittorioso, dai campi di battaglia, tornerò ad indossarle per voi ancora una volta" - non riuscì ad essere seria un istante di più. Cominciò a ridere di gusto.

Bobby non capì se stesse ridendo della sua espressione. Nel dubbio, in segno di sfida, abbozzò un sorriso, prese le mutandine e se le mise in tasca, aspettandosi una qualche reazione da parte della ragazza. Jan non reagì, anzi, tornò a leggere il copione come se nulla fosse.
Bobby ebbe un'improvvisa erezione.

Continuarono a leggere e provare le battute. Terminata la serata Bobby tornò a casa. Jan non le aveva chiesto indietro le mutandine. Appena entrato in camera sua, le tirò fuori dalla tasca e rimase a fissarle per un tempo indefinito. Sapeva che sarebbe finito per annusarle, ma per qualche strano motivo non osava farlo. Forse non avrebbe dovuto farlo e accontentarsi dell'immensa soddisfazione di poterle guardare. Provò a immaginarsele addosso a Jan. Non ci riuscì, non aveva abbastanza particolari del suo corpo per farlo. Si ritrovò con le mutandine sul naso. Incosciamente, pensando a lei, se le era portate al naso. Le annusò: Jan era stata sincera con lui quando gli aveva detto che le aveva indossate.
Ebbe un'erezione così potente da dovervi porre rimedio subito. Per evitare di sporcarle decise di lasciarsele sul viso mentre si menava furiosamente. L'orgasmo che raggiunse fu indescrivibile, un primo schizzo di sperma raggiunse l'altezza di quasi mezzo metro, seguito da altri potenti fiotti.

Jan, nel frattempo, era nel suo letto e con un dito infilato nella sua passerina vogliosa immaginava cosa stesse combinando Bobby. Gli aveva regalato le sue mutandine! Un paio di mutandine usate! Non aveva mai fatto nulla di quel genere in vita sua! Il pensiero che in quel momento lui le stesse stringendo la eccitava da morire...anche lei, come Bobby, stava cercando porre rimedio alle attenzioni che la sua passerina incandescente e bagnata reclamava.

Due sere dopo Jan andò a casa di Bobby per ripassare le battute. Venne accolta dalla madre di Bobby che la invitò ad entrare.

"Bobby ha parlato molto di te" - disse sorridendo
Jan arrossì e rispose: "Probabilmente non ne può più di me"
La donna continuò a sorridere: "Oh, ne dubito. Sei davvero carina e i ragazzi...beh, sono ragazzi"
Jan sentì come una scossa al ventre quando la madre di Bobby tornò a parlare: "Spero non ti dispiaccia se stasera vi lasciamo soli. Io e mio marito dobbiamo andare ad una riunione al club di bridge. Ti va bene? Non vorrei che ti sentissi a disagio"
Jan quasi rise: "Staremo benissimo. Bobby si è sempre comportato da vero gentiluomo"
Il volto della donna si illuminò: "Te ne sono grata. Lui sarà qui tra un attimo, sta per scendere."

I genitori di Bobby andarono via, lasciando Jan sola in salotto.
Lei aprì il copione e cominciò a studiare le battute che aveva intenzione di provare quella sera.
Avrebbero dovuto provare il passaggio in cui la coppia si doveva baciare e questo la rendeva terribilmente nervosa. Qualche istande dopo comparve dalle scale Bobby con il copione in mano. Indossava una maglietta e dei pantaloncini sportivi. Jan si fermò a fissarlo un attimo, vestito così era davvero carino. Gli disse il numero della pagina che stava leggendo e i due iniziarono a studiare le battute. Arrivò il momento della scena del bacio ed entrambi si fermarono.

"Ehm...noi...dovremmo...?" - Jan disse revosamente
"Vuoi dire...baciarci?" - aggiunse Bobby deglutendo nervosamente
Jan cominciò a sentirsi stupida: "Sì...voglio dire...prima o poi lo dobbiamo fare...è meglio non girarci più intorno: diamoci da fare"
Bobby chinò la testa in avanti, disperato.
Jan continuò: "La prima volta...voglio dire...siamo entrambi nervosi...ma se ci proviamo più volte alla fine ci verra naturale"

Entrambi si alzarono in piedi e si avvicinarono con un po' di esitazione. Nessuno dei due sapeva come mettere le mani, per cui le lasciarono penzolare di lato e provarono ad avvicinare i loro visi finchè le loro labbra non si incontrarono. I due però non avevano tenuto conto che stando con i piedi e il corpo così lontani erano destinati a finire per terra.
Jan fu la prima a rendersi conto di essersi sbilanciata in avanti proprio nell'esatto momento in cui le sue labbra toccarono quelle morbide e calde di lui.
Bobby invece era letteralmente paralizzato. Quando le sue labbra toccarono quelle di Jan ebbe l'ennesima potente erezione e si sentì mancare il respiro.
Jan gli mise le mani sul petto e lo spinse indietro per evitare che Bobby le cadesse addosso, Bobby a quel punto si ritrovò davanti la faccia di Jan, i suoi occhi spalancati e la sua bocca a forma di una piccola o.
Si sentì un perdente.

Nello stesso istante Jan abbassò lo sguardo e sgranò gli occhi vedendo l'enorme bozzo che si era formato sui pantaloncini di Bobby. Bobby si rese conto della situazione e completamente imbarazzato si girò.

"Merda!" - esclamò, convinto di averlo detto solo nella propria mente.

Jan nel vederlo così imbarazzato sentì una sorta di vampata sul petto.

"Bobby" - disse esitante.

Non aveva il coraggio di guardarla: "Jan, io....ti chiedo perdono...sei libera di pensare che sono un coglione"

Jan era sorpresa: "Assolutamente no" - rispose prontamente.

Lui si girò a guardarla di sottecchi.

"Voglio dire...va bene..." - disse - "....è normale...è una cosa assolutamente naturale...e lo capisco".

Adesso era lei a provare imbarazzo. Arrossì.

"Io...lo prendo come un complimento. Ok...adesso basta! Non possiamo arrenderci." - provò a dirlo con voce ferma, tentando di controllare le emozioni - "Forza! Baciami di nuovo".

Gli si avvicinò e lo obbligò a girarsi. Fece in modo che non guardasse a terra, fissandolo dritto negli occhi.
"Dai" - disse più dolcemente - "Dobbiamo farci l'abitudine, altrimenti non ne verremo più fuori".

Poi, mettendo le mani sulle sue spalle, si avvicinò fino a toccare le sue labbra. Le gambe di Jan vacillarono un po' al tocco della sua bocca. Portò le mani dietro la testa di Bobby facendo in modo che le loro bocche aderissero bene. Bobby fece scorrere le mani sulla sua vita e poi dietro la schiena, completando quell'abbraccio da innamorati.

Un turbine di emozioni e sensazioni sconvolse le menti dei ragazzi. Jan sentiva il suo petto premere contro quello di Bobby, i suoi capezzoli cominciarono ad irrigidirsi. Le tremarono le gambe nel sentire che il bozzo di Bobby premeva contro il suo stomaco. Cominciò ad ondeggiare; Bobby la afferrò prima che le sue gambe venissero meno. La adagiò sul divano che stava accanto a loro.
Si staccarono per riprendere fiato.
Entrambi avevano il fiato corto.

"Stai...stai bene Jan? Ti ho fatto male?" - chiese preoccupato

Jan restò a fissarlo per un istante.

"Wow!" - disse.
"Wow!" - tornò a ripetere a se stessa

Bobby si rimise in piedi, portando così a pochi centimetri dalla faccia di Jan la sua erezione. Lei rimase a fissarlo tra le gambe. Bobby resosi conto di quello che stava combinando e si buttò sul divano cercando di coprirsi il bozzo dei suoi pantaloncini. Jan si girò a fissare il viso di Bobby.

"Wow!" - disse ancora.

Anche Bobby aveva goduto in quel bacio, più di quanto si potesse pensare, ma adesso le sue preoccupazioni erano per il volto sconvolto di Jan.

"Ti senti bene Jan?" - tornò a chiedere

Jan tornò in se...o quasi: "Ehm....sì...sto bene...stavo solo...è che...non avevo mai provato nulla del genere" - arrossì.

