Cagna

A volte può capitare che gli animali riescano improvvisamente a ricordarci che anche noi, esseri umani, siamo in fondo sottoposti alle leggi della natura e al desiderio fisico di volerci accoppiare. Ecco che allora può accadere l'impensabile...


Solito giro nel parchetto per fare jogging, solita gente che passeggia.

Ti fermi per defaticare, fai un po di stretching mentre le pulsazioni tornano lentamente regolari.

Un gran trambusto attira la tua attenzione dietro di te: due persone stanno discutendo animatamente mentre i rispettivi cani abbaiano e sembrano sul punto di azzuffarsi.

Ti giri per guardar meglio e realizzi che i cani non stanno litigando ma si stanno accoppiando mentre i padroni, incapaci di staccare i propri cani, continuano ad accusarsi a vicenda per quello che sta accadendo.

Per te sarebbe già ora di tornare a casa e di lasciare il parchetto, se non fosse per il tuo sguardo incapace di staccarsi dai due cani. La femmina, piegata in avanti offre il suo sesso al maschio che con violenza animale la sta possedendo. È la natura che fa il suo corso: in fondo anche noi umani siamo animali e alcuni di noi spesso si scopano con il medesimo impeto animale.

Ti immedesimi nella parte della cagnolina che con piacere sta accogliendo dentro di se un bel bastone di carne. Senti il tuo ventre contrarsi, quegli stimoli familiari tra le gambe che ti portano a contrarre le cosce. Fai finta di doverti aggiustare le mutandine per toccarti il sesso e scoprire che i pantacollant che indossi sono già umidi.

Sarebbe meglio scappar via, correre a casa prima che l'alone prodotto dai tuoi umori si allarghi e diventi più vistoso. Ma non ce la fai: non riesci a fermare le tue dita, non riesci a staccare la vista dai due animali che imperterriti continuano il loro amplesso. Decidi di accovacciarti mentre la tua mente ti immagina a 4 zampe, piegata in avanti, esattamente come quella cagna, mentre un grosso bastone duro ti apre la vagina fino allo spasimo e ti penetra con violenza. Le tue dita si fanno strada sotto la stoffa dei pantacollant e, dopo aver superato le mutandine completamente fradice dei tuoi umori, cominciano a torturare il clitoride.

Nel frattempo la tua mente sta immaginando l'animale che, dietro di te, afferra saldamente i tuoi fianchi con le mani per impedire al tuo corpo di scivolare via. Immagini i suoi affondi via via più frequenti e profondi. Ti senti aprire in due al ritmo dei suoi colpi, mentre i suoi testicoli colpiscono con ritmata violenza il tuo clitoride. Socchiudi leggermente gli occhi, ti inginocchi, incapace di reggerti sulle gambe. Le tue dita ti stanno trascinando inesorabilmente verso l'orgasmo che prevedi sarà devastante. Ti pieghi in avanti poggiando la fronte sull'erba mentre da lontano senti i chiari gemiti della cagna. I suoi gemiti nella tua mente sono i tuoi gemiti, l'incitamento alla bestia che ti sta possedendo a fare di più, a fare più forte.

Immagini la bestia dietro di te prossima all'orgasmo, non cerca il tuo godimento ma il suo. Dovrai farti trovare pronta a godere quando ti scaricherà dentro tutto il suo piacere irrorando e dissetando le pareti della tua vagina e del tuo utero. Lo immagini strattonarti con forza i capelli, per costringere la tua testa a raggiungere la sua. Immagini la tua schiena inarcarsi per consentire al tuo orecchio di raggiungere la sua bocca. La sua mano stringe il tuo collo, lo senti ansimare di piacere. Senti gemere da lontano il cane, l'immagine dei fiotti di sperma che entrano dentro di te con violenza e ti fecondano inesorabilmente si fa nitida nella tua mente.

È arrivato il momento di godere anche per te. La tua bocca si apre. Inizia ad emettere un suono lungo, un lamento prolungato, mentre l'orgasmo comincia scuotere il tuo corpo.

Vieni così, in pubblico, sperando di passare inosservata, vieni, incurante di chi ti sta intorno, come quella cagna che sta pensando solo a farsi montare.

Non hai tempo sufficiente per poterti godere gli ultimi scampoli di piacere: "Signorina si sente bene?" - dice una voce non molto distante da te. Sei costretta ad alzare il capo da terra e a mettere a fuoco la figura che ti sta parlando. "S...si" - balbetti - "un...crampo...ma tutto...sotto controllo"

Il tuo volto sconvolto va più che bene per giustificare la menzogna appena detta. Fai un gesto con la mano come a volerlo allontanare mentre poggi l'altra sul prato. Il passante si allontana lasciandoti sola. Anche i cani e i rispettivi padroni sono andati via.

Adesso che sei lontana da occhi indiscreti è arrivato il momento di scappare a casa. Ti alzi e barcollando cominci a muovere i primi passi. Sorridi, incapace di realizzare quello che hai appena fatto.


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