La lettera di addio di una donna all'uomo della sua vita, il tenero racconto di una storia fatta di tradimenti che termina con la separazione.
E' l'ultima volta che stiamo insieme su questo letto d'albergo: io, tu e il nostro amore impossibile.
Alle nostre spalle una lunghissima lista di menzogne: dapprima abbiamo mentito a noi stessi obbligandoci ad essere amici, poi, un giorno abbiamo deciso di vederci, di rimanere soli lasciando i mondi a cui appartenevamo fuori. Ci siamo guardati negli occhi e nel più assoluto silenzio abbiamo deciso di smettere di mentire a noi stessi. Mi hai accarezzato il volto usando quello sguardo da innamorato che adoro così tanto. Ho risposto a quella carezza avvicinandomi al tuo viso e baciandoti sulla bocca.
Sono passati mesi da allora, mesi in cui le menzogne le abbiamo usate con i nostri partner: io stanca di essere considerata una cosa da mio marito, tu esausto da anni di umiliazioni con la tua compagna.
Abbiamo deciso di lottare per noi, per quei momenti da passare da soli, mentendo a tutti pur di riuscire a stare insieme nei modi e nei posti più improbabili. La voglia di andare oltre ai baci e le carezze ci aveva portato in quell'albergo dove avevamo iniziato a rinchiuderci per passare ore e ore a fare l'amore.
Ricordo come fosse ieri la nostra prima volta: la porta della stanza che si chiude, tu che nella penombra mi spingi contro il muro e inizi a baciarmi, il tuo corpo che preme contro il mio, le tue mani impazienti che cercano la mia pelle sotto la stoffa dei vestiti. Mi avevi sollevata da terra afferrandomi per le natiche e mi avevi spinto sopra la scrivania che si trovava a pochi passi dall'ingresso. Senza staccare la bocca dalla mia eri riuscito a togliermi gli stivali, a risalire con le mani tra le mie gambe intrufolandoti sotto la gonna e raggiungendo la stoffa delle mie mutandine completamente fradice.
Avevo comprato e indossato delle autoreggenti scure seguendo il tuo consiglio:
"Rispetto ai collant, se vuoi raggiungere le mutandine non trovi nessun ostacolo" - avevi detto.
E così era stato: avevi iniziato a martoriare il mio sesso moltiplicando per mille la mia voglia di te fino a quando, persa completamente la ragione, mi sono alzata e ti ho spinto sul letto prendendo in mano la situazione.
Dopo averti aperto la patta dei pantaloni e aver liberato il tuo sesso eretto mi ero messa a cavalcioni su di te e, spostato l'unico lembo di stoffa che era rimasto a dividere i nostri sessi, ero riuscita ad averti dentro di me. Eri rimasto abbastanza interdetto mentre liberavo il mio seno togliendomi camicia e reggiseno.
"Toccami" - ti avevo sussurrato mentre portavo le tue mani sui miei capezzoli.
Avevi reagito quasi immediatamente issandoti sulla schiena e raggiungendo il mio seno con la tua bocca. E così, mentre agitavo il mio pube su di te, mentre il mio clitoride si strofinava sulla tua pelle e i muscoli della mia vagina iniziavano a massaggiare con amore il tuo sesso eccitato, con la tua bocca affamata aggiungevi piacere al mio piacere.
"Sto per venire" mi sussurrasti ad un certo punto, incapace di resistere ulteriormente alle intime carezze del mio corpo. Sapere che stavi per venirmi dentro era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Sembra ieri quando insieme abbiamo raggiunto il nostro primo orgasmo insieme, sincronizzati, felici per essere riusciti a provare le medesime sensazioni nello stesso istante, sorpresi nello scoprire quanta chimica ci fosse tra noi due. Ricevere il tuo seme dentro di me, sentire le mie viscere inondate dal quel piacevole tepore, sapere che stavi provando il mio medesimo piacere è stata una cosa che ancora oggi non riesco a descrivere. Rimarrà marcata per sempre nella mia mente, insieme alle nostre risate dopo aver fatto l'amore, le tue carezze e i tuoi occhi innamorati che rimanevano a fissarmi per ore.
Il tempo quando stavamo insieme sembrava volare, dopo essere entrati in quella stanza d'albergo e aver fatto l'amore ci rendevamo conto che erano passate ore. Non ricordo quante volte abbiamo fatto l'amore da allora fino ad oggi, nella mia mente sono rimasti i momenti indimenticabili come la prima notte passata insieme, il tuo corpo addormentato accanto al mio, il risveglio con la voglia di fare l'amore, la prima colazione per riprendere forze e poi ancora la voglia di tornare ancora una volta sul letto, giocare a bendarci. Ricordo ancora i tuoi occhi stupiti quando mi chiedesti di indossare il mio vestito da sposa, e poi ancora la dolcezza e la tenerezza con cui mi avevi preso sul letto, con l'abito bianco addosso, proprio come fosse la nostra prima notte di nozze.
Mentirei a me stessa se dicessi che sei stato una semplice parentesi della mia vita: ti ho amato come mai nessun altro e insieme a te ho sognato di ripartire da zero, di vivere sotto lo stesso tetto, di costruire una famiglia con te e arrivare anche ad avere dei bambini. Ma la nostra storia è arrivata al capolinea; abbiamo deciso di mettere fine alla nostra storia proprio nella medesima stanza d'albergo dove abbiamo fatto l'amore per la prima volta.
Hai pianto, dicendomi che lasciare la tua compagna avrebbe significato rendere orfano il figlio che stavate crescendo. Mi hai detto che andare via di casa, togliere l'apparente serenità a lui e negargli una famiglia sarebbe stato un atto di codardia da parte tua. Ed io non ho avuto il coraggio di darti torto, perchè da sempre sia tu che io abbiamo messo come priorità le vite dei nostri rispettivi figli. Mettere davanti a tutto il nostro amore avrebbe significato sacrificare loro, vittime innocenti di storie sbagliate, di errori mai ammessi.
Adesso, dopo quest'ultima volta in cui abbiamo fatto l'amore e nessuno dei due è riuscito a provare piacere, ci siamo fermati e in silenzio abbiamo iniziato a far scorrere le lacrime.
Adesso che non siamo più nulla, che ci siamo promessi di cambiare numero di telefono, di non cercarci più, di tentare di superare tutte le fasi del distacco, ho deciso di voltar pagina e tentare di trasformare quello che mi hai dato in un bellissimo ricordo.
E adesso, che ho sono riuscita a ripartire da zero, che mi sono trovata un nuovo compagno che mi ama alla follia, adesso voglio dirti che sei stato qualcosa di così bello e speciale che dubito mai più mi ricapiterà nella vita.
Se la vita ha un senso solo se si ama, allora posso affermare con certezza di aver vissuto, di sapere cosa significa amare alla follia una persona e di aver conosciuto il vero amore.
Addio, mio piccolo girasole.