"Cioè, ho baciato tanti ragazzi ma...nulla in confronto a questo"

Tornò a guardarlo con espressione meravigliata: "Sei bravo a baciare, Bobby" - concluse

Bobby sorrise, contento che non fosse impazzita. "Ehm...grazie"

Jan tornò a fissare le mani che cercavano di nascondere l'erezione che il povero ragazzo aveva tra le gambe.
"E...ti ho già detto, non vergognarti per...quello" - sorrise - "E' qualcosa di naturale...io lo prendo come un complimento.
Dopo un bacio del genere non può che essere un complimento. Con un bacio così mi meraviglierei che non accadesse"

Arrossì nuovamente, ma si sentì più rilassata.
Bobby si sentiva euforico: imbarazzato perchè incapace di controllarsi, agli occhi di Jan non veniva giudicato come un pervertito.
Continuarono a esercitarsi sulle battute che seguivano il bacio. Arrivarono alla scena d'amore.
In piedi, l'uno davanti all'altra rimasero a fissarsi.

"Non ho idea di come fare" - disse Bobby

Jan, che fino a quel momento aveva evitato di affrontare la scena d'amore, pensò a quanto accaduto con il bacio e decise che era ora di affrontare anche questa parte della rappresentazione. La prof aveva detto che durante quella scena Jan avrebbe indossato un top o qualcosa di simile che potesse lasciare nude le spalle. Bobby sarebbe rimasto a torso nudo. Poco importava quello che indossassero sotto, purchè fosse compatibile con i cambi di costume prima e dopo tale scena. Aveva suggerito loro qualcosa di leggero e pratico, come dei pantaloncini sportivi, che potevano essere facilmente indossati sotto ai costumi.
Jan ricordò a Bobby le parole della professoressa.

"Beh, i pantaloncini ce li ho addosso...devo togliermi la maglietta?" - chiese Bobby

Jan disse subito di no; poi, pensando alle sensazioni provate durante il bacio, cambiò idea.

"Dobbiamo provare a sentirci a nostro agio con quello che indosseremo quel giorno..." - disse Jan - "...toglierò anche io la maglietta"

Bobby strabuzzò gli occhi.

"Ho il reggiseno sotto ed è qualcosa che assomiglia al top che indosserò. Toglierò le bratelline e le metterò sotto le braccia così avrò le spalle nude, come previsto dal copione"

Prima che potesse pentirsi di quello che aveva deciso, Jan si alzò e si tolse la maglietta.
Bobby prese a fissarle il seno: quel reggiseno bianco conteneva due meravigliose tette su cui la notte prima aveva fatto i pensieri più perversi. Torno a eccitarsi. Un erezione così potente da fargli male.

"Allora? ...togliti la maglietta" - disse Jan fissandolo

Si tolse la maglietta mentre lei armeggiando con il reggiseno riuscì a sistemare le bratelline sotto le braccia. Diede un'occhiata furtiva tra le gambe di Bobby ed ebbe un piccolo sussulto vedendo che lui era nuovamente eccitato.

"Avremmo bisogno di un letto." - disse risoluta - "...come prevede il copione"

Bobby era rimasto a fissare il petto di Jan.

"Bobby!" - alzò la voce - "Dov'è la tua camera da letto?"

Bobby smise di fissarle le tette. "Ehm...è di sopra"

"Ok, fammi strada" - disse dandogli una spinta.

I ragazzi salirono in camera di Bobby che, fortunatamente, quel giorno era pulita e abbastanza in ordine. Bobby calciò sotto al letto alcuni indumenti sporchi che giacevano a terra. Poi iniziarono a studiare la posizione e i movimenti che avrebbero dovuto fare.

"Se sto tra le tue gambe...ehm...non credo che sarò capace di muovermi senza...toccarti" - disse Bobby guardando a terra
"Sì, hai ragione. Non si puo fare senza che il tuo pube non sia a contatto con il mio... Forse se mettessimo qualcosa tra di noi...tipo un asciugamano probabilmente sarebbe meno imbarazzante" - disse Jan

Bobby cercò un'asciugamano in bagno e se la mise attorno alla vita, sopra ai pantaloncini.
Sembrava ridicolo.
Jan si mise a ridere.

"Ok, era una buona idea ma non funziona. Senti, Bobby, ormai siamo adulti...dobbiamo provarci"

Detto questo si sdraiò sul letto, aggiustò il cuscino e allargò le sue gambe slanciate. Poi gli tese le braccia e rimase in attesa. Bobby rimase a fissarla estasiato: non aveva mai assistito in vita sua ad uno spettacolo così sexy. Sebbene lei indossasse i jeans e il reggiseno, con i capelli sparsi sul cuscino, messa in quella posizione...era bellissima. Quella visione gli causò un piccolo mancamento e...una nuova, imbarazzante erezione. Arrossì e preso dalla vergogna si girò dandole, le spalle.

"Bobby!" - urlò Jan - "Ho detto che va bene. E' una cosa naturale. Cerca di capirlo, ok?"

Bobby tornò a girarsi timidamente, salì sul letto posizionandosi tra le sue gambe.

"Così va bene" - lo incoraggiò Jan, con il tono che avrebbe avuto con un bambino o un dolce cagnolino - "Così...bravo cucciolo...stai andando bene...dài"

Bobby si posizionò con cautela sopra di lei, puntellandosi sulle braccia. Provò un lungo brivido al tocco della pelle di Jan.

"Bobby, devi sdraiarti su di me!" - lo incalzò.

Lentamente Bobby si poggiò su di lei. Ebbe la sensazione di schiacciarla. Provò allora mettere meglio le braccia, facendo scivolare le mani sotto la schiena della ragazza. Lei rispose con un abbraccio.

"Visto Bobby? ...non era poi così difficile."
Bobby notò un leggero fastidio alle parti basse...nel posizionarsi su Jan la sua erezione era finita su una piega fastidiosa dei jeans della ragazza.

Alzò i fianchi dicendo - "Il mio...ehm...sembra si sia impigliato"

Provò a infilare una mano sotto, per cercare di sistemarsi meglio ma non ci riuscì.
Intuendo di cosa stesse parlando, senza pensare a quello che stava per fare, Jan infilò la sua mano, raggiunse l'erezione di Bobby e la spostò in modo tale da stare sul suo addome. Qualche istante dopo Jan si rese conto di quello che stava facendo e ritrasse immediatamente la mano.

"Ecco qua" - disse quasi senza fiato "...risolto."

Jan non riusciva a credere a quello che aveva appena fatto...e nemmeno Bobby che sentì gelare il sangue quando le dita di Jan sfiorarono il suo pene.

"Ok, comincia a muovere il sedere su e giù" - disse Jan mettendo le mani sui suoi fianchi per aiutarlo.

Bobby alzò il bacino, poi tornò ad abbassarlo, facendo sbattere la base del suo pisello contro il cavallo dei jeans della ragazza. Quei movimenti provocarono uno strano stimolo tra le gambe di Jan...qualcosa di simile a quello che normalmente doveva calmare infilandosi un dito nella passerina.

"Va bene così?" - chiese Bobby, provando a pensare a tutto meno che al fatto che stava poggiando il suo pisello sull'addome della ragazza.

Jan si ricordò della scena di quel film in tv qualche giorno prima: due attori stavano facendo l'amore.
Cercò di focalizzarsi sui movimenti che i due avevano fatto.

"Credo che piuttosto che fare su e giù con il sedere dovresti muoverti avanti e indietro, scivolando su di me. Come se...stessi entrando dentro di me..." - Jan non riuscì a proseguire
"Oddio...è così imbarazzante" - sbottò improvvisamente
Bobby si fermò: "Vuoi...vuoi che smetta?" - disse iniziando ad sollevarsi.
Le mani di Jan gli bloccarono i fianchi: "No!" - urlò - "Dobbiamo riuscirci. Provaci. Ci dobbiamo abituare a farlo e a sentirci a nostro agio. Continua!"

Bobby aveva cambiato il tipo di movimento. Sentì il suo sesso strofinare sulla la zip dei pantaloni di Jan. Jan sentì la passerina bagnarsi improvvisamente. Bobby non capiva bene cosa stesse provando, ma sentiva di volerne di più. Si ritrovò a strofinare in modo sempre più marcato la sua erezione sul pube della ragazza, che dal canto suo cercava con il bacino di assecondare i suoi movimenti.

"Mmmhhh" - sospirò Jan - "Credo che siamo sulla strada giusta..."

I movimenti di Bobby si fecero più intensi. Era piacevole sentire il contatto del tessuto dei jeans sul suo pene. Ma quelle sensazioni durarono poco. Durante uno di quei movimenti il suo pene era riuscito ad uscire fuori dai pantaloncini e a contatto diretto con i jeans finì per strofinarsi dolorosamente sulla zip.
Bobby gridò di dolore, si ritrasse velocemente e con le mani corse a toccarsi il pisello dolorante. Quell'urlo spaventò Jan, persa completamente nelle fantastiche sensazioni che quel continuo strofinio aveva causato alla sua passerina rovente.

"Che succede?" - disse sussultando mentre Bobby si rietraeva.
"Il mio pisello...l'ho strusciato sulla tua zip" - disse dolorante, incapace di controllare le parole
"Oh..." - disse lei, guardando le sue mani - "...e sta ben...cioè...stai bene?"

Bobby non sapeva che rispondere. Gli faceva un male cane. Coperto dalle mani non riusciva a vederlo, ma non credeva di stare sanguinando.

"Sì...credo di sì..." - disse.

Jan avrebbe preferito controllare, ma non ebbe il coraggio di chiederglielo.

"Beh, credo che per stasera sia abbastanza" - disse lei.

I due si rivestirono, si ricomposero. Bobby accompagnò Jan alla porta.

"E' meglio che vada" - disse Jan, si avvicinò a Bobby e lo baciò sulle labbra.

Un gesto che lasciò entrambi i ragazzi sorpresi.

"'Notte" - disse - "Ci vediamo domani sera?"

Bobby riuscì a malapena a fare un cenno con il capo.

Il giorno successivo era sabato. Arrivò la sera e Bobby non aveva idea di quando avrebbe rivisto Jan, visto che non si erano dati un orario. Durante la notte si era masturbato furiosamente almeno due volte prima di riuscire a calmarsi. Ma le immagini di quella serata con Jan continuavano a susseguirsi nella sua mente e ad alternarsi ad un mucchio di domande. Tra le tante, la più importante: perchè Jan lo aveva baciato in quel modo per dargli la buona notte? ...forse si sentiva in colpa per quello che era accaduto...o forse...
Provò a distrarsi leggendo un libro. Qualche attimo dopo il campanello suonò e si sentì chiamare da sua madre: "La tua amichetta ti è venuta a trovare per provare il copione".

Indossava gli stessi pantaloncini del giorno prima, per cui si sentì pronto per raggiungere Jan di sotto.
Quella sera anche Jan indossava dei pantaloncini leggeri. Sopra portava una maglietta. Era adorabile.

Appena lei lo vide spuntare dalle scale gli sorrise: "Pronto a darci dentro?"

Bobby arrossì mentre lei continuava a sorridere.

"Voi due! Perchè non ve ne andate a fare le prove nella casetta sull'albero?" - propose la mamma di Bobby -  "Lì potrete provare in santa pace senza essere disturbati da nessuno. Vi chiamerò appena la cena è pronta"

Bobby pensò che era una buona idea. Condusse Jan in giardino, sotto una enorme quercia. Sù, tra i rami, a circa 6 metri di altezza, faceva capolino una piccola casetta; una piccola scaletta di corda permetteva di raggiungere il pavimento della piccola casa.

"Wow, che forte!" - disse Jan iniziando ad arrampicarsi.

Bobby la seguì fissando i movimenti del sedere di Jan che nel frattempo si arrampicava. Ancora una volta sentì il pisello irrigidirsi. Non si sa cosa avrebbe dato per riuscire a tenere sotto controllo quel pezzo di carne ribelle che si ritrovava tra le gambe. Quando Jan arrivò in cima restò stupita: era larga circa tre metri quadrati, aveva un piccolo terrazzino e due finestre. Dentro c'era un tappeto, delle piccole mensole sulle pareti, alcune piccole sedioline e, in un angolo un materasso gonfiabile.

"E' uno spettacolo!" - disse mentre Bobby saliva gli ultimi scalini dietro di lei.
"Sì...l'abbiamo costruita con mio padre quand'ero piccolo. Spesso ci venivo a dormire." - rispose il ragazzo
Jan si fece improvvisamente seria: "Bobby" - disse a voce bassa - "ho pensato tanto a quello che è successo ieri sera"
Lui non riusciva a capire cosa intendesse dire: "Ehm...va bene...se vuoi lasciar perdere...lo capisco"
Lo guardò stranita: "No, che hai capito? Volevo dire che...mi è piaciuto" - arrossì - "Cioè...credo che dobbiamo continuare a provare e riprovare finchè non riusciamo a farlo bene e a smettere di sentirci a disagio"
Fissò per un attimo i pantaloncini di Bobby: "Stasera ho messo i pantaloncini anche io, ho il top sotto la maglietta, per cui possiamo farlo...senza farci male"

Detto questo, Jan si tolse la maglietta. Sotto una fascia di tessuto elastico copriva il suo seno. Era molto aderente, si potevano intravedere chiaramente i capezzoli che premevano sul tessuto. Bobby ebbe quasi immediatamente l'ennesima erezione. Jan si avvicinò al materasso e ci si sdraiò su. Poi tornò ad aprire le gambe e a tendergli le braccia. Questa volta il ragazzo non esitò: si tolse la maglietta e la raggiunse sul letto.

Mentre si sitemava su di lei, Jan disse: "...il bacio...dobbiamo provare il bacio".
Cominciaro a muoversi e a baciarsi appassionatamente.
Bobby staccò un attimo la bocca per riprendere fiato. Nel farlo la sua lingua sfiorò inavvertitamente le labbra della ragazza. Jan quasi di riflesso aprì la bocca e con la sua lingua andò a cercare quella di Bobby. Dopo qualche attimo di esitazione cominciarono a muovere le lingue in modo sempre più appassionato finendo per darsi uno di quei baci con la lingua che spesso avevano visto nei film.

Nel frattempo Bobby aveva iniziato a strofinare la sua potente erezione sul pube di Jan. Questa volta a separare i sessi dei due ragazzi c'era solo il sottile tessuto dei pantaloncini. Le sensazioni erano molto più intense. Jan era letteralmente persa nelle piacevoli sensazioni che le causavano i movimenti di Bobby. Sentiva la passerina infuocata. Cominciò a muovere il suo pube assecondando i movimenti di Bobby e mettendo a più stretto contatto il suo sesso con quello del ragazzo. In breve tempo Jan si rese conto che era prossima all'orgasmo. Combattuta tra il lasciarsi andare per poi sentirsi terribilmente imbarazzata dopo aver goduto o chiedere a Bobby di fermarsi, Jan si lasciò sfuggire un urlo.

Bobby si bloccò: "Stai bene?" - le chiese Bobby.

L'istinto prese il sopravvento; fece scivolare le sue unghie sulla schiena di Bobby e disse: "Sì, non fermarti".

Perse ogni ritegno, cominciando a muoversi sotto di Bobby affinchè il sesso del ragazzo si strofinasse bene sulla sua passerina ormai grondante di umori.

"Ohhhhhhhh...." - gemette - "Ahhhhh-s-s-s-siiiiii..."

L'orgasmo la travolse.

Bobby si era reso conto che qualcosa non andava, sapeva anche che a Jan non importava.  Poi realizzò che Jan, sotto di lui, stava venendo! Rimase stupefatto. Continuò a muoversi cercando di assecondare fino all'ultimo i movimenti della ragazza. Allora la sentì rilassarsi, capì il suo orgasmo era passato. Era stato piacevole muoversi su di lei...pensò che a quel punto era meglio fermarsi.

Lo fece.

Si mosse per distendersi accanto a lei. Nel farlo notò che in quella sorta di amplesso il top di Jan era scivolato via. Adesso la ragazza aveva il seno in bella vista. Jan giaceva esausta con gli occhi chiusi respirando velocemente. Il suo seno perfetto andavano su e giù al ritmo del suo respiro ipnotizzando Bobby, che non riusciva a togliere gli occhi dai suoi capezzoli. Rimase a guardarli mentre dentro di lui saliva il desiderio di assaggiarli.

Jan nel frattempo non sapeva cosa dire o cosa fare. Sapeva che Bobby era accanto a lei in silenzio.
Non aveva il coraggio di guardarlo in faccia dopo essere venuta senza nemmeno venir penetrata. Che avrebbe pensato di lei?

Decise di rompere gli indugi. Aprì gli occhi e lo guardò. Lui la stava fissando, o meglio, stava fissando il suo seno nudo.

"Oddio!" - urlò comprendosi il seno con le mani
"No! Non farlo!" - le disse - "Cioè...voglio dire...sono belle..." - balbettò
Si sentì improvvisamente stupida: "E' tutto così ridicolo!"
Bobby si offese: "No, non c'è nulla di ridicolo, sono veramente belle"
Jan rise: "Ma no! Non mi riferivo a te, scemo! Volevo dire...ho avuto un orgasmo mentre stavamo...provando...e le mie tette mi sono uscite fuori e mi sono imbarazzata. Se pensiamo che ormai...l'abbiamo fatto...è ridicolo che adesso mi vergogni...di fronte a te"

Bobby le si avvicinò e le scostò una mano. Lei lo lasciò fare. Poi le tolse l'altra. Il seno di Jan era nuovamente in bella mostra. Jan non provava più vergogna. Lo sguardo di Bill le causò una nuova vampata alla passerina.

Con voce soave gli disse: "Voglio continuare a provare”

Tornarono uno sull'altra ad abbracciarsi, il seno di Jan premeva sul petto di Bobby. Si baciarono con rinnovata passione. Ad un tratto Bobby senti la mano della ragazza premere sul suo petto e spingerlo via. Si fermò a guardarla: lo sguardo di Jan era carico di passione, i suoi occhi luccicanti.

"Voglio sentire la tua pelle sulla mia" - gli sussurrò

Bobby allora tentò di toglierle il top.

"No" - disse sfilandosi da sotto di lui - "intendo dire TUTTA la mia pelle..."

Bobby non riusci a capire cosa volesse dire finchè non la vide spogliarsi completamente e tornare a sdraiarsi accanto a lui.

"Anche tu" - gli disse fissandolo.

Bobby guardò in direzione dei suoi pantaloncini e provò ad allungare le sue mani tremolanti in direzione dell'elastico

"Aspetta" - disse lei, interrompendolo - "faccio io".

Bobby si sdraiò e la lasciò fare. Le mani di Jan afferrato l'elastico, cominciarono a tirare giù i pantaloncini. Improvvisamente l'erezione di Bobby saltò fuori dai pantaloncini andando a sbattere sull'addome del ragazzo. Jan lanciò un urletto nel vedere quanto gli era diventato grosso. Continuò a sfilargli i pantaloncini mantenendo lo sguardo fisso sull'asta di Bobby. Poi decise di prenderla tra le mani. La carezzò percorrendola con le dita nella sua interezza, dall'alto verso il basso.

"Ahhhhh" - un gemito sfuggì dalla bocca di Bobby

Jan lo fece di nuovo.

“Ohhhhhhhh” - gemette nuovamente il ragazzo

Jan sorrise: "torniamo a provare" - disse sdraiandosi.
Questa volta, aprendo le gambe, offrì a Bobby lo spettacolo della sua fighetta nuda: un ciuffo di peli biondi ornava il suo pube, le grandi labbra, rosse e gonfie facevano da cornice ad un delizioso buchetto. Bobby provò ad immaginare le sensazioni che avrebbe potuto provare se il suo pisello fosse finito dentro. Si posizionò su di lei e cominciò a fissarla mentre il suo membro si posizionava tra gli addomi dei due ragazzi. Parte della base del suo pene, duro come l'acciaio, poggiava a diretto contatto con il clitoride della ragazza. Cominciò a muoversi su di lei, Jan mosse il bacino verso l'alto facendo in modo che il pene di Bobby riuscisse a scivolare anche sulle grandi labbra della sua fichetta.

"Mmmmm." - mugolò Jan

Si baciarono. Bobby si mosse ancora una volta, parte del pene stimolò in modo deciso il clitoride della ragazza. Jan gemette sonoramente.

Bobby si bloccò: "Stai bene?" - le sussurrò
"Non sono stata mai così bene" - disse muovendo il bacino, ansiosa di provare sensazioni più intense - "Non fermarti."

Bobby tornò a muoversi, i suoi movimenti si fecero sempre più ampi man mano che il piacere delle strusciate diventava sempre più intenso. Un movimento più ampio degli altri fece scivolare il suo pene all'imboccatura della rovente fichetta di Jan. Nel compiere il movimento contrario parte della cappella di Bobby scivolò dentro.

"Ahhhhh" - gemettero insieme. Sapevano entrambi dov'era finito il pene di Bobby.

Per paura di poterle fare male Bobby si mosse con cautela penetrandola poco a poco con piccoli movimenti. A Jan però non bastava: durante l'ennesima spinta mosse il bacino verso l'alto lasciando che Bobby la penetrasse più a fondo. Bobby si bloccò in preda alla paura. Le mani di Jan raggiunsero i suoi fianchi e lo tirarono giù.

"Non ti fermare!" - gli urlò
"Ma..." - balbettò Bobby
"Non fa nulla" - disse ansimando - "N-o-n f-e-r-m-a-r-t-i"

Bobby ricominciò a muoversi su di lei, affondando sempre di più ad ogni colpo la sua asta dentro quella fichetta vergine. Jan si aspettava di sentire dolore. Provò invece una piacevole sensazione di calore che la riempiva, qualcosa che nè le sue dita nè il manico della spazzola erano stati in grado di procurarle. Un istante dopo, pensando al manico della spazzola, si ricordò che non c'era alcun imene da rompere, che non c'era alcun rischio di sentire dolore. Tranquillizzatasi, Jan cominciò ad assecondare in modo sempre più marcato i movimenti di Bobby, sentì il contatto tra il suo pube e quello di Bobby.
Bobby era dentro di lei, completamente dentro. L'idea di essere completamente piena le fece emettere un lamento simile ad un miagolio. Era una sensazione meravigliosa.

"Non fermarti" - disse ancora una volta, muovendo il bacino contro quello di Bobby

Bobby continuò a muoversi dentro di lei, mentre Jan, in preda al piacere, continuava ad assecondare con il suo corpo i suoi movimenti. Jan si meravigliò di quanto in fondo potesse arrivare il pene di Bobby, ben più in fondo delle sue dita. Aveva la sensazione che le riuscisse a toccare la cervice.
Ad un certo punto Bobby cominciò a sentire le prime avvisaglie dell'orgasmo.

"Jan" - gemette - "...non credo che resisterò a lungo"
"Non ti fermare" - fu la sua risposta
"Ma io sto per venire" - disse stringendo i denti
"Va bene...ma non fermarti" - gli rispose gemendo

Anche Jan era prossima a venire e per nulla al mondo avrebbe rinunciato a quell'orgasmo.
Non le importava più null'altro se non godere...Bobby non doveva fermarsi, anche al costo di venirle dentro.

E così fu.

Mentre Jan era prossima a venire, dopo alcuni colpi profondi Bobby cominciò a gemere bloccandosi dentro di lei. Il ragazzo aveva provato a resistere disperatamente, ma le sensazioni erano diventate troppo intense per poter ritardare ulteriormente l'orgasmo. Spinse con forza dentro Jan che cominciò a sentire il suo pene ingrossarsi e pulsare: una, due, tre volte... Una piacevole sensazione di calore cominciò ad invadere la passerina di Jan che realizzò che lo sperma di Bobby stava fluendo incontrollato dentro di lei. E fu quella sensazione che la spedì dove disperatamente lei stava tentando di arrivare. Sentì un'ondata di piacere partirle dai piedi, salire lungo le gambe e poi come una scarica elettrica arrivare alla fichetta, ai suoi capezzoli e infine dentro la sua testa. Spalancò le gambe più di quanto aveva fatto fino a quel momento, spinse il suo corpo verso l'alto cercando di accogliere quel pene che le stava pompando dentro fiotti e fiotti di sperma. Ogni muscolo del suo corpo si contrasse, inarcò la schiena e il collo fino a sentir dolore. Nel frattempo i muscoli interni della sua vagina si contraevano e rilassavano per accogliere il prezioso nettare di Bobby e spingerlo nel suo utero.
Si ritrovò qualche istante dopo sul lettino, ansimante, sudata, con la fichetta ancora piena di Bobby e del suo caldo sperma.

Bobby giaceva su di lei, tra le sue gambe, anche lui ansimante e sudato.
Cercò la sua bocca e lo baciò con forza: "E' stato meravigliosamente bello" - gli aveva mormorato.

Due mesi dopo la rappresentazione andò in scena. E fu un successo. La scena d'amore fu la parte più coinvolgente della rappresentazione, così convincente da sembrare reale. Nessuno sapeva che il giorno dopo aver perso la loro verginità, i ragazzi prepararono gli indumenti che avrebbero indossato durante quella scena: mutandine e pantaloncini con un buco all'altezza dei rispettivi sessi.

I due continuarono a provare quasi ogni giorno, e ogni giorno Bobby, attraversando i fori degli indumenti, penetrava la fichetta di Jan. Non cambiò nulla il giorno della rappresentazione. Bobby, malgrado centinaia di persone lo stessero guardando, venne dentro Jan, riempiendole la fica con potenti fiotti. A Jan non importava: amava sentire dentro di se quella piacevole sensazione che lo sperma caldo di Bobby le dava. La scarica di sperma che ricevette durante la rappresentazione e durante le quattro repliche successive la convinsero che quella era stata la rappresentazione che nessuno dei due avrebbe mai dimenticato.


Versione originale inglese

"Jan, Bobby? Are you sure you want to take these parts?" Ms Swanson was staring at the girl and boy sitting in the auditorium seats in front of her. "This is a very mature play and the roles are going to be tough." she went on.

Jan glanced over at Bobby, who would be her leading man in the play. He was a boy she had never noticed before. She knew he played some instrument in the band, but that was about it. Nice looking, with longish brown hair. She couldn't tell much about his body in the clothes he was wearing, but he seemed like a nice guy. She knew she'd have to kiss him during the play, and there was a scene that was supposed to look like they were making love. She was a little nervous about that.

For his part Bobby was petrified. Jan was a cheerleader, and one of the most popular girls in school. He had tried out for the play on a whim, but the part of a Confederate Cavalry officer who sneaks into town to see his girl friend was just the kind of thing he imagined himself to be... in his fantasies, anyway. He was more surprised than anyone when Ms Swanson called his name for the part. He too was thinking about the love scene and getting to kiss Jan. He was having a hard time breathing.

Both students nodded their heads. Ms Swanson sighed. Kids always thought they could do anything, but she wanted this production to be perfect. It was the first time the board had approved a play that had sexual overtones in it. Granted, the love scene took place under a blanket, but it had to go well and tastefully or they'd never let her do anything else like it - probably ever.

"OK, look, in this play you two are supposed to be a young couple who have secretly been in love for years. Jan your father is a rich plantation owner and Bobby, you come from common stock - blacksmithing. As such you were never supposed to even meet, much less fall in love. But you stole time together secretly for years and you must be able to communicate that to the audience. You have to convince them that you know each other intimately." She realized the pun and blushed. "You know what I mean. Anyway, you two need to spend a lot of time together in the next month. Get to know each other - share secrets - try to BE the soldier and his sweetheart."

Jan looked uncertainly at Bobby. Ms Swanson sighed again. "Look, it's all pretend, OK? Just spend time together as much as possible and tell your friends it's play practice. If it looks like you two aren't going to be able to gel then I'll have to find another pair." She turned to talk to some of the other kids in the play.

Bobby turned to Jan and said "Hi, I'm Bobby McIntyre."

Jan's opinion of him went up a notch. Most guys tried to hit on her immediately. He was polite at least. And everybody in school knew her, yet he offered to let her introduce herself instead of assuming things about her. "And I'm Jan Thomas. Pleased to meet you... sweetheart" They both laughed.

"I've never done this before" he said.

"Oh, it's no big deal. I've been in lots of plays before. It's easier than you think. You'll do fine." she said.

"I'm worried about getting stage fright." he said worriedly.

"Well, by the time we actually perform I promise you you'll know the lines so well you'll be saying them in your sleep, and we'll practice the moves so much you'll be doing them unconsciously. The trick is to forget about the audience and LIVE the actions."

They made plans to get together the next night to begin the process of getting to know each other and going over lines. He wondered if this counted as a real date.

The next night it actually FELT like a date. Bobby's stomach was roiling as he knocked on the front door of the very nice house. Jan answered the door herself, though, and she looked so relaxed... so unworried... that he felt his pulse slow a little.

First they read through the entire play, to get the story line down and see how their parts fit in with the rest. When they got to the part where the love scene was both got a little uncomfortable. There was a description of how the male was supposed to be between the female's thighs and her knees were supposed to be visible holding the blanket up while the male's buttocks went up and down etc., etc., etc.
The thought of actually being between Jan's thighs made Bobby's knees weak. He had all the normal fantasies about girls, especially cheerleaders, and Jan was gorgeous. He jerked off regularly thinking about different girls and the night after being chosen for the part had jerked off while thinking about Jan. When he realized that his dick would almost certainly have to rub against her pussy during the scene he knew he'd get hard and that worried him because he also knew Jan wouldn't like that one bit.

Jan was popular and went out on lots of dates, but she didn't fool around much. She masturbated like crazy to deal with the feelings she had from boys trying to get in her pants, and had even broken her hymen with a candle several years ago. But no boy had ever seen her naked below the waist and only one had been allowed to touch her there. Her breasts were another matter.
She loved to have her breasts caressed and loved it even more when she got her nipples sucked. She was proud of her breasts. They had originally grown in shaped like cones, but had rounded out nicely and were topped with pale pink nipples that were super sensitive. The thought of being able to have a man between her thighs, rubbing against her as she knew would happen, and it being OK, made her get a little wet between her legs.

They went on and finished the play.

"Wow!" said Bobby when they had finished. There's a lot of lines for both of us.

"I told you not to worry. We'll practice until you're sick of saying yours and hearing mine. It'll be like a dream that comes to you in your sleep over and over until you know everything that will happen."

"I don't know about that love scene" he said. "I think that may be the hardest part of all." It was obvious he was worried and uncomfortable.

Jan decided she liked him even more. Most guys would be wanting to practice that part first - and probably often.

"Well, we won't worry about that until later. We'll just get to know each other and see how it goes. OK?" She wanted to put him at ease.

Over the next two weeks they spent some of almost every evening together. They ate at each other's houses and practiced their lines in different places so they didn't get bored. One night they were in Jan's bedroom going over lines. Bobby sat on the floor while Jan sat on the edge of her bed.
Bobby glanced under the bed and his throat tightened as he realized there was a pair of bikini panties lying crumpled just under the bed. His eyes must have telegraphed something because Jan leaned over to see what he was looking at. When she saw the powder blue wisp of cloth she was horrified. She snatched them and wadded them up in her hand.

"Oh... I'm sorry, I must have dropped them there when I took them off." she said.

There was an awkward silence. Bobby decided to try to lighten the mood.

"Why Darlin', you know ah love you, and that you could never do ani-thin to dissappoint me." He drawled in his carefully cultivated southern accent.

She giggled. "Oh Robuht, you are such ah gentlemahn. Ah do wish this horrible Wah was ovah so we could be tugethah again." she ad libbed.

Now Bobby was getting into it. "But darlin' you know Ah have tuh return to thu conflict. Maht Ah have some token of yoah's to carry with me into battle?"

Jan went with it. "Oh Robuht, you wish to carry mah colors into battle? How could Ah refuse yoah simple wish." And with that she held out her hand and dangled the wisp of light blue cloth in front of his face.

Instinctively Bobby reached for the panties. As his hand closed around them and she released them he realized what he was holding and his jaw dropped.

"Ahhhh... uhhhh...ummmm"

Jan giggled again. Bobby was holding something in his hand that at least a hundred boys would kill to possess, yet he was blushing and couldn't even speak. He really was sweet she thought to herself. He deserved a reward.

"And when you return... victorious... from through field of battle, Ah will wear them for you once moah." she couldn't say it straight faced and collapsed into laughter.

Bobby wasn't sure at first if she was laughing AT him or just at the situation. When he saw the look on her face though, he felt better. Just to spite her - and to see what she would do - he stuffed the panties in his pocket. She acted like nothing had happened and began to read lines again. Bobby felt his dick twitch. Then they carried on with the lines.

When they were done for the night he went home and she didn't ask for the panties back. When he got home he looked at them for a long time, lying in his hand. He knew he was going to smell them, but he didn't want to for some reason. Or maybe it was that he thought he shouldn't want to. Just looking at them was somehow immensely satisfying. He tried to imagine her in them, but he didn't have enough information about her body to compose that picture.
He realized they were at his nose. His hand had brought them there while he was thinking about her. He sniffed them and realized she had told the truth when she said she'd worn them. His dick got rock hard and he knew he'd have to beat off. He didn't want to soil the panties because they smelled so good to him, so he lay them next to his head as he jacked off.
Staring at them he shot a line of sperm at least eighteen inches into the air.

Meanwhile Jan was lying in her own bed, one finger buried in her itching pussy, wondering what Bobby was doing. She'd actually given him her panties! USED panties! She'd never done anything like that before in her whole life! It made her pussy feel so warm and wet to know that a boy had her panties.

Two nights later Jan showed up at Bobby's house to rehearse lines. Bobby's mother smiled and invited her in.

"Bobby's told us so much about you" she smiled.

Jan blushed and said "Well, he's probably sick of me by now."

The woman smiled again. "Oh I doubt that. You're very pretty and boys will be boys."

Jan felt a tingle in her belly at that point and Bobby's mother spoke again.

"I hope you don't mind, but my husband and I have a bridge club meeting tonight. Will you be OK without us here? I don't want you to feel uncomfortable."

Jan almost laughed. "We'll be fine. Bobby's always behaved himself like a real gentleman."

The woman beamed, "I'm so glad. He'll be right down."

Shortly Bobby's parents left, leaving Jan alone in the living room. She opened the script and began to study the lines she wanted to practice tonight. It was the first place where the young couple were supposed to kiss and it made her a little nervous. About then Bobby bounded down the stairs, his script in hand. He was wearing a T shirt and gym shorts and it crossed Jan's mind that, once you actually looked at him, he was pretty hunky looking. She gave him the page number and they started in on the lines. Soon they were at the kissing scene and both stopped.

"Um...should we...?" Jan said nervously.

"You mean... kiss?" Bobby gulped.

Jan started to feel silly "Yeah. I mean we're going to have to do it sooner or later and we may as well get it over with."
Bobby's face fell and she went on "The first time I mean. I know we're both nervous, but if we do it a few times then maybe it'll get easier."

Both stood up and hesitantly approached each other. Neither knew what to do with their hands, so they just left them at their sides. As they leaned toward each other their faces got closer and closer until their lips finally met.
What neither of them had thought about was that with their toes probably two feet apart, and their lips together, their center of balance was off and, without their hands they couldn't break the kiss. Jan realized their predicament first, about the same time she realized his lips were very soft and warm and... nice feeling. Bobby, for his part, was just plain paralyzed.
When her lips touched his, his dick started to swell and suddenly he couldn't breathe. Consequently, when her hands came up to his chest and pushed gently he rocked back on his heels and almost fell on the floor. As he flailed to get his balance his face flamed red and all he could see was her wide-eyed stare and her mouth open in a little "o".

He felt like such a loser.
Then her gaze lowered. To the tent at the front of his shorts. Her eyes got even wider and the "o" got bigger. Bobby whipped around, facing away from her and almost cried with embarrassment.

"Oh shit" he groaned, not realizing he had actually said it out loud.

Jan saw his embarrassment and felt a flood of warmth in her chest.

"Bobby" she said hesitantly.

He couldn't face her. "I'm sorry Jan. You must think I'm a real jerk."

She was surprised "Oh no!" she said quickly. He looked over his shoulder at her, a question in his eyes.

"I mean, it's OK." she said. "I mean it's perfectly normal and I understand completely."

Now she was beginning to be embarrassed and her face started to flush.

"In fact, I take it as a compliment. There! Now we can't let this beat us." Her voice firmed as she tried to get control of her emotions. "Come on, kiss me again."

She walked over to him, grabbed his shoulders and turned him to face her. She made sure not to look down, and stared straight into his eyes. "Come on" she said more softly "We have to get used to this so we can move on." She left her hands on his shoulders and moved closer to him, reaching up with her lips. When his face descended to hers and their lips met again, Jan felt weak in her knees. The next thing she knew her hands were behind his head and she was crushing here lips to his. Then his hands went to her waist and then to her back and they were in a lover's embrace.

That kiss went on and on as each youngster let emotion take over. Jan felt her breasts pressing into his chest and her nipples started to stiffen. Then she felt the lump she had seen earlier pressing into her stomach and her knees got even weaker. She swayed and Bobby caught her as her legs gave way. They were by the couch and he lowered her to a sitting position. Both were gasping for breath as he leaned over her.

"Are you OK Jan? Did I hurt you?" he asked anxiously.

Jan just stared up at him.

"Wow!" she said.

Then she repeated herself "Wow!"

Bobby stood up, his poorly hidden erection how right in front of Jan's face. She stared at it. Bobby realized what was happening and hurriedly sat down on the couch, his hands going to his lap and hiding his boner. Jan turned her head and stared at Bobby's face.

"Wow!" she said again.

Bobby had enjoyed the kiss too, more than anything else he could think of. But the look on her face worried him. "Are you OK Jan?" he asked again.

She snapped out of it. "Um, yes... I'm OK. It was just... I mean I've never felt anything like that..." she began to flush.

"I mean I've kissed a lot of boys before, of course, but... it was never like that."

She looked at him with wonder in her eyes. "You're a pretty good kisser Bobby." she ended up.

He grinned, relieved that she wasn't mad. "Uh...thanks."

She glanced down at his hands in his lap. "And I mean it. Don't worry about... that..." she grinned. "It really is normal and I really do take it as a compliment. With a kiss like that last one I'd be worried if it DIDN'T happen." She blushed again, but felt much more relaxed.

Bobby was elated. He had been embarrassed that he couldn't control his body, but now it was OK. She understood and wasn't going to think he was some kind of pervert.

They actually got through two more acts with no problem. Then they came to the love scene.

They stared at each other. "I don't know about this" Bobby said.

Jan, by now, had decided she was actually looking forward to practicing the love scene. It meant she got to do some more practice kissing, and based on the last one she couldn't wait. Ms Swanson had already told them the actual scene would be performed with Jan in a tube top, or bikini top, something that would allow her bare shoulders to show, and that Bobby would be shirtless. She didn't care what they wore below the waist except that it couldn't interfere with costume changes before and after the scene.

She suggested gym shorts or something similar, since those could be worn under the costumes both before and after the scene. Jan reminded Bobby of this as they prepared to figure out how to play the scene.

Bobby said "Well I have on gym shorts now. Should I take my shirt off?"

At first Jan started to say no, but then she thought about what she had felt during the kiss.

"I suppose so" she said. "And so we can get used to seeing each other, I'll take off my shirt too."

She saw Bobby's eyes get very round.

"I have on a bra, and that's about like a bikini top. I can put the shoulder straps under my arms.

Before she could chicken out, Jan stood up and removed her shirt. Bobby stood there staring as her lacy white bra came into view. There, contained in that lace were the beautiful breasts he had fantasized about just last night. His dick had started to go down a little. That ended abruptly and suddenly he was rock hard again... achingly hard.

She stood there looking at him. "Well, get your shirt off."

He jerked and pulled his T shirt off as she tugged the shoulder straps of her bra off her shoulders and slid her arms through them so they were hanging under her arm pits. She stole a glance at the front of his pants and felt that warm glow in the pit of her stomach when she saw he was erect.

"We should do this on a bed." she said in a businesslike tone. "That's what we'll use in the play."

Bobby just stood there and stared at her chest.

"Bobby!" she raised her voice. "Where is your bedroom?"

He jerked his eyes away from her breasts. "Um .. it's upstairs."

"Well, lead the way" she said and gave him a shove.

The two teens went upstairs to Bobby's room, which was surprisingly clean at the moment. He kicked some dirty clothes under the bed. They talked about what kind of movements they'd have to do and how to do them.

"If I'm between your legs... I um... I don't think I'll be able to do that without... you know... touching you." Bobby said, staring at the floor.

"Yes. I think you're right. I can't see any way we can make it look real without your... hips .. touching mine. Um... maybe we can put something in our pants - a towel or something and that will make it a little less embarrassing." Jan said.

Bobby got a towel and stuffed it in the front of his gym shorts. He looked pregnant or something and Jan laughed.

"Well, it was a good idea, but it won't work. Look, Bobby, we're both grown people. We'll just have to deal with it."

With that she flopped on the bed, arranged his pillow under her hair, and spread her jean-clad legs. She held out her arms to him and waited.

Staring at her, Bobby thought he had never seen anything so sexy in his life. Even though she had on jeans and the bra, with her hair spread out on the pillow she looked so beautiful that Bobby felt pain in his chest.

His dick swelled until it was stone hard and he blushed. "Um" he murmured and started to turn around again.

"Bobby!" she yelled "I told you it was OK. It's normal. Let's just figure this out, OK?"

Bobby turned around and climbed onto the bed, crawling between her spread thighs.

"That's right" she said like she was talking to a little child, or maybe a pet. "Come on. That's a good boy. You're doing fine. Come on."

Soon he was poised over her body. Her hands reached to his waist and her touch on his naked skin made him shiver.

"Bobby you have to lie down on me." she urged. Slowly he sank down until his weight was on her. He felt like he was crushing her and tried to rise back up. Her hands went around to his back and she held him to her. "Come on Bobby. That's not so bad, now is it?" Bobby realized his dick had gotten caught in the crotch of her jeans and it was somewhat painfully stretched.

He raised his hips and said "My, um... it's stuck or something."

He tried to lift a hand to reach down and adjust his rod, but couldn't. Realizing what he was talking about, and without even thinking about what she was doing, Jan reached between them, grasped his erection through his shorts and pulled it until it was lying up against his abdomen. She suddenly realized what she was doing and let go quickly.

"There," she said breathlessly. "All fixed."

She couldn't believe she'd done or said that. Neither could Bobby. When he felt her fingers on his penis he'd frozen. It was a good thing she'd let go, he thought to himself, because if she hadn't he'd have shot his wad.

"OK, now move up and down," said Jan.

She put her hands back on his waist to help him with the movements. He raised his hips and then lowered them again, bumping the bottom of his shaft against the crotch of her jeans. Jan was beginning to feel the itch between her legs she usually fixed by sticking a finger in her pussy.

"Is that right?" he asked, trying to keep his mind on anything except what he was bumping his penis against.

Jan thought of a movie she'd seen where a couple was making love and how the actions had been shown.

"I think instead of just up and down you're supposed to move your hips toward my head. Like you're... going... up into... me." Jan couldn't go on. "Oh this is so embarrassing." she groaned.

Bobby stopped "You want me to stop?" he said and began to rise off of her.

Her hands gripped his waist "No!" she almost shouted. "We have to do this. Keep going. It'll get easier. We're just not comfortable with it yet. Keep going."

Now Bobby altered his movements until his penis was sliding along her zipper. Jan felt a rush of moisture in her pussy. Bobby didn't know what he was feeling, but he wanted to keep feeling it. Soon he was grinding his dick against her pussy as they moved together.

"Mmm" she sighed "Yes, I think that's closer to what we're supposed to do."

Bobby's movements became firmer, more decisive. His dick felt really good rubbing against the fabric of her jeans. As he realized how good it felt, Bobby also realized that he shouldn't be able to feel the jeans on his dick. He looked down and saw that his boner had slid up past the waistband of his gym shorts and was now exposed and rubbing right on her jeans. About then he ground his dick right into the pull of her zipper. Before he could react the entire length of his penis scraped along the sharp corner of the pull. Pain shot through his penis and he yelled. He rolled off of her and clapped his hand to his injured peter. Jan had been lost in the wonderful feeling of something hard rubbing against her inflamed pussy and was startled by his yell.

"What's wrong" she gasped as he rolled away from her.

"I ran my dick into your zipper," he moaned before he could think about what he was saying.

"Oh" she said, looking at his hand. "Is it... I mean are you OK?"

Bobby didn't know what to do. It hurt, but he didn't think it was bleeding or anything, but he couldn't tell because he couldn't uncover it.

"Yeah, I think so," he said.

Jan wanted to look at it, but she couldn't bring herself to say that. "Well, I guess that's probably enough for tonight anyway," she said.

The two youth caught their breath as they restored their clothing.
Jan said, "I guess I'd better get going," and, to both her and his surprise, she leaned into him and kissed him on the lips. "Night" she said. "Practice again tomorrow?"

He just nodded.

The next day was Saturday and Bobby had no idea what time they were supposed to get together. He remembered last night vividly. He'd had to jerk off twice to get his dick to go soft after she left. But she'd kissed him good night, and that meant that she wasn't sorry about anything that had happened, in his book.
He was reading when the doorbell rang and his mother shouted up to him that "His little friend was here to practice the play again." He had on the same shorts as the night before, so he went downstairs to meet Jan. Today she too was dressed in gym shorts and a man's short sleeved shirt.

She looked lovely.

She smiled at him. "Ready to hit it again?"

He blushed a little bit as she grinned at him.

Bobby's mom spoke. "Why don't you two go up in the tree house to practice. That way you can say your lines and it won't bother anybody else. I'll make you some lunch and call you when it's ready."

Bobby said OK and led Jan to the back yard, where a huge old oak tree filled one corner. Up in the branches, maybe twenty feet up was a small house built across three limbs. There was a rope ladder hanging down from a hole in the floor of the little house.

"Wow. Cool," said Jan as she started up the ladder.

Bobby followed, staring at Jan's butt as it swayed back and forth. Once again he felt his dick begin to harden. He wished he could control it.

When she got to the tree house Jan was amazed. It was about ten feet square, had a roof and two windows, with carpet on the floor and shelves on the walls. There was a large air mattress in one corner and a couple of air chairs to sit in.

"This is really cool" she said as Bobby climbed up beside her.

"Yeah, my dad and I built it when I was little. I used to sleep up here a lot," he explained.

Jan turned to face him. "Bobby?" she said in a low voice. "I've been thinking about last night."

He couldn't tell what she meant, but said, "Um it's OK. If you don't want to do that again I understand."

She looked at him strangely. "No, that's not what I meant. I liked it."

She blushed.

"I mean I think we should practice more. We're not comfortable with each other yet, so I think we should practice some more."

She glanced at the front of his shorts. "And today I wore gym shorts too, and I have on a tube top under my shirt, so we can practice right, and I won't... hurt you."

As she talked she unbuttoned the shirt. Under it was a strip of cloth covering her breasts, but just barely. It was thin and stretchy and her nipples showed through it clearly. Bobby's dick sprang to full mast. Jan crawled over to the air bed and lay back on it. Again she spread her legs and held out her arms to him. This time he didn't hesitate. He peeled off his shirt and went to her.

As he settled his weight onto her she said, "And the kissing too. We need to practice that too."

The next thing he knew Bobby was dry humping Jan and they were kissing passionately. Bobby ran out of breath and opened his mouth to take a quick gulp of air. When he did his tongue touched her lips and she opened them. Then her tongue came out and the two organs touched, tentatively at first, and then more forcefully. In no time they were sucking on each other's tongues just like what they had often seen in the movies.
Meanwhile Bobby was grinding his hard dick into Jan's inflamed pussy. This time, however, there was only the cloth of their gym shorts between them, and she could feel it much better. She was loving the feeling when, of their own volition, her hips arched up off the bed and met his as he bore down on her. She realized she was going to have an orgasm.
Now she didn't know what to do. If she came she'd just die of embarrassment, but it felt so good she knew she couldn't stop. She groaned and he paused.

"Are you OK?" he said and her fingernails raked his back. "Oh yes, don't stop."

Suddenly she didn't care any more. She ground her pussy up against his dick and let the feeling wash over her.

"Ohhhhhhhh," she moaned. "Ahhhhhyeeessssss," as the orgasm finally hit.

Bobby knew something was wrong, but also knew that she didn't mind. Then he realized what was happening. She was coming! He was amazed. He kept rubbing against her, trying to help her and she writhed under him. Finally she relaxed and he instinctively knew she was finished.
It felt good to rub against her, but he thought he should stop. He did, and rolled to one side. As he did he saw that, in their passion, her tube top had slid down and her breasts were now exposed. She was lying back with her eyes closed, breathing hard. Those perfect breasts were rising and falling hypnotically, their cherry red nipples capturing his gaze like glue. He just watched them, wishing he could taste one.

Jan didn't know what to do. He had rolled off of her, but wasn't saying anything. She couldn't face him knowing she had just cum - all due to his big hard prick rubbing against her pussy. What did he think of her? Finally she couldn't stall any longer. She opened her eyes and looked at him. He was staring at her, but not her face. She looked down and saw her naked breasts sticking out.

"Oh no!" she moaned and covered them with her hands.

"No, don't." he said. She looked at him. "I mean... they're beautiful," he stammered.

The irony of the situation tickled her and she giggled.

"This is so stupid," she said laughing.

He looked hurt. "It's NOT stupid. They really ARE beautiful."

She kept laughing. "No you goofball, that's not what I meant. I mean I just had an orgasm while we were... practicing... and my boobs fell out of my top and I got embarrassed. When you consider that we just almost... did it... it just seems stupid for me to feel shy."

Bobby reached out and picked up one of her hands.
She let him.
He laid it beside her and picked up the other one, doing the same thing. Now her breasts were exposed again. But when she saw the look in his eye as he gazed at them, she didn't feel shy any more. She felt that ball of heat start up in her pussy again. Her voice was husky.

"I want to practice again," she said.

They rolled together again, this time with her breasts pressing against his chest. They kissed again, deeply. He began dry humping her again, and felt her hands on his chest, pushing him away. He looked at her. Her gaze was hot and her eyes glinted.

"I want to feel your skin against mine," she said in that husky voice.

He reached out and tugged at the tube top, trying to get it around her waist.

"No," she said. "I mean all my skin against yours."

He didn't understand until he saw her shoving at her shorts, pushing them down. He watched, astounded, as she pushed them down, down, her blond bush now showing. She hadn't worn any panties under her shorts. She raised her hips off the bed and pushed until she got them to her knees and then kicked them off.
She was still staring at him.

"You too," she said as she took the tube top completely off.

With trembling hands he started to slid his shorts off.

"Wait," she said. "Let me."

He fell to his back and raised his own hips as she tugged. His dick got caught in the waistband and when she finally got them past it, it flopped up and slapped his stomach. She gasped when she saw his boner, but kept pulling on his shorts. He kicked them off and she was back at his hips, her face close to his rampant cock, staring.

He felt her fingers on it, standing it up, then gently, lovingly grasping it in her cool hand. That hand slid up and then back down gently, jacking his cock once.

"Ahhhhh," he groaned.

She did it again.

"Ohhhhhhhh," he groaned again.

She smiled. "Let's practice," she said and rolled over onto her back. This time when she spread her legs he could see what he had only dreamed of. Her pussy was just as gorgeous as he had dreamed. She had blond hair at the top of her slit. Two fat and blushing lips went downward from there, framing a hole he could almost see into. It looked puffy and wet and he suspected it was hot to the feel.

He climbed carefully between her legs and they both watched as he gently lowered his hips. His penis was rock hard and the tip was almost touching his own belly button. The underside of that hard cock was what touched her pussy when they finally made contact. It burrowed right between those fat lips and she went, "Mmmmmmmmmm."
They kissed.
He moved upwards once, experimentally. The underside of his fat hard-on scraped right across her clitty and she groaned.
He stopped. "You OK?" he whispered.

"Oh I've never been so OK," she said as she wiggled her hips. "Don't stop." she said.

He began to move then, rubbing up and down in long strokes that made fire shoot through both of them. It felt so good that his strokes got longer and longer until the head went so low that it dropped between the lips. On his next surge upwards it nosed into here pussy and wedged tight.

"Ahhhhhhhh," they both moaned at the same time. He knew where the head of his dick was. She did too.

By unspoken agreement he pushed no farther, but began to ease the head in and out between the lips. On one push she bucked her hips up at him and he slid in a little further.
He stopped, afraid. Her hands went to his waist and pulled.

"Don't stop," she gasped.

"But..." he said.

"I don't care," she panted. "Just don't stop."

So he began moving again. Each time he went forward he plowed further into her virgin pussy. She felt no pain of any kind, even though she expected to. Instead she felt a wonderful fullness, something beyond what her fingers or even her hairbrush could do. In the split second she thought about her hairbrush she realized there was no hymen to break, and that it wasn't going to hurt at all.
With that thought she waited until she felt him start forward and then she thrust her loins at his with all the strength she had left. Bobby felt his penis slide into her warm sheath, and then felt her hips driving upward. Instinct took over and he kept going, sliding deeper and deeper until he felt his pubic bone mesh with hers. He was inside here. All the way inside her.

Jan mewled as she felt herself stretched. When she thought he must be all the way in her she found herself amazed as she felt even more hard dick enter her body. It was wonderful.
Again she said "Don't stop" and her hips went wild.

At first they worked against each other, but eventually their bodies meshed as he withdrew and then powered back into her hot wet sheath. Soon he was ramming into her for all he was worth and soon he felt the warning tell tale signs of his impending orgasm.

"Jan," he grunted, "I'm getting close."

"Don't stop," was her reply.

"But I'm gonna shoot in a minute," he gritted his teeth.

"OK, but just don't stop," she grunted back.

Jan was close. But she couldn't quite get over the edge. In one sense she didn't mind, because what Bobby was doing to her felt so good. He was slamming against her now, and his prick was going deep, deep inside her. She could feel it mashing up into her cervix, going much, much deeper than her fingers ever had. She was so close.

Then, Bobby froze and groaned. He had gone as far into her as he could and he was pushing against her so hard that her body was moving on the fabric covering of the air mattress.
Then she felt that invading penis expand and pulse - one - two - three times rapidly. A warm feeling washed into her pussy and she realized his seed was flowing into her virgin cunt.
THAT was what it took to get her to where she so desperately wanted to be.
She felt it start in her toes, of all places, and then, like electricity it shot up to her pussy and from there to her nipples and then to her head. Her legs flew even wider and her heels dug into the mattress as she lunged upward, trying to get even more of his spurting cock into her.
She shuddered and her neck arched until she felt pain in her neck muscles and thighs. And still his penis bucked and fired it's precious nectar into her welcoming womb.

Eventually they found themselves, entwined, limp, sweaty, lying together, her pussy a sodden mess, full of his sperm. Panting, she looked at him and kissed him hard. "That was so beautiful," she murmured.

Two months later the play went on. It was a smashing success, due not only in part to the most convincing love scene anyone in the school had ever seen. Nobody knew that, the day after they lost their virginity to each other, Bobby and Jan manufactured the clothing they would wear during the scene. There was a hole in his pants, and a hole in her shorts. **

They made sure to practice almost everyday, and everyday his hard straining penis went out of his hole and into hers.
During the play it was no different. Bobby, knowing that hundreds of people were watching, pumped Jan's pussy so full of cum that he was afraid it would stain her costume. Jan couldn't have cared less. She had grown to love the feel of his heavy sticky sperm soaking into her cunt, and the load she got during the play -that night and the next four nights was enough to make sure in her own mind that this was a play neither of them would ever forget.

